Ambiente  |  marzo 22, 2023

Alla scoperta delle sorgenti della valle del Reno nella giornata internazionale dell’acqua

La situazione degli antichi sentieri di questa vallata è in pessime condizioni, mentre molte sorgenti e risorgive sono andate perdute. L'associazione Campeda Futura vuol far ripercorrere quelle vie che accompagnano il percorso del fiume Reno. Gli "alleati" per raggiungere questo obiettivo: il CAI di Porretta Terme, supporto ideale per la ricognizione dell’intero sentiero 169, che va da Frassignoni a Fondamento e il bando "I cammini dell'acqua" promosso da Publiacqua

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Oggi 22 marzo si festeggia la Giornata Internazionale dell’Acqua. Tutti sanno che l’acqua è vita, senza acqua non c’è futuro per l’umanità. I fenomeni recenti e diffusi di siccità sono lì a ricordare quella che ormai è un’emergenza mondiale. Si aggiunga poi lo  spreco che si fa dell’acqua, fattore ancora più esecrabile perché inammissibile di per sé.

Nel sul suo piccolo, anche l’Associazione di Promozione Sociale CAMPEDA FUTURA vuole contribuire a valorizzare e salvaguardare quel dono prezioso che è l’acqua, quell’acqua che fa tanto verde l’intera vallata dove il fiume Reno percorre l’ultimo tratto in terra toscana prima di entrare in Emilia.

Si va per antichi sentieri alla scoperta delle sorgenti della valle del Reno in territorio di Sambuca Pistoiese: sorgenti note o andate perdute.

L’importanza dell’acqua, oggi come ieri

Quanto l’acqua sia importante la gente sui nostri monti l’ha sempre saputo, basta vedere il decoro delle vecchie fontane e dei pozzi lavatoi nei borghi che ancora ne conservano traccia. Ed erano gli abitanti di questi borghi i più fortunati, dal momento che l’acqua potevano averla vicino alle case (nessuno aveva l’acqua in casa, un vero lusso). Altri dovevano andare a prendere l’acqua dov’era, percorrendo tragitti più o meno lunghi e certo non agevoli ogni santo giorno, con qualunque condizione atmosferica.

Per vivere e lavorare poi la gente aveva la continua necessità di muoversi: sempre a piedi naturalmente e la fatica, si sa, fa venir sete. Non c’era bisogno di portare con sé borracce perché dappertutto si trovava acqua da bere: non solo presso le dette fontane dei paesi ma ovunque si poteva trovare una risorgiva che dispensava ottima acqua bevibile senza alcun rischio. Questa preziosa risorsa era data dall’orografia stessa delle coste dei monti intersecate una dopo l’altra da fossi che presentano tuttora diffusi fenomeni carsici per cui l’acqua (in toto o parzialmente) abbandona il corso principale per sbucare più in basso, sul fianco del fosso stesso. Ai tempi richiamati, tutti conoscevano i punti lungo i sentieri dove zampillava l’acqua, spesso raccolta in piccoli alvei improvvisati da cui l’acqua veniva condotta all’uscita su una foglia.

Ma ben diversa è la situazione oggi del territorio di questa vallata: gli antichi sentieri, quando praticabili, versano in condizione pietose. Non parliamo poi di quelli andati perduti, come disperse sono andate numerose sorgenti e risorgive.

gli obiettivi di campeda futura

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L’intento da tempo maturato in seno all’Associazione CAMPEDA FUTURA è quello di poter tornare a ripercorrere quegli antichi sentieri che fino agli anni Cinquanta del secolo scorso portavano dappertutto sul versante  che accompagna il percorso del fiume Reno quando, subito dopo Pracchia, entra nel territorio di Sambuca Pistoiese e via via è guardato dall’alto dalle frazioni di Frassignoni, Lagacci, Pòsola, Campeda, Pàvana (Fondamento) fino a Ponte della Venturina dove il fiume lascia definitivamente la Toscana. Parliamo di borghi che con la sola esclusione di Pàvana, e in parte Lagacci, la maggior parte dell’anno sono praticamente disabitati. Lo scopo associato è quello di creare un minimo di incentivo anche per i pochi operatori locali rimasti: cavalcando, si fa per dire, il fenomeno del turismo lento che in questi anni sta diffondendosi sempre più anche su questi monti. E coltivare il sogno – sia detto a mezza voce –  di veder ripopolati un giorno i nostri borghi.

Naturalmente abbiamo cercato di trovare degli alleati forti che potessero dare il sostegno sperato agli ultimi nativi ormai vecchi e nuovi proprietari di seconda casa: gli stessi che animano nel periodo estivo la vita dei borghi sostenendo Associazioni e Pro Loco, oltre a prodursi spesso in iniziative di volontariato al di sopra delle proprie forze, quando – come in questo caso – si dovrà andare di piccone zappa e badile, strumenti poco amici di braccia gambe e schiena.

L’aiuto del CAI e il bando I cammini dell’acqua

Una volta tanto CAMPEDA FUTURA ha incontrato la fortuna sulla sua strada, meglio sul suo sentiero: trovando prima con gli amici del CAI di Porretta Terme il supporto ideale per la ricognizione dell’intero sentiero 169, che va da Frassignoni a Fondamento (come specificato a seguire), poi partecipando al Bando I CAMMINI DELL’ACQUA promosso da PUBLIACQUA (https://www.publiacqua.it/i-cammini-dellacqua). Dalla stessa Società ci è stato assegnato un contributo di ben diecimila euro per realizzare il progetto da noi presentato che prevede:  il ripristino dell’antico sentiero che collegava le frazioni di Frassignoni, Lagacci. Pòsola, Campeda, Pàvana  in territorio di Sambuca Pistoiese (attuale CAI 169), ripristino condotto sotto la supervisione della Sezione CAI di Porretta Terme che opera anche nel territorio di Sambuca;  la ricerca delle sorgenti e risorgive di cui è permeato l’intero territorio, perché l’acqua è un bene primario non solo per l’escursionista assetato ma anche per portare più acqua alle case e all’intera comunità. Questa ricerca sarà  coadiuvata dalla presenza tra noi di un geologo  e di un rabdomante.

Ricordiamo, in conclusione, che Publiacqua S.p.A è la società affidataria, dal 1° Gennaio 2002, della gestione del servizio idrico integrato dall’Ambito Territoriale Ottimale n.3 Medio Valdarno, un territorio, asse portante della Toscana, che interessa 4 province, Firenze Prato, Pistoia e Arezzo.


Sante Ballerini

Sante Ballerini Dalla natìa Campeda perduta tra i boschi dell’Appennino pistoiese alla fiorente Mantova, l’incanto in ogni dove. Così un giovane di belle speranze lasciò alle spalle l’aura di Selvaggia e il sogno bolognese per scoprire nella terra di Virgilio e Nuvolari altri miti ed uno tutto nuovo che sapeva di fantasia, il mondo della pubblicità. Sono trascorsi più di cinquant’anni e quel viaggiatore continua a vivere delle idee che bontà loro gli tengono compagnia insieme ai libri che dal 2018 ha cominciato a dare alle stampe con il logo SCRITTI&LETTI, libri che nascono per il piacere di scrivere e leggere.