San Marcello, Sport & tempo Libero  |  ottobre 24, 2016

Piscina di Maresca, il rebus della riapertura: i tempi si allungano

Dopo il primo bando per la gestione di "Le Ginestre", "Fedi" di Pistoia e "Marchi" di Pescia andato deserto, una nuova gara (per lotti singoli) scade a metà novembre. Poche chance che si trovi un gestore interessato, più probabile la trattativa privata. La Provincia, proprietaria degli immobili, non può investire alcuna risorsa (come invece faceva in passato). Il Comune di San Marcello ha difficoltà a reperire finanziamenti e investirli in un bene non suo. E la Montagna resta senza una struttura per le attività natatorie

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La piscina coperta dell'impianto "Le Ginestre" di Maresca

MARESCA (SAN MARCELLO) – Un primo bando di gara indetto l’8 di agosto scorso per la gestione di tre piscine di proprietà provinciale – “Fedi” di Pistoia, “Marchi” di Pescia e “Le Ginestre” di Maresca – è andato deserto. Adesso si attendono gli esiti del nuovo bando di ottobre, in scadenza il 14 di novembre, che ha previsto un affidamento per singoli lotti: non più tutti e tre gli impianti insieme ma anche uno soltanto. Per quella data sapremo, quindi, se la piscina di Maresca (chiusa dal 30 settembre scorso) avrà un soggetto interessato alla gestione oppure no. Nel caso, più che probabile, che anche questo tentativo fallisca, si procederà alla trattativa privata. Intanto i tempi si allungano e la montagna resta priva di una piscina pubblica coperta per fare attività natatorie di vario genere.

in-piscina-a-Maresca   La piscina all’aperto

La Provincia senza risorse

La situazione è particolarmente complessa: la proprietà dell’impianto (così come quelli di Pistoia e Pescia) è pubblica, della Provincia, che non ha soldi (del resto non si sa neppure esattamente quale futuro come ente) per poter prevedere contributi per la gestione, come è sempre accaduto in passato (anche con cifre molto alte, fino a 200mila euro in un anno). Come spiegano entrambi i bandi: le “grandi difficoltà finanziarie” non consentono “di accompagnare l’intervento con eventuali contributi ed incentivi (garantiti in passato) e nemmeno di intervenire direttamente con interventi diretti di manutenzione straordinaria sul patrimonio, ritenuti invece necessari per il funzionamento delle attività sportive”.

La palla passa al Comune

Il Comune proverà a entrare in questa trattativa, se trattativa privata sarà, con due grossi limiti: non essere il proprietario del bene e avere poche risorse finanziarie a disposizione. “Faremo tutto il possibile per riaprirla ma si capisce bene che non è facile mettere dei soldi in un bene che non è di nostra proprietà”, conferma il sindaco di San Marcello, Silvia Cormio. Costretta ad inventarsi qualcosa per non lasciare un vasto territorio senza neppure una piscina: “Servirà un comodato d’uso con la Provincia – continua il sindaco – e poi studieremo le forme possibili per un finanziamento da parte dell’Ente. Si può prevedere un investimento grazie ai fondi che porterà in dote al nuovo Comune la fusione fra San Marcello e Piteglio. Intanto non ci resta che attendere la scadenza del bando e, se andrà deserto, valutare soggetti interessati ad una trattativa privata”.

Tempi e costi previsti nel bando

Il primo bando di gara prevedeva una convenzione complessiva della durata massima di 25 anni e la realizzazione, da parte del concessionario, di interventi di manutenzione straordinaria per un importo complessivo di 2.197.000 euro, entro un massimo di tre anni, così suddivisi: 840.000 euro per la “Marchi” di Pescia, 1.327.000 euro per la “Fedi” di Pistoia e 30.000 per “Le Ginestre” di Maresca. La seconda prevede gli stessi importi ma tempi massimi di gestione diversi: 30 anni per la “Fedi”, 25 per la “Marchi” e 10 per “Le Ginestre”.

Bacino di utenti limitato

Quindi per Maresca una gestione massima di dieci anni e 30.000 euro di investimenti di manutenzione straordinaria in tre anni, il che fa apparire la cosa decisamente più fattibile delle altre. Con un grosso limite, però, il bacino di utenti. Come hanno potuto verificare, negli anni, le società che hanno gestito l’impianto, la Cogis di Montale, la Nuotatori Pistoiesi, Acquatica di Livorno fino all’ultimo gestore, la Virtus Buonconvento. Chiunque voglia affrontare un impegno simile, oggi, non può prescindere da un contributo pubblico, anche se sensibilmente ridotto rispetto al passato. “Vediamo che succede ma senza contributi questi impianti si mandano avanti male – conferma un esponente di una società natatoria che ha già avuto in gestione ‘Le Ginestre’ -. Con un bacino di utenti molto grande ci si può anche fare, con una piccolo come quello di Maresca è tutto più complesso”.


Paolo Vannini

Laurea in scienze politiche, giornalista professionista dal 1998, ha lavorato nei quotidiani La Nazione e Il Giornale della Toscana (edizione toscana de Il Giornale), è stato responsabile dell'Ufficio comunicazione del Comune di Firenze, caporedattore dell'agenzia di stampa Toscana daily news, cofondatore e vice direttore del settimanale di informazione locale Metropoli. Ha lavorato presso l'Ufficio stampa di Confindustria Toscana, ha collaborato e collabora per diverse testate giornalistiche cartacee e on line - fra queste il Sole 24 ore centronord, Il Corriere Fiorentino (edizione toscana del Corriere della Sera), Radio Radicale - si occupa di uffici stampa e ghost writing.