E’ proprio il caso di dire che tutto nasce dall‘uovo; e “cocco” era proprio chiamato l’”uovo”. La parola “cocco” è onomatopeica, riproduce, cioè, un suono naturale, in questo caso il verso della gallina “co-co” e, come altre parole onomatopeiche, si addice particolarmente al linguaggio infantile.”Mamma” è la più comune.
Col tempo “cocco” è diventato un vezzeggiativo, rivolto a persone particolarmente amate, specie se giovani e giovanissime, anche se nella Montagna pistoiese è ormai parte di un intercalare comune. “Come stai, cocco?”, si sente dire anche nei discorsi tra adulti.
Ma “cocco” qui da noi è anche un fungo, l’Amanita cesarea (ovolo buono), chiamato così perché, quando è chiuso, sembra proprio un uovo, con l’albume bianco , all’esterno, ed il tuorlo custodito all’interno, di un bel colore rosso aranciato.