PISTOIA – Il fuoco della determinazione e della passione converte le difficoltà in opportunità, gli ostacoli tradurli in punti di forza. E’ questo è il grande consiglio da applicare nelle imprese estreme ma soprattutto nella vita di tutti i giorni. Questo è quello che ci ha raccontato in “Happy winter. Gli 8000 metri d’inverno”, la conferenza di Simone Moro alpinista, scrittore ed aviatore italiano, che ha tenuto ieri sera 15 novembre 2017, al Piccolo Teatro Mauro Bolognini a Pistoia, gremito di persone.
La serata è stata organizzata nell’ambito dei festeggiamenti per il 90° anniversario della costituzione della Sezione CAI di Pistoia e nel ciclo di eventi di Pistoia capitale della cultura.
Hanno introdotto la conferenza una delegazione della Scuola di Alpinismo ‘Vero Masoni’, tra i quali il direttore e istruttore nazionale di alpinismo ed arrampicata libera Paolo Papini, insieme al presidente della sezione CAI Pistoia, Franco Bertini.
Due ore di racconto
Le due ore sono filate via grazie alle parole incalzanti di Simone, che è riuscito a raccontare delle sue straordinarie avventure sportive alpinistiche con semplicità e naturalezza, senza gerghi tecnici e con una spiccata simpatia. E’ stato un po’ come sentirsi al caldo di un rifugio di montagna, focolare acceso e fuori la neve che isola acusticamente e metaforicamente, un amico e compagno di escursione/arrampicata/viaggio racconta una storia. E’ questo, infatti, quello che ha fatto Simone, ha raccontato brevemente la storia della sua vita, da quando era un bambino nato nella parte meno nota delle Alpi a Bergamo, la più “sfigata”, dove le grandi vette italiane erano lontane, fino ad arrivare ad oggi, alle vette più alte del mondo, scalate in invernale.
Ha raccontato del fuoco interiore che alimenta il sogno di un bambino di diventare un grande alpinista, come le due leggende Walter Bonatti e Reinhold Messner, fuoco che viene mantenuto e rispettato fin da subito da genitori e parenti, mostrandogli l’ascesa ripida e piena di ostacoli senza illuderlo ma nemmeno scoraggiarlo.
Anno dopo anno, nel susseguirsi di imprese alpinistiche e sportive, Simone riesce a far crescere questo fuoco applicando nella vita il grande consiglio di trasformare le difficoltà in punti di forza, i fallimenti in insegnamento, l’abitudine alla sopportazione del dolore e della fatica per mantenere vivo e ben definito il traguardo che, passo dopo passo, con rigore, determinazione ed estrema lealtà con gli altri ma soprattutto con noi stessi, viene raggiunto.
Le sue straordinarie imprese
Traguardi Simone nei suoi 50 anni ne ha raggiunti diversi; è l’unico alpinista della storia ad avere raggiunto quattro cime di 8.000 metri in completa stagione invernale (partendo dopo il 21 dicembre): il Shisha Pangma (8.027 m), il Makalu (8.463 m), il Gasherbrum II (8.035 m) e il Nanga Parbat (8.126 metri). Nelle sue 54 imprese alpinistiche negli ultimi 25 anni è salito sulla vetta di sette dei quattordici 8.000 m ed è arrivato quattro volte in cima all’Everest (8.848 m).
L’elenco dei suoi 8000:
• 1996: Shisha Pangma in 27 ore A/R
• 1997: Lhotse (con A. Boukreev)
• 2000: Everest da sud
• 2002: Cho Oyu (in velocità)
• 2002: Everest da nord
• 2003: Broad Peak (in velocità)
• 2005: Shisha Pangma (prima ascensione invernale, con Piotr Morawski)
• 2006: Everest (traversata sud-nord, con ascensione in velocità)
• 2009: Makalu (prima ascensione invernale, con Denis Urubko)
• 2010: Everest da sud
• 2011: Gasherbrum II (prima ascensione invernale, con Denis Urubko e Cory Richards)
• 2016: Nanga Parbat (prima ascensione invernale, con Alex Txicon e Ali Sadpara)
© foto di questa sezione: archivio simonemoro.com
L’ultimo obiettivo
Un ultimo suo obiettivo è stato quello di costruire un team di elisoccorso in Nepal per dare aiuto e soccorso agli alpinisti ed alla popolazione locale. Oggi grazie al suo impegno umanitario è riuscito a salvare numerose vite. Per questo progetto, quasi interamente autofinanziato, viene in aiuto una parte dell’incasso del suo ultimo libro:
“Devo perchè posso – La mia via per la felicità oltre le montagne”, scritto a quattro mani con la sua manager Marianna Zanatta (Sports & Beyond).
I libri
Anche come scrittore infatti annovera come piccoli, grandi traguardi 8 libri pubblicati.
“Cometa sull’Annapurna”, Corbaccio, 2003,
“8000 metri di vita”, Grafica & Arte, 2008,
“La voce del ghiaccio. Gli ottomila in inverno: il mio sogno quasi impossibile”, Rizzoli, 2012.
“Everest. In vetta a un sogno”, Rizzoli, 2013.
“In ginocchio sulle ali. La passione per il volo, la missione di soccorso in quota: non voglio smettere di sognare”, 2014,
Rizzoli. “In Cordata”, Rizzoli, 2015.
“Nanga, Rizzoli”, 2016.
“Devo perché posso”, Rizzoli, 2017.
Al termine dell’incontro il saluto, non senza una dedica sul suo ultimo libro, una foto insieme ed una energica, vera e intima stretta di mano. Simone Moro è un prodotto “bio” senza bollini ed etichette che ne attestano la bontà, che è in grado di passarti degli insegnamenti profondi perché la montagna lo ha duramente messo alla prova con paure e fallimenti. Ma combattendo i propri demoni e rialzandosi sempre, è diventato lui stesso un Maestro.
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