Il bosco verticale, idea avveniristica ispirata dalla natura e da antiche civiltà

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I due palazzi di Milano progettati dallo Studio Boeri e premiati come i più belli al mondo hanno illustri precedenti nell'antico passato. Dai palazzi arredati con giardini pensili i Mesopotamia alla Roma imperiale fino alla Torre di Guinigi a Lucca, con i lecci secolari sulla cima. Ma ci sono anche esempi naturali molto più modesti e molto vicini. Come il campanile della chiesa di Cireglio sul quale crebbe spontaneamente una pianta di ornello

UN PAESE ALLA VOLTA / Le Piastre, una storia scritta nel ghiaccio

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La località divenne famosa per la produzione del ghiaccio naturale lungo l'Alta Valle del Reno. Questa attività dava lavoro alla maggior parte delle famiglie del luogo. Il grande sviluppo del paese era coinciso con la costruzione della Strada Ximeniana che univa Pistoia con Modena. Il successivo sviluppo delle attività turistiche nel periodo estivo. Poi il lento declino e il grande spopolamento. L'importanza del Campionato della Bugia divenuto famoso a livello nazionale e internazionale. Il ruolo della Pro loco


“Pro loco in difficoltà? Il riflesso della crisi del volontariato”

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Intervista a Beatrice Flore, presidente UNPLI (l'associazione nazionale delle Pro loco) della provincia di Pistoia. Più della metà in zone montane e collinari. “Sono dei presidi del territorio e fanno da tramite fra abitanti e istituzioni”. Svolgono diversi compiti di gestione e manutenzione, organizzano eventi culturali e ricreativi. Ci sono casi di cicli di vita lunghi, altalenanti e brevi. Alcune sono in grosse difficoltà ma esistono anche nuove costituzioni. La legge sul terzo settore e le difficoltà burocratiche

La montagna nell'era della comunicazione globale

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Quando le cose non vanno c'è sempre un'unica scusante: il difetto di comunicazione. Anche i territori montani non sfuggono alla regola. E nei palazzi del potere e nella coscienza metropolitana non esiste una percezione reale dei problemi. Che sono il dissesto idrogeologico, l'incuria, lo spopolamento, l'emorragia dei servizi, una viabilità inadatta

In grande quantità: ovvere “a iosa” e “a bizzeffe”

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Le origini di due modi di dire molto comuni anche in montagna. Per alcuni la prima sarebbe una semplificazione dialettale pistoiese del modo di dire “(D) io sa (quanto)", per altri una variazione di "chiosa" (piastrella di piombo). Tre le spiegazioni per la seconda: avrebbe origine nella Roma del XV secolo, deriverebbe da un'espressione araba o da una tipica toscana

“Giornate FAI d'autunno”, oltre cento persone in visita alla Sambuca

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Domenica 13 ottobre i volontari del Fondo Ambiante Italiano hanno aperto del porte dell'Oratorio di Santa Maria del Giglio, della Chiesa di San Jacopo e della Rocca. I visitatori accompagnati da una guida attraverso gli stretti selciati medievali. Al termine ritrovo nel locale del bivacco, con vivande calde e necci, distribuiti dai volontari della Proloco di Taviano

“Gente di Leonardo”, alla ricerca del piccolo mondo di Vinci e del Montalbano

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Ricostruiti, con dovizia di particolari, i luoghi che dettero i natali al grande genio toscano. Nel testo dello studioso pistoiese Mario Bruschi aspetti inediti della vita e delle opere. L'incontro con preti, beni della chiesa, luoghi “vinciani”, famiglie, alberi genealogici leonardeschi, illustri personaggi storici e semplici popolani. Il tutto arricchito da un ricco corredo di illustrazioni a colori

Il tempo dei predatori di funghi

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Un'altra fungata e un'altra invasione dei nostri boschi: traffico impazzito all'alba, parcheggi selvaggi, gruppi frenetici in varie direzioni che fanno paglia delle foglie secche che calpestano. Il problema non sono solo i quintali di funghi raccolti ma la mancanza totale di rispetto per l'ambiente: un comportamento compulsivo che meriterebbe studi psichiatrici e sociologici. La Regione Toscana decida se la Montagna deve essere solo un luogo di divertimento per i cittadini oppure una terra con i giusti vantaggi per chi ha il coraggio di viverci e di lavorarci

Ombrone, buone le condizioni in città. Pessima la rete degli affluenti montani

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Oltre Piteccio la situazione è critica: la vegetazione invade il torrente e il reticolo di fossi che lo alimenta. I problemi nascono dalla mancata manutenzione di fossi e sorgenti della montagna. L'effetto “diga” particolarmente accentuato risalendo il corso del Vincio di Brandeglio e del Vincio delle Piagge. Quest'ultimo nel 2010 è stato oggetto di un progetto di messa in sicurezza. Ma le sue condizioni sono di nuovo problematiche: gli interventi legati alle emergenze hanno vita breve, serve una reale prevenzione