Pistoia, Sanità e sociale  |  agosto 19, 2016

Profughi nella Valle del Reno, il Comune: “L’attività di quella struttura autonoma rispetto alle Piastre”

L'Amministrazione comunale di Pistoia interviene dopo la lettera della Pro loco. Il sindaco: "Condividiamo la sostanza: l'accoglienza deve essere gestita da persone preparate e non essere oggetto di speculazione". E ancora: "Anche con Le Piastre c'è sempre stata condivisione con la comunità locale". La struttura lungo il Reno? "Il progetto della cooperativa prevede la realizzazione di un 'agriturismo-sociale'"

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La parte posteriore del "Palazzo". in località Piccioli, lungo la valle del Reno, fra Le Piastre e Pontepetri

PISTOIA – Dopo la lettera della Pro loco delle Piastre inviata ieri mattina (giovedì 18 agosto) alla nostra testata sulla presenza di un nuovo consistente numero di migranti in una struttura (il “Palazzo”) non lontana dal Paese,  al Piccioli, lungo la valle del Reno, riceviamo sul tema questa nota dell’Amministrazione comunale di Pistoia, competente per territorio. Come abbiamo già scritto ieri nell’introdurre il tema, queste prime considerazioni su un aspetto specifico di un problema assai più vasto e complesso, non resteranno lettera morta. Cercheremo, a breve, di approfondire l’argomento della presenza di richiedenti asilo e profughi sul nostro territorio sotto vari profili, dando voce a chi, in ruoli diversi, ha competenze e responsabilità specifiche. Perché essere in grado di valutare un problema (verrebbe da citare il “conoscere per deliberare” di einaudiana memoria) è la base di partenza per ogni considerazione e decisione conseguente. La lettera della Pro loco e la riflessione, più che una semplice risposta, del Comune di Pistoia possono essere la base dalla quale partire, non certo l’approdo finale di un ragionamento.

 

La nota dell’Amministrazione comunale

“Il sindaco ha letto la lettera della Pro Loco Alta Valle del Reno con attenzione e, per la sostanza, ne condivide i contenuti: l’accoglienza dei profughi e dei richiedenti asilo non può essere infatti né oggetto di speculazione da parte di alcuno, né materia da far gestire a persone non preparate e non competenti su temi legali, interculturali e di mediazione sociale ad essa strettamente connessi.
Come giustamente scrive la Pro Loco, il Comune di Pistoia, nonostante l’Ente che gestisce l’accoglienza sia un altro –ovvero la Prefettura – ha sempre seguito la questione da vicino e costantemente. Lo ha fatto dando fin da subito la disponibilità ad accogliere richiedenti asilo sul proprio territorio – un obbligo civico, secondo l’Amministrazione, al quale tutti i comuni dovrebbero corrispondere – chiedendo però, da una parte, una distribuzione territoriale composta da piccoli insediamenti ed equilibrata, anche sul nostro territorio provinciale, che vede ancora comuni che non si sono fatti carico dell’accoglienza; e dall’altra che vi fosse un coinvolgimento costante dell’Amministrazione e dei territori, affinché le modalità della presenza dei richiedenti asilo fossero ogni volta condivise con il Comune e con le comunità locali.
Ed infatti, come scrive la Pro Loco, a Pistoia – e dunque anche a Le Piastre – questa condivisione è stata sperimentata, tant’è che i richiedenti asilo sono stati coinvolti in piccoli lavoretti di sistemazione di spazi pubblici sia nel paese – la imbiancatura della scuola dell’infanzia è un esempio – sia nel centro cittadino: attraverso un protocollo d’intesa con le cooperative – tra i primi firmati in tutta Italia di questo genere – molti richiedenti asilo sono stati coinvolti in attività utili alla comunità, come la cura di giardini e aree a verde (ad esempio del Giardino Volante a Pistoia), la qualificazione di sentieri e spazi pubblici, e – tra le ultime attività – la pulizia degli argini della Brana e dell’Ombrone insieme al Consorzio di Bonifica.
Per quanto riguarda la nuova presenza nella Valle del Reno, il Comune di Pistoia ha continuato a mantenere ferma questa posizione, chiedendo alla Prefettura e ai gestori precisi impegni e, nello specifico, che la struttura sviluppi un’attività completamente autonoma rispetto al paese. Infatti la struttura è situata nella Valle del Reno in una posizione isolata e lontana alcuni chilometri dai centri abitati più vicini. Il progetto della cooperativa è quello di realizzarvi un “agriturismo-sociale” che impieghi gli ospiti in attività sul posto, per la cura del territorio circostante e la qualificazione di una parte consistente e fin qui abbandonata di montagna.
La nuova presenza, dunque, oltre che per la distanza della sua collocazione, si configura come non comparabile perché del tutto diversa rispetto all’esperienza che – positivamente – si sta svolgendo a Le Piastre.
Con i cittadini de Le Piastre il confronto non è mai venuto meno, e, come sempre, il sindaco e l’intera Amministrazione, sono pienamente disponibili per continuare a svilupparlo anche nel prossimo futuro”.


La Redazione

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