Ambiente  |  settembre 8, 2017

Il transito sui piccoli sentieri vietato a moto e fuoristrada: primo sì in Commissione parlamentare

Se la modifica diventerà legge, il transito sarà riservato solo ad animali, bici e pedoni. Plauso dal CAI, prime reazioni negative della Federazione Motociclistica Italiana. Forse un segnale di maggior rispetto del territorio montano. Enduro e Trial potrebbero avere spazi appositi e riservati da manutenere e conservare in proprio. Sempre che il provvedimento vada avanti

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ROMA – La IX Commissione Trasporti della Camera dei Deputati ha recentemente votato e approvato un testo che modificherebbe, se tradotto in legge, gli articoli 2, 3 e 194 del Codice della Strada. Di fatto verrebbe riservato solo ad animali, bici e pedoni il transito su sentieri di larghezza inferiore a metri 2,50 e sarebbe vietato a moto e fuoristrada.

Le prime reazioni

E’ insorta subito la Federazione Motociclistica Italiana, adducendo il danno economico per settori come l’Enduro e il Trial e osservando, fra l’altro,che i mezzi fuoristrada rappresentano strumenti di soccorso nel caso di catastrofi naturali. Di opposto parere il Club Alpino Italiano, secondo cui deve essere maggiormente tutelato il turismo lento, fatto di passeggiate a cavallo, a piedi e in bici che non può convivere con il transito dei mezzi a motore.

Una storia all’italiana

Questa è una storia vecchia, di opposti interessi e aspirazioni. Una storia all’italiana, di un paese dove non si prendono decisioni, dove esiste una miriade di leggi e regolamenti, sulla carta, troppo spesso disattesi nella pratica. Occorreva metter mano a questo problema perché durante i fine settimana i nostri sentieri di montagna sono percorsi da moto che ne alterano pesantemente il fondo e ne rovinano gli scoli per il deflusso delle acque piovane, tanto che alla lunga le strade bianche si trasformano in fossi.

Potrebbe essere questo il primo segnale di un maggior rispetto del nostro territorio montano che in questo ultimo mezzo secolo è diventato un far west, indisciplinato o disciplinato male, che ha dato spazio ad interessi non sempre limpidi.

La risorsa turismo

Qui da noi è lasciato solo chi intende manutenere i sentieri, è lasciato solo chi fa agricoltura o alleva animali domestici, non è adeguatamente protetto chi vuole formarsi una famiglia in montagna e non è per nulla gratificato un giovane che ci vuole far impresa. Un’ importante risorsa delle nostre montagne dovrebbe essere il turismo, quello delle camminate, dell’immersione totale nella natura, della riconciliazione col creato. E questo potrebbe essere il nostro avvenire. Per quanto concerne l’Enduro e il Trial dovrebbero avere spazi appositi e riservati, veri e propri circuiti, da manutenere e conservare in proprio, ma secondo le regole del rispetto della cosa comune.

Come finirà?

Ma sapete questa storia italiana come andrà a finire? Come tutte le gride manzoniane, impeccabili nella forma, ma inutili nella sostanza: “I monti partoriranno un topolino”, come si usava dire nell’antica Roma.


Maurizio Ferrari

Maurizio Ferrari, sambucano di origine, ha insegnato Lettere per 38 anni nelle Scuole superiori pistoiesi. Ora è imprenditore agricolo e si sta impegnando nella promozione e nel rilancio del territorio appenninico come Presidente dell'Associazione "Amo la montagna APS" che si è costituita nel 2013 e che ha sede a Castello di Cireglio.Ha collaborato per 25 anni alla rivista "Vita in Campagna", del gruppo "Informatore Agrario". Recentemente ha pubblicato alcune raccolte di racconti ispirati alla vita quotidiana di Sambuca, dal titolo :"Dieci racconti sambucani"; "La mia Sambuga" e "Cuori d'ommeni e di animali", nonché una favola per bambini, "La magìa della valle dimenticata" illustrata dagli alunni della scuola elementare "P.Petrocchi " di CIreglio (Pistoia)