Ambiente  |  dicembre 18, 2017

DEPURAZIONE, Publiacqua dovrà pagare i rimborsi per il servizio non effettuato

Doppia sentenza del Giudice di Pace di Pistoia: gli utenti avevano pagato per la tariffa di depurazione senza mai essere stato serviti da un impianto. Chi si trova nelle stesse condizioni potrà far valere lo stesso principio con effetto retroattivo decennale. Interessate diverse località anche della Montagna pistoiese. Dino Borgognoni racconta il caso di Bellavalle, a Sambuca: “Il gestore rimborserà chi ha pagato e riformulerà le fatture”

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PISTOIA – “Il Giudice di Pace di Pistoia, Silvia Facchini, con sentenza n. 830 / 2017, ha accolto il ricorso presentato da un utente del servizio idrico, riconoscendo il diritto del medesimo al rimborso degli importi indebitamente corrisposti a Publiacqua, a titolo di quota di tariffa per la depurazione, a far data dal 1° gennaio 2002 (data di inizio della gestione)”. E’ quanto scrive il Il Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua Pubblica in un comunicato stampa, sottolineando l’importanza della sentenza nella vertenza che vede impegnati diversi utenti nei confronti di Publiacqua. “La causa ha preso il via dal ricorso presentato da Romualdo Rossini di Pistoia – assistito dall’avvocato Sandro Ponziani, del Foro di Città di Castello – al quale, pur non essendo servito da alcun impianto di depurazione, era sempre stata addebitata la quota di tariffa relativa alla depurazione, non dovuta in base alla sentenza della Corte Costituzionale n. 335/2008 ( che ha dichiarato la illegittimità di tale balzello, in mancanza del relativo servizio)”, spiega ancora il Forum.

Una quota era stata solo parzialmente rimborsata a Rossini dal gestore, per il periodo successivo al 2003, “mentre veniva negato ogni rimborso per il periodo precedente- sottolinea ancora il Forum -. In corso di causa, Publiacqua sosteneva che le somme relative al predetto periodo, dovevano ritenersi ormai prescritte”. Invece il Giudice di Pace di Pistoia ha accolto quanto sostenuto dall’Avvocato Ponziani e ha condannato quindi Publiacqua al pagamento in favore dell’utente della somma di €. 159,62, oltre gli interessi legali dalla data di corresponsione al saldo, da calcolarsi sulla predetta somma, ed ha condannato altresì Publiacqua al pagamento delle spese del giudizio”.

Il Forum: sentenza decisiva

“La sentenza assume pertanto una particolare importanza – è la conclusione del Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua Pubblica -, per tutti gli utenti di Publiacqua non serviti da impianti di depurazione funzionanti (che si calcola siano diverse migliaia), i quali potranno far valere nei confronti del gestore il diritto al rimborso delle somme indebitamente corrisposte, con efficacia retroattiva decennale”.

Lo stesso Forum cita poi un altro caso analogo, stavolta il Giudice di Pace di Pistoia è Mauro Innocenti e il decreto ingiuntivo richiesto da Publiacqua ed emesso nei confronti di Attilio Gai, utente del servizio idrico, “per essersi il medesimo autoridotto le somme imputabili a depurazione, non essendo servito da depuratore funzionante, per la somma di €. 333,77”. Anche in questo caso era stata addebitata una cifra per il servizio di depurazione non dovuta e solo parzialmente rimborsata. La vicenda si è conclusa con la revoca, in ogni sua parte, del decreto ingiuntivo: il Gai non dovrà pagare alcunché.

Insomma due caso simbolo che riguardano molte realtà del territorio pistoiese, compresi diversi paesi della fascia montana. Come conferma la lettera inviata al nostro giornale da un residente di Bellavalle, nel Comune di Sambuaca Pistoiese, che pubblichiamo di seguito integralmente.

IL CASO DI UN UTENTE A BELLAVALLE 

“Ecco il percorso che mi ha portato a ricorrere contro  Publiacqua, che nella nostra zona, e mi riferisco a Bellavalle di Sambuca Pistoiese, aveva emesso fatture in cui compariva la tariffa di depurazione delle acque reflue, pur non essendo presente nella rete fognaria alcun impianto di depurazione delle acque stesse. Spero che la nostra esperienza possa essere di utilità ad altri che si trovano in situazioni analoghe.

La sentenza della Corte

Dobbiamo anzitutto tener presente che la sentenza della Corte Costituzionale n° 335 del 2008 sancisce l’illegittimità dell’applicazione della tariffa  di depurazione laddove gli impianti di depurazione non esistano o non siano in funzione. Questo spalanca la porta ad ogni cittadino, che trovandosi in questo tipo di situazione, voglia ricorrere contro la richiesta dell’ente gestore delle acque di un compenso per un servizio non fornito.
La nostra zona non è mai stata dotata di alcun depuratore, tanto è vero che nelle stesse bollette di Publiacqua fino al 2016, era specificato a chiare lettere che nel territorio a cui si riferiva la bolletta  l’ “Utenza non era servita da impianto di depurazione”. Poi per un qualche misterioso “disguido informatico”, del 2017, cambiando i codici dell’utenza , si ripresentava la tariffa per la depurazione in fattura. A questo punto, numerosi utenti della borgata presentavano e depositavano, nei termini previsti dalla normativa, esattamente nel mese di Agosto 2017, regolari ricorsi contro  questa disposizione, chiedendo la riformulazione delle bollette nei termini di legittimità previsti dalla sentenza 335 del 2008 della Consulta.

Il recupero crediti richiesto

Bene, qualcuno riceveva risposta, qualcuno non la riceveva ed io fra questi; in compenso però tutti ricevevano, in ottobre, una raccomandata con ricevuta di ritorno in cui da parte di una agenzia di recupero crediti, si ingiungeva agli utenti “morosi” il pagamento immediato pena l’aggravio delle spese di procedura per il recupero del credito.

Pagamenti e ricorsi

A questo punto qualcuno pagava, spaventato dal tono e  dalla forma della comunicazione e qualcuno invece depositava nuovi ricorsi, contro questo sistema intimidatorio di gestione dell’acqua pubblica.
Risoluti inoltre a non sottostare a quello che aveva tutti i requisiti di un sopruso, alcuni cittadini interessavano la stampa attraverso una relazione circostanziata e documentata dei fatti, che veniva pubblicata nella pagina della Cronaca  della Montagna Pistoiese Della Nazione di Domenica 5 Novembre 2017 a firma della giornalista Elisa Valentini

L’effetto della stampa

In seguito alla pubblicazione dell’articolo e dopo il puntuale diretto interessamento del vicepresidente di Publiacqua, Simone Barni, veniva riconosciuto da questi il disservizio e promessa una rapida soluzione del problema comunicandone direttamente e tempestivamente gli estremi già nella serata di lunedì 6 Novembre,  al Sindaco di Sambuca Pistoiese.
A coronamento ufficiale ed a conclusione della vicenda giungeva l’articolo sulla Nazione di venerdì 10 Novembre, che  prendeva atto delle decisioni di Publiacqua di rimborsare chi aveva pagato e di riformulare le fatture a chi non aveva provveduto”.

Dino Borgognoni


La Redazione

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