L'ailanto: un'altra minaccia alla biodiversità

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Così come l'acacia, anche questa pianta si è diffusa in modo incontrollato creando notevoli problemi. La sua introduzione in Italia risale al 1760, nell'Orto Botanico di Padova. Ne sono state invase l'isola di Montecristo e le altre isole dell'Arcipelago toscano. Prolifera e colonizza terreni aridi e sassosi. La sua presenza abbonda anche nelle nostre zone, ai bordi delle strade, lungo le ferrovie, nelle scarpate. Emana anche cattivo odore




Il riconoscimento mondiale ai muretti a secco: un'opportunità anche per il nostro territorio

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Sono stati dichiarati dall'UNESCO “Patrimonio immateriale dell'umanità”. La richiesta era stata avanzata dall'Italia e da altri sette Paesi. Tante le motivazioni: oltre al valore storico sono in piena sintonia con l'ambiente, prevengono frane e alluvioni, migliorano la biodiversità. Con gli anni si sta perdendo l'abitudine a realizzarli: un mestiere da recuperare con corsi pratici gestiti dagli ultimi artigiani

La cascia è troppo invasiva: anche gli studiosi lo ammettono

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Una recente pubblicazione introduce elementi interessanti sulla robinia. La Toscana è al secondo posto in Italia (la prima regione è il Piemonte) per numero di ettari occupati (22.612). A questo ritmo di espansione anche castagneti e boschi cedui potrebbero essere a rischio nei prossimi 20-30 anni. Una situazione prodotta dai tanti errori commessi negli anni. Diversi i metodi di controllo, ricavati da un'ampia letteratura mondiale. Ma i libri non bastano: occorrono leggi e regolamenti forestali coraggiosi e intelligenti

Un'impresa al femminile, fra didattica e impegno sociale

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“Il Menghino” è il nuovo progetto di due imprenditrici a Casore del Monte. Un'azienda agricola dai mille volti. Agriturismo ma non solo. Ci sono i laboratori per scuole, centri socio educativi e associazioni di disabili; le iniziative per offrire un'opportunità di lavoro a giovani in fase di recupero da varie dipendenze; i corsi di potatura e innesto di piante da frutto, olivi e viti

Fare sinergia per salvare la montagna. E' così difficile?

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Il Padule di Fucecchio e il Parco della Querciola a Quarrata sono la sintesi dell'opera di cacciatori e ambientalisti. I quali, insieme a boscaioli, imprenditori, proprietari di boschi e terreni montani, potrebbero superi divisioni manichee e collaborare. E con l'aiuto delle istituzioni lavorare per dare un futuro sostenibile e rispettoso a questi territori

Il romanesco ? Si parla anche dalle nostre parti

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Tanti verbi e parole si sono diffusi grazie alla Tv e ai comici che usavano e usano abbondantemente il romanesco o il ciociaro. Gli esempi sono innumerevoli: fregnaccia, mignotta, abbiocco, pennichella, caciara, pomiciare, coatto, schiappa, sganassone, moccolo, becero, taroccare. E molti modi di dire come a' coso, mortacci tua, zitto e mosca fino al gergo giovanile con le espressioni fico (bello) scorfano e sfiga

UN PAESE ALLA VOLTA / Pupigliana, un piccolo modello da imitare

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Come tutti i borghi montani ha subito una forte emorragia demografia. Ma ha mantenuto una sua vivacità. La nascita dell'associazione Amici di Pupigliana, il rilancio del circolo ribattezzato il “Metato”, i venti anni della rivista che porta lo stesso nome. L'importanza delle sculture di Dorando Baldi, un pupiglianese di nascita, rimasto legatissimo al suo paese. La valle del Brandeglio e una storia piena di cantastorie, scultori, poeti e letterati