L'influenza nel linguaggio e non solo: anche i montanini sono un po' longobardi

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Molte delle parole usate sulla montagna pistoiese hanno origine da quel popolo che si stabilì nella nostra penisola tra il VI e l'VIII secolo. Alcuni termini sono rimasti fortemente impressi nei dialetti locali di alcune valli. Stessa cosa per i nomi di persona e di luoghi, come Le Panche, La Lima, Brandeglio, Bardalone, Lagacci e altri. Recenti studi genetici hanno dimostrato che il DNA dei toscani conserva un “marchio” preponderante di origine germanica…

La lunga e nobile storia dell'Istituto “Pacini” di Pistoia

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Con cento (+1) anni di attività alle spalle, è una delle Scuole più prestigiose della nostra provincia. La sua intitolazione all'illustre scienziato medico patologo. Sedici i presidi che si sono alternati alla guida dell'istituto. Le lunghe presidenze che hanno lasciato il segno: Silvio Adrasto Barbi (1929–1939), Oreste Soverchia (1949-1976) e Paolo Baldassarri (1979-2007)


Le offese? Sono solo una convenzione

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Tante parole dal significato poco piacevole o offensivo hanno tutt'altre origini. Quella di imbecille è debole. Lo stupido? Perché si stupiva. Cretino deriva dal francese cretin, ovvero uomo semplice. Idiota ci riporta alla Grecia antica: era l'uomo privato contrapposto a quello pubblico. Citrullo deriva dal napoletano cetriolo

Mariano Dolfi, uno degli ultimi rabdomanti

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Intervista al “sensitivo” di Castel di Piazza, che scoprì da ragazzo questo suo dono. Da quarant'anni sente le vene d'acqua con pochi e semplici strumenti del mestiere: “Quando si passa sopra una falda, la forcina si alza improvvisamente, sollecitata dalla forza dell'acqua che scorre sotto i nostri piedi”. In molti non sanno di possedere questa capacità. “Sto portando avanti un'iniziativa con alcune scuole pistoiesi. Vorrei trasmettere il mio sapere agli alunni”. Le sue esperienze raccolte nel libro 'Il maestro delle acque': “Così mi definì Tiziano Terzani”

Serve una nuova economia: marchi di qualità e rete di progetti comuni

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Sono alcune delle principali indicazioni emerse dal convegno di Trento “MONTAGNA IN RETE”. Necessario il recupero di una identità perduta e di leggi che tutelino questi territori. All'evento presenti rappresentanti di LetterAppenninica. Beatrice Flore: “Bisogna far uscire la montagna da un limbo pluridecennale”. Mirto Campi. “Troppi statuti e pochi statisti. C'è bisogno di incentivazioni economiche e di un minore impatto della burocrazia. Necessario un patto fra pubblico e privato”

Il linguaggio italiano così pieno di “spagnolismi”

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Nel nostro vocabolario sempre più parole straniere. Massiccia la presenza di termini di origine spagnola, dal settore commerciale al gergo marinaresco, dall'abbigliamento alla gastronomia. Anche in montagna in uso molti modi di dire che hanno quella derivazione. Fra questi taccagno, riffa, buscare, palanca, pariglia e quadriglia

A Cireglio nuovo “Punto prestito” della Biblioteca San Giorgio: un ponte fra città e montagna

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Lo spazio allestito nella canonica, grazie alla collaborazione fra “Amo la montagna”, Proloco, Scuola Elementare “Petrocchi” e Biblioteca. Sabato 9 giugno, alle 16, l'inaugurazione, in piazza della Chiesa. Il servizio di prestito e consultazione dei libri in funzione il sabato mattina, nel periodo estivo; da settembre a maggio il venerdì pomeriggio. In programma anche laboratori e aperture straordinarie

“L'abbandono dei terreni in montagna non può essere fermato dalle leggi”

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Lo sostiene Sandro Pieroni, responsabile del Settore Forestazione della Regione Toscana, nell'intervista alla nostra testata. Una normativa forestale con uno spirito nuovo? “Quella della Toscana ha mirato a garantire la conservazione della risorsa. Il sistema bosco ha mantenuto il grande patrimonio di biodiversità”. Il problema delle specie invasive animali e vegetali. La possibilità di intervenire sul regolamento forestale. Il peso della burocrazia? “La nostra legge forestale è l’unica che consente il recupero, a scopi produttivi agricoli, di superfici che hanno subito il rimboschimento”

Fegato, infinocchiare, polendone: quando le parole assumono altri significati

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Il termine fegato ha finito per coincidere con fegato ingrassato (di alcuni animali alimentate in eccesso) per renderlo più gustoso. Infinocchiare, dal semplice condire al condire in eccesso per coprire il sapore di carni vecchie: quindi il significato estensivo di ingannare qualcuno. Polendone sinonimo di molle, lento, proprio come la polenta mentre cuoce e quando viene servita in tavola