Personaggi e Interpreti, San Marcello  |  settembre 26, 2016

Il ricordo di Alessandro Tonarelli, appassionato interprete della “sua” Montagna

Fu segretario del Distretto scolastico di San Marcello, alla cui nascita contribuì come pochi. Per trent'anni corrispondente della Nazione e animatore di trasmissioni radiofoniche nelle emittenti locali. E ancora appassionato di politica e protagonista di tanti eventi. Inventò i “processi” a Gavinana in occasione delle Manifestazioni Ferrucciane

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Tonarelli sul palco nel corso delle Manifestazioni Ferrucciane, a Gavinana, delll’agosto 2010

Alessandro Tonarelli è morto nella notte di sabato 24 settembre, all’ospedale San Jacopo di Pistoia, all’età di 66 anni, dopo una lunga malattia. Il funerale nel pomeriggio di lunedì 26, alle 15, nella chiesa di San Marcello Pistoiese. Dopo il rito funebre la sepoltura nel cimitero comunale.
Ecco il ricordo che Sauro Romagnani ha scritto per La Voce della montagna

 

SAN MARCELLO – Quando muore una persona è sempre una grave perdita, ma se a morire è un amico col quale hai trascorso una parte importante della vita il vuoto si fa più pesante, percepisci qualcosa di incolmabile. È il caso di Alessandro Tonarelli, col quale avevo stretto un’amicizia fino dalla metà degli anni ’70, nel corso della grande mobilitazione e discussione suscitata in Montagna Pistoiese dalla richiesta di ottenere un Distretto Scolastico a San Marcello che, poi, con grande impegno e fatica fu ottenuto. Alessandro ne fu il segretario e svolse quel ruolo con un impegno personale che oltrepassava il normale dovere di un lavoro. Aveva trasformato questo incarico come se ottenere risultati positivi fosse una missione personale. Compilava i verbali delle riunioni con un’accuratezza che lasciava stupefatti, riusciva a cogliere con facilità gli umori e le intenzioni di chi parlava.

L’amore per la scrittura

Già a quel tempo si capiva che Alessandro aveva un amore particolare per la scrittura alla quale si sarebbe successivamente dedicato come giornalista corrispondente della Nazione. Più volte ho avuto occasione di sfogliare con lui la raccolta degli articoli che aveva pubblicato per quel giornale. Teneva i ritagli del giornale raccolti in grandi quaderni. Era orgoglioso del “suo” lavoro di giornalista e moltissimo, come più volte mi ha confessato, gli pesava non poter più svolgere questo lavoro dopo la malattia che lo aveva colpito nel 2012. Lo incontravo e mi parlava delle notizie che raccoglieva in paese come se avesse dovuto pubblicarle: era un giornalista anche senza pubblicare.

Tanti impegni e tante passioni

Quella di Alessandro è stata una vita dedicata a molteplici attività. Ne ricordo solo alcune come i programmi e le rubriche d’informazione che teneva a Radio Montagna Pistoiese. Erano tempi in cui la Montagna Pistoiese guardava al futuro con maggior fiducia di quanto non faccia oggi. Alessandro era un protagonista del suo tempo. Cercava costantemente di tenere alto il dibattito in Montagna, sia culturale che politico. La politica era sicuramente la sua aspirazione tenuta segreta, mai pubblicamente espressa, ma coltivata nel suo intimo. Credo sia stato più volte tentato di lasciarsi lusingare di accettare incarichi pubblici. Ricordo con commozione gli innumerevoli dibattiti che organizzava con gran passione in occasione di elezioni comunali a San Marcello, più che come giornalista spesso vi prendeva parte come protagonista e non risparmiava a nessun candidato le sue battute spesso taglienti, ma che coglievano obiettivi precisi come le debolezze non rivelate dei candidati di turno.

Protagonista, non solo osservatore

Alessandro non è stato solo un osservatore e descrittore degli avvenimenti della sua amata Montagna Pistoiese, ma un protagonista. Inventore dei “processi” che teneva a Gavinana in occasione delle Manifestazioni Ferrucciane, festeggiamenti agostani in onore di Francesco Ferrucci. La foto che accompagna questo articolo è dell’agosto 2010 e lo ritrae in occasione del “Processo a Caterina de’ Medici” che nell’occasione l’imputazione fu: Regina crudele o bambina ingenua? La Pubblica accusa chiese la condanna di Caterina, ma sia la giuria che il pubblico presente contestarono la richiesta e Caterina fu assolta. Ricordo che Alessandro, buono d’animo per natura, fu molto soddisfatto di questa assoluzione.

Caro Cavaliere della Repubblica, caro Alessandro, innamorato di questa tua Montagna, delle sue controverse vicende, non ti incontreremo più, non ti vedremo più sfoggiare i tuoi enormi cappelli a larga falda, alcuni dei quali eri orgoglioso di aver acquistato nei tuoi viaggi americani, non avremo più il piacere delle tue battute, delle barzellette che raccontavi con grande intelligenza agli amici. Senza di te saremo tutti più poveri di armonia.


La Redazione

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