Il romanesco ? Si parla anche dalle nostre parti

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Tanti verbi e parole si sono diffusi grazie alla Tv e ai comici che usavano e usano abbondantemente il romanesco o il ciociaro. Gli esempi sono innumerevoli: fregnaccia, mignotta, abbiocco, pennichella, caciara, pomiciare, coatto, schiappa, sganassone, moccolo, becero, taroccare. E molti modi di dire come a' coso, mortacci tua, zitto e mosca fino al gergo giovanile con le espressioni fico (bello) scorfano e sfiga


UN PAESE ALLA VOLTA / Pupigliana, un piccolo modello da imitare

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Come tutti i borghi montani ha subito una forte emorragia demografia. Ma ha mantenuto una sua vivacità. La nascita dell'associazione Amici di Pupigliana, il rilancio del circolo ribattezzato il “Metato”, i venti anni della rivista che porta lo stesso nome. L'importanza delle sculture di Dorando Baldi, un pupiglianese di nascita, rimasto legatissimo al suo paese. La valle del Brandeglio e una storia piena di cantastorie, scultori, poeti e letterati

Quando si raccontavano le “fole” intorno al foco

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Fin dai tempi antichi i montanini poetavano in ottava rima in teatri naturali come aie e metati. La fantasia si stimolava particolarmente intorno ad un fuoco grazie a veri maestri dell'inverosimile. Ne sanno qualcosa a Le Piastre dove questa tradizione è sfociata nella nascita del Campionato della bugia

Ecco il maltempo, tornano le “bombe d'aqua” e ora anche gli alberi “assassini”

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Con le piogge oltre ad allagamenti e frane, tanta ipocrisia e il solito allarmismo. Gli alberi caduti al suolo sono “metropolitani”, per lo più pini marittimi e platani, con fusto molto alto e spesso sproporzionato rispetto alle radici. Al resto ci pensano le potature irrazionali che fanno sviluppare chiome altissime. Servirebbe un po' più di conoscenza e buon senso. Mancano progetti a lunga scadenza sulla salvaguardia delle aree marginali

Ma la catena dei monti intorno alla piana Pistoia-Prato-Firenze diventerà un'inestricabile foresta amazzonica?

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Da anni va in scena un festival delle chiacchiere e nessuno sa più osservare. E' un grave errore pensare che i boschi non debbano essere “coltivati”, che i letti dei corsi d'acqua non debbano essere ripuliti, che non si possano aprire nuove strade forestali. E non si può privilegiare la presenza degli animali selvatici, che stanno arrivando anche in città, a discapito del presidio umano del territorio. Servono scelte organiche a favore di una equilibrata coesistenza uomo – natura

La nostra scelta di vita: tornare in montagna e vivere di allevamento

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Una giovane coppia ha deciso di lasciare Prato per Lavacchini, minuscolo borgo sopra Orsigna (dieci abitanti in inverno). Alessandro: “Abbiamo comprato due stalle e da vecchie strutture abbiamo ricavato un laboratorio per fare il formaggio ed un punto vendita”. Per adesso allevano 40 capre. “Gli incentivi regionali non bastano, la burocrazia fa perdere tempo e denaro”. Alessandra: “Realizziamo formaggi di vario tipo poi faremo caciotte, ricotte, yogurt ed altro. E poi tanta produzione propria: marmellate, miele, farina dolce”

“Paolo Baldassarri, una biografia in vita”

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Presentato a San Marcello il libro sullo storico preside dell'ITC Pacini, che per l'anteprima ha scelto la “sua” montagna. Il volume ripercorre le tappe principali: l'infanzia, gli studi, l'attività professionale, in particolare la lunga stagione alla guida dell'istituto pistoiese. Quindi il capitolo più recente, la presidenza della Fondazione Conservatorio San Giovanni Battista

E' davvero tutto un casino

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Venivano chiamati casini gli svaghi rustici dei nobili, in genere di pesca o di caccia. Poi il termine identificò luoghi per attività ricreative aristocratiche con balli, canti, rinfreschi e giochi. Infine divenne sinonimo di “bordello” e “casa di tolleranza”. In genere oggi si usa in riferimento alla confusione, al disordine. Anche con le sue derivazioni verbali