PERUGIA – E’ nato a Perugia Tule, il Centro per il turismo letterario. Promosso dall’Università per Stranieri del capoluogo umbro, fa leva sul primato mondiale detenuto dall’Italia, che conta ben 33 Parchi letterari sui 37 esistenti nel mondo.
Così anche Castello di Cireglio, il piccolo paese nel comune di Pistoia che ha dato i natali al linguista Policarpo Petrocchi, e il suo Parco entrano a buon diritto nella rete europea dei Parchi letterari e si pongono come modello di studio e confronto con gli altri Paesi europei. In Toscana gli fa compagnia anche il Parco letterario dedicato ad Emma Perodi e alle Foreste casentinesi.
Un convegno sul debutto di TuLe
Nel corso del Convegno internazionale di studi che si è tenuto a Perugia per il debutto di Tule, si sono interfacciati studiosi di Portogallo, Spagna, Francia, Svizzera e Germania che hanno messo le loro esperienze, prevalentemente legate ai musei letterari, a confronto con quelle italiane. E la presenza toscana e pistoiese in Tule è stata suggellata da Uniser che ha sottoscritto un protocollo d’intesa con l’Ateneo perugino per sostenere le attività del Centro per il TUrismo Letterario. Da sottolineare poi che Tule è diretto dal pistoiese Giovanni Capecchi, che riassume su di sé la doppia veste di docente all’Università per Stranieri di Perugia e di presidente di Uniser.
Qualche dato sui parchi letterari italiani
Nell’anno precedente all’inizio della pandemia i 33 Parchi letterari italiani hanno coinvolto circa 800.000 persone, tra visitatori e residenti, anche attraverso l’organizzazione di circa 500 manifestazioni