Pistoia, Cultura & Spettacoli  |  dicembre 3, 2017

Duemila persone in San Bartolomeo per “Pistoia Città dei Pulpiti” e Philippe Daverio

Presentato il terzo volume della collana “Avvicinatevi alla Bellezza”, edita da Giorgio Tesi Editrice, dedicata a cinque arredi liturgici: un inedito racconto per immagini, con testi in doppia lingua. Gli scatti di Nicolò Begliomini protagonisti anche di una suggestiva installazione fotografica nelle navate

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PISTOIA – Una Chiesa di San Bartolomeo gremita ha accolto Philippe Daverio ieri, sabato 2 dicembre, a Pistoia per la presentazione del libro “Pistoia Città dei Pulpiti”, terzo volume della collana “Avvicinatevi alla Bellezza” edita da Giorgio Tesi Editrice. “I pulpiti ci raccontano la storia del nostro Paese – ha dichiarato il critico d’arte durante l’evento, davanti a circa 2mila persone – nato attorno alla comunicazione, un Paese che sa ascoltare e parlare una lingua comune. Prima della televisione, prima della radio e dei microfoni, la Chiesa aveva già inventato degli altoparlanti: i pulpiti erano gli altoparlanti dell’epoca ed è da lì che è nato l’italiano”.

  

  

I quattro pulpiti e il pergamo

Il volume è un inedito racconto per immagini con testi in doppia lingua sui cinque arredi liturgici monumentali della città, che anticipano il Rinascimento: il pulpito di Groppoli, attribuito alla scuola di Biduino (1193 circa), quello di San Bartolomeo, riferito a Guido Bigarelli da Como (1239/1250), l’opera del domenicano fra Guglielmo in San Giovanni Fuorcivitas (1270) e quella di Giovanni Pisano, che raccoglie l’eredita del padre Nicola e ne affina l’arte nel pulpito della Chiesa di Sant’Andrea (1301). A questi si aggiunge il pergamo di San Zeno, il più antico, le cui prime tracce risalgono all’anno 1043, riscoperto e in parte ricomposto nella cripta del Duomo di Pistoia. Un patrimonio raro e prezioso che consente di esplorare le evoluzioni del linguaggio artistico e religioso in un periodo di particolare fermento culturale, tra la fine del XII e l’inizio del XIV secolo, attraverso l’opera di artisti considerati tra i protagonisti dell’arte toscana del periodo.

La visita di Daverio alle chiese

Durante la giornata Philippe Daverio ha avuto modo di visitare anche le altre chiese dell’itinerario dei pulpiti e la Chiesa di San Leone, dove al momento è esposta la Visitazione, capolavoro di Luca della Robbia recentemente restaurato, accompagnato dalla delegazione del FAI Giovani Pistoia e FAI Pistoia, che hanno contribuito ai testi del volume “Pistoia Città dei Pulpiti”, da Cristina Masdea, direttrice del Servizio Educativo della Soprintendenza e funzionario per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Firenze, Pistoia e Prato, e la redazione di Discover Pistoia, oltre a Nicolò Begliomini, autore degli scatti che illustrano il volume. Una selezione delle immagini, stampate su pannelli di grandi dimensioni, sarà esposta fino a gennaio 2018 nella Chiesa di San Bartolomeo in Pantano, in una suggestiva mostra lungo le navate.

I contributi al libro

Curato dal gruppo FAI Giovani Pistoia e FAI Pistoia per quanto riguarda i testi (in doppia lingua, italiano e inglese), il libro è stato realizzato in collaborazione con la Diocesi e il MIBACT, con il contributo di Giorgio Tesi Group, AIB All Insurance Broker e la Fondazione Caript, e la media partenership di Artedossier e Intoscana.it. Il volume “Pistoia Città dei Pulpiti” e l’intera collana di cui fa parte rappresentano la naturale prosecuzione di un percorso avviato sette anni fa con la rivista Naturart e più recentemente con il sito DiscoverPistoia.it, che raccontano il territorio e le eccellenze pistoiesi facendole conoscere a un pubblico internazionale.


La Redazione

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