L’Appennino è una terra di emigranti, lo sappiamo. Nel corso degli ultimi secoli da queste montagne sono partiti tantissimi uomini e donne che, alla ricerca di un maggiore benessere, sono emigrati in tutto il mondo. Poi, ad un certo punto, il mondo intero decise di ritornare sull’Appennino. Accadde in un biennio drammatico, quello tra il 1944 e il 1945. In quei difficilissimi mesi americani, inglesi, brasiliani, canadesi, neo zelandesi, indiani, sudafricani… si ritrovarono qui, sul confine segnato dalla Linea Gotica, per partecipare alla liberazione dal nazi-fascismo.
Parlare di guerra, in particolare in queste settimane segnate dal ritorno del rombo dei cannoni sull’Europa, non è mai facile. Eppure c’è una guerra, quella di Liberazione, che ha un sapore diverso, legato al ricordo di tanti ragazzi, provenienti da ogni angolo del mondo, che sacrificarono la loro giovinezza per liberarci dal nazi-fascismo. Tra questi ci sono i giovani della 10th Mountain Division.
10th MOUNTAIN DIVISION: GLI “ALPINI” AMERICANI
La decima divisione di montagna è un’unità di fanteria leggera che nacque all’inizio della seconda guerra mondiale. L’idea venne suggerita dall’eroica resistenza dei soldati sciatori finlandesi che, nel 1939, si opposero all’invasione Sovietica del loro Paese. Il progetto di creare un reparto per la guerra in condizioni climatiche dure e su territori aspri si concretizzò nel 1943. L’addestramento venne condotto nella base di Camp Hale, a quasi 3000 metri di quota, sulle montagne del Colorado. La 10th Mountain Division fu l’ultima divisione americana ad entrare in guerra. Queste truppe, arrivate in Italia il 6 gennaio 1945, combatterono sull’Appennino pistoiese e bolognese. Dopo aver attraversato il Po presero parte, il 26 aprile, alla liberazione di Verona. Risalirono poi il Garda per essere dislocati, nell’estate del 1945, sul “caldissimo” scenario del Friuli Venezia Giulia dove bilanciarono l’espansione dei soldati Tito dal versante jugoslavo. Rientrata negli USA la 10th Mountain Division venne smobilitata alla fine del 1945. In seguito la divisione fu riattivata, per circa un decennio, negli anni 50 e poi di nuovo nel 1985.
LA DIVISIONE DI MONTAGNA E L’ITALIA
Tra la 10th Mountain Division e l’Italia c’è un profondo legame che dura nel tempo. Forse sarà perché questa divisione è stata impegnata solo nel nostro Paese. Oppure perché quelle battaglie sull’Appennino, con lo sfondamento della Linea Gotica, furono decisive per la liberazione del Nord.
Diversi anni fa i figli e nipoti di quei soldati si unirono in un’associazione, la “10th Mountain Division Descendants”, che tramanda la memoria tramite un sito internet https://10thmtndivdesc.org/, un gruppo facebook e tante iniziative culturali. Esiste anche una fondazione denominata “10th Mountain Division Foundation”.
Nel 2020, in occasione del 75esimo anniversario della Liberazione, l’associazione aveva organizzato un tour italiano che sarebbe passato per la montagna pistoiese e bolognese. La pandemia ha portato alla cancellazione dell’iniziativa. Stando alle ultime notizie sembra che il tour commemorativo possa essere riproposto nel 2023.
Attorno alla 10th Mountain Division girano anche diverse curiosità. Bob Dole, il senatore repubblicano e candidato alla presidenza USA nel 1996, combatté in questa divisione partecipando dalla battaglia di Montese. Dole venne ferito a Castel d’Aiano luogo dove, nel 2015, ritornò all’età di 92 anni.
Un personaggio meno conosciuto fu invece Lenin “Doc” Pellegrino. Era il figlio di emigranti italiani che, come testimonia il nome scelto per il figlio, avevano un chiaro orientamento politico. Lenin Pellegrino, che gli amici americani chiamavano Len (nomignolo meno ingombrante), nacque nel 1925 e, a soli 19 anni, era già nelle fila della 10th Mountain Division. Tornato negli USA dopo la guerra Pellegrino studiò medicina ma, invece di inseguire una brillante carriera, scelse di dedicarsi alle cure della gente nei quartieri più poveri. Nel corso della sua vita si dedicò alle battaglie per i diritti civili. Ma l’impresa forse più importante, e per la quale Lenin “Doc” Pellegrino è conosciuto, fu la creazione del “Kingston Mines”: il più famoso blues Club di Chicago. Per questo suo impegno nel mondo della musica venne premiato, diversi anni fa, sul palco del Porretta Soul Festival.
