Lorenzo e Rachele, il coraggio di investire in montagna

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Le storie esemplari di due giovani che vivono in Montagna. Lui a Bionzana, dove ha anche il suo lavoro, fra attività boschive, semine, sfalcio dell'erba, oltre ad aiutare il padre nell'azienda meccanica. Lei si dedica al gregge di pecore massesi nell'alta Valle del Limestre, produce formaggio, grano e farro. La loro vita nel tempo libero. I progetti per il futuro


Quando nelle “selvi” si lavorava e si cantava

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La cura dei boschi era estrema. In estate si facevano i lavori preparatori per la raccolta delle castagne di ottobre e novembre. Erano occasioni per stare insieme. Nascevano amori, si intonavano canzoni popolari di antica tradizione, poesie in ottava rima, melodie ballabili

Il ritorno alle origini del campione francese di rugby

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A colloquio con Vincent Lagasse, nato 38 anni fa nel Sud della Francia, alla scoperta di Castel di Cireglio, dove viveva da piccola la nonna materna. A 5 anni l'incontro con il pallone ovale, poi una lunga carriera ai massimi livelli. I racconti ascoltati da bambino sul paesino vicino a Pistoia. La recente morte della madre e la voglia di ricercare quei luoghi. La visita al paese di Petrocchi: “Vorrei acquistare una casa qui dove ho ritrovato me stesso”. L'incontro con la società pistoiese di rugby “Gli Orsi”

UN PAESE ALLA VOLTA / Bellavalle, il nuovo nome voluto da un illustre professore

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Fu Quinto Santoli,  preside del Liceo Forteguerri per poco meno di 20 anni, autore della riapertura al pubblico della Biblioteca Forteguerriana, fondatore delll'Archivio di Stato e presidente della Fondazione San Giovanni Battista, che volle assolutamente cambiarlo (fino a quel momento per tutti era La Sega). Secolare è invece la storia di questi luoghi: molti nuclei abitati erano già presenti tra il 1500 e il 1600. Il borgo è formato da tante contrade e caratterizzato da sorgenti di acqua finissima. Negli ultimi decenni l'emorragia di abitanti e di servizi. Ha resistito solo una bottega secolare di generi alimentari e tabacchi

Ripopolare le aree periferiche? Ecco come si fa. Ce lo insegna la storia

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Tanti esempi nel passato lontano dal caso di Torri nel 1400, disabitato e ripopolato grazie alle scelte dell'allora Comune di Pistoia, agli incentivi di carattere socio-economico-fiscale dei Lorena all'epoca del Granducato. Oggi servono scelte precise: potenti incentivi fiscali, leggi (poche) e regolamenti ad hoc, sburocratizzazione, incoraggiamento dell'imprenditoria privata ecosostenibile. Serve soprattutto la “volontà politica”

Anche i luoghi dei poeti promuovono il turismo

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Le riflessioni suscitate dal recente libro di Giovanni Capecchi. Necessaria una sensibilità culturale diffusa per individuarli, pubblicizzarli e renderli fruibili E una forte dose di fantasia creativa può far nascere dal nulla “fenomeni” turistico-letterari di massa. Una strada da percorrere per valorizzare i territori di montagna che hanno visto il passaggio di tanti poeti e scrittori famosi


I nostri nonni inventavano e cambiavano le parole

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Le aree più marginale da sempre modificano di più anche la lingua parlata. Le alterazioni sono di vario tipo. In alcuni casi appena percettibili, in altri di vera e propria deformazione e trasformazione dei termini. Un fenomeno che fa sorridere ma che è al centro di studi seri e approfonditi

I bimbi di montagna giocavano così

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In alcune decine di anni è cambiato tutto. Prima i divertimenti erano prevalentemente all'aperto, nelle aie, nei boschi, lungo i corsi d'acqua, per le strade. Si giocava a Bandiera, Campana, Palla prigioniera, Sbarbacipolla, Saltacavallo, Un due tre.. Stella, Le belle statuine... Quando c'erano solo maschi erano più spericolati e senza regole, con cerbottane, fionde e bastoni, carretti costruiti in proprio. In casa andavano forte i Quattro cantoni, il Gioco dell'anello, le Carte, la Dama, gli Scacchi, il Meccano