After all is basketball, Sport & tempo Libero  |  maggio 2, 2019

Pistoia Basket, tutti i nodi vengono al pettine

Le vicissitudini di Torino, coinvolta nella lotta retrocessione, lasciano aperti molti interrogativi sulla composizione del prossimo campionato di serie A. Le chance pistoiesi di esserci, per ripescaggio o altro, appaiono minime. Restano 5 magnifiche stagioni e un'annata finale rovinosa. Adesso bisogna vedere come ripartire, sapendo che i soldi a disposizione saranno sempre pochi (in Lega2 anche molti meno). Ma altre società hanno avuto risorse simili alle nostre. E, negli ultimi anni, sono state più capaci e lungimiranti di noi

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PISTOIA – Non vi è alcun dubbio che si stia chiudendo una stagione tanto tragica tra le mura amiche, quanto farsesca tra le mura del palazzo; credo che su questa riflessione si sia tutti d’accordo. Le note vicende di Torino – comunque la si pensi, l’intervento di un soggetto che lascia nei guai Cantù per salvare baracca e burattini dei piemontesi è oggettivamente una barzelletta – ha dato il via ad una ridda di ipotesi.

Gli scenari possibili

Quale scenario? Qualcuno dice che vi possa essere il blocco delle retrocessioni, altri che Pistoia possa essere ripescata, altri ancora che si possa procedere con un campionato a 17 squadre, i più audaci si spingono ad immaginare che Pistoia resti giù, Torino sparisca e la Federazione in qualche modo individui una tra le tante società con l’acqua alla gola per non ammetterla al campionato e far tornare in automatico la massima serie a 16 squadre.

Tutto sospeso: attendiamo

Ora, per quello che ne so io – ovvero, niente – tutto può essere possibile. Di più, immaginare che Torino si faccia cancellare o retrocedere senza provare a salvarsi con ricorsi e contro ricorsi mi pare pura utopia, dunque sospendo ogni ipotesi in attesa di vedere e capire.

Il dibattito sulla pagina facebook della “Baraonda”

Mi è molto interessato, però, il dibattito scatenatosi sul gruppo BB sull’opportunità o meno, ove se ne concretizzasse la possibilità, di scegliere se tentare un altro anno di massima serie piuttosto che accettare la ripartenza dalla LegaDue. Ho letto cose interessanti, tra speranze, analisi e spunti di riflessioni, dunque propongo le mie, provando a restare più razionale possibile.

Pistoia, finora risultati eccezionali

Io credo alcune cose. Certamente, almeno fino a quest’anno, si è sempre detto e scritto di risultati sportivi eccezionali per quella che è la nostra piazza, la nostra realtà, soprattutto per quello che sono le nostre casse. In verità, provocando ma nemmeno troppo, un approccio più razionale alla questione potrebbe suggerire una valutazione diversa.

Tutti i vecchi nodi venuti al pettine

Il punto è: quanto sono costati questi risultati eccezionali? Formulo meglio la domanda: come giudicare un amministratore di una qualsiasi società che, dopo aver portato a casa ottimi risultati per qualche anno, si trova con l’acqua alla gola, del tutto incapace di operare a modo sul mercato? Lo scrivo utilizzando un linguaggio caro agli avvocati, siamo davvero sicuri che Maltinti e soci prima, Capecchi e soci quest’anno, abbiano usato la diligenza del buon padre di famiglia nelle proprie operazioni, soprattutto quelle di mercato?

Lo so, anche io fino a settembre scorso mi sono divertito assieme a tutti voi e non mi è dispiaciuto togliermi qualche soddisfazione. Il punto, però, non cambia. O meglio, restano nella memoria stagioni meravigliose, ma resta anche il fatto – incontrovertibile – che quest’anno tutti i nodi e gli errori delle gestioni passate sono venuti al pettine.

Società simili negli ultimi anni più brave di noi

Detto questo, sempre con un approccio razionale, voglio spararla ancora più grossa. Vero, il budget è scarso, probabilmente è davvero il più basso di tutti. La differenza con Milano, Venezia e molte altre è certamente abissale e ci rende quasi impossibile la vittoria contro questi squadroni. Ma la distanza tra il budget di Pistoia e quello delle altre realtà di provincia che con noi si giocano la salvezza, quanto è? Ci siamo sempre detti che facciamo le nozze coi fichi secchi, non sarà anche vero che qualche volta – forse, troppe volte! – un bel po’ di soldini sono stati buttati via? Non sarà che in alcuni casi siamo stati bravissimi, ma, soprattutto negli ultimi anni, in altre piazze – operando più o meno alle stesse condizioni – sono stati decisamente più capaci di noi? Io, con tutto il rispetto del caso, credo proprio di sì.

Comunque vada serve un cambiamento

Insomma, anche al netto di questa stagione che si va chiudendo, qualcuno sembra accusare un po’ di stanchezza. Forse è davvero l’ora di lasciare passo, a prescindere dalla categoria. Di più, se non cambia qualcosa davvero, la categoria in cui giocheremo la prossima stagione sarà l’ultimo dei problemi. Staremo a vedere.


La Redazione

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