Pistoia, Cultura & Spettacoli  |  maggio 29, 2019

Anche i luoghi dei poeti promuovono il turismo

Le riflessioni suscitate dal recente libro di Giovanni Capecchi. Necessaria una sensibilità culturale diffusa per individuarli, pubblicizzarli e renderli fruibili E una forte dose di fantasia creativa può far nascere dal nulla “fenomeni” turistico-letterari di massa. Una strada da percorrere per valorizzare i territori di montagna che hanno visto il passaggio di tanti poeti e scrittori famosi

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Giovanni Capecchi

PISTOIA – Il nostro Paese è veramente curioso. Ogni anno milioni di turisti affluiscono da tutto il mondo per visitare le nostre città d’arte e contemporaneamente abbiamo avuto Ministri dell’Economia assertori dell’assunto secondo cui “di cultura non si mangia”.

Il bel libro di Giovanni Capecchi “Sulle orme dei poeti. Letteratura, turismo e promozione del territorio”, Bologna, Patron 2019, presentato martedì 28 Maggio in Palazzo de Rossi, a Pistoia, sottintende qualcosa di profondamente diverso. La ricognizione dei luoghi in cui poeti e scrittori famosi sono vissuti o in cui hanno ambientato le loro opere più famose è l’argomento di quest’opera che travalica i confini delle cattedre e delle aule universitarie e indica come si possa coniugare la letteratura con un turismo di nicchia e, più raramente, di massa.

In altre parole, conoscere anche semplicemente dove è stata scritta una poesia famosa, o dove un poeta ne ha ricavato l’ispirazione, può suscitare curiosità e magari spingere qualche appassionato a visitare quegli stessi luoghi per immedesimarsi in atmosfere coinvolgenti e immaginifiche.

Sensibilità diffusa

Naturalmente occorre una sensibilità culturale diffusa per individuare “i luoghi poetici”, per pubblicizzarli e per renderli fruibili e questa operazione, che era diffusissima nell’800, si va rarefacendo nel nostro Paese, mentre è più sviluppata in altre nazioni europee ed extraeuropee. Un tale percorso valorizza la memoria storico-culturale, la attualizza e la trasforma in risorsa anche economica, perché la poesia, come l’arte tutta, è uno scrigno a cui possono attingere tutti, anche a distanza di secoli e non vi è pericolo che sia intaccato dai tarli del tempo.

I meriti del libro

Il merito dell’opera di Giovanni Capecchi è stato sottolineato dagli interventi di Roberto Fedi, Giuseppe Gherpelli, Claudio Rosati e Gino Ruozzi, e un po’ tutti hanno sottolineato che in qualche caso anche una possente dose di fantasia creativa può far nascere dal nulla “fenomeni” turistico-letterari di massa, come la casa di Giulietta a Verona, che è visitata da migliaia e migliaia di turisti, anche se è un falso storico acclarato.

E’, dunque, anche questa una strada da percorrere per valorizzare i nostri territori di montagna che hanno visto il passaggio di tanti poeti e scrittori famosi e di cui sarebbe interessante ripercorrerne le tracce, di paese in paese, di strada in strada.


Maurizio Ferrari

Maurizio Ferrari, sambucano di origine, ha insegnato Lettere per 38 anni nelle Scuole superiori pistoiesi. Ora è imprenditore agricolo e si sta impegnando nella promozione e nel rilancio del territorio appenninico come Presidente dell'Associazione "Amo la montagna APS" che si è costituita nel 2013 e che ha sede a Castello di Cireglio.Ha collaborato per 25 anni alla rivista "Vita in Campagna", del gruppo "Informatore Agrario". Recentemente ha pubblicato alcune raccolte di racconti ispirati alla vita quotidiana di Sambuca, dal titolo :"Dieci racconti sambucani"; "La mia Sambuga" e "Cuori d'ommeni e di animali", nonché una favola per bambini, "La magìa della valle dimenticata" illustrata dagli alunni della scuola elementare "P.Petrocchi " di CIreglio (Pistoia)