MOUNTAIN MEN: UNA MINISERIE PER UNA GRANDE STORIA
Si intitola “Mountain Men” una miniserie che, a partire da Marzo, verrà girata sull’Appennino. Il progetto cinematografico, scritto e diretto dal cineasta Luciano La Valle, sarà prodotto dall’Associazione Il Trebbo e dal Sistema Museale Iola di Montese e avrà il supporto della 10th Mountain Division Foundation e 10th Mountain Division Descendants. Hanno aderito al progetto anche la Pro Loco di Prunetta, l’Unione dei Comuni dell’Appennino Bolognese e i comuni di Lizzano in Belvedere, Montese, Castel d’Aiano e Gaggio Montano, San Marcello Pistoiese.
La serie, doppiata in italiano ed inglese, si svilupperà in 4 episodi da 25 minuti. Ogni episodio narra di uno specifico evento accaduto sull’Appenino Tosco-Emiliano tra gennaio e aprile del 1945. Ad aprire e chiudere la serie ci saranno due documentari dedicati alla storia della 10th Mountain Division.
“Uno degli scopi principali del progetto “ – afferma Luciano La Valle – ”è proprio quello di far avvicinare i giovani e le nuove generazioni a questo tipo di storie, in modo che non si dimentichi mai quello che è successo. Il progetto “ – prosegue il regista – ”è un tributo a tutti i soldati della 10a Divisione da Montagna e la miniserie, basata interamente su fatti realmente accaduti, vuol mostrare quali sono le atrocità della guerra e vuole approfondire come quest’ultima infligge sul morale di un giovane soldato. Chi riuscì a sopravvivere si portò dentro un’esperienza che lo avrebbe segnato per tutta la vita. Parlare di questi eventi dovrebbe far capire, si spera, che la guerra è una delle cose più inutili al mondo, combattuta da uomini che di diverso hanno solo l’uniforme”.
MOUNTAIN MEN: SCHEDA DEL PROGETTO
Regia e soggetto — Luciano La Valle
Ha studiato all’Accademia Artisti di Roma, scuola nazionale di cinema e di recitazione. Ha scritto diretto e interpretato cortometraggi ambientati nella seconda guerra mondiale. È stato premiato nel 2019 al CineFuturaFest di Roma, concorso nazionale di cinema, con il cortometraggio “The Failure of the War”.
Produzione — Gruppo Culturale Il trebbo.
Associazione non a scopo di lucro con sede nel comune di Montese. Dal 1992 gestisce il museo storico di Jola di Montese e si interessa di storia e cultura locale attraverso libri ed iniziative culturali Produttore esecutivo e consulenza storica Andrea e Giuliano Gandolfi Rispettivamente Vice Direttore del museo di Jola di Montese e Curatori delle collezioni Memorie d’Italia 1939-1945.
Location — Monte Belvedere (Lizzano in Belvedere), ai piedi di M.te Castello e Quota 1037 a Rochidoso (Gaggio Montano), ai piedi di Monte della Vedetta e M.te Terminale (Jola di Montese), Monte della Spe e quota 903 (Castel d’Aiano).
Gruppi di Living History e divulgazione storico/museale. — OVERLORD ’44 LHG – FUBAR – ULTIMO FRONTE 1945.
Mezzi militari d’epoca — Dodge, Willys and GMC
Riprese — Tra Marzo e Maggio 2022 salvo problematiche Covid19
Uscita prevista — Fine anno 2022
Distribuzione
– Come allegato ai libri aventi come soggetto la Seconda guerra mondiale, editi dal Gruppo Culturale il Trebbo.
– Presso il museo di Jola di Montese
– Ai visitatori delle mostre tematiche promozionali che il Museo organizza annualmente in accordo con amministrazioni comunali in ambito regionale ed enti nei comuni interessati.
– Televisioni nell’ambito di documentari storici
IMPORTANTE: Tutte le persone che partecipano alla miniserie – attori, reenactors, direzione, tecnici – lo fanno senza alcun compenso, in ricordo e onore a quei soldati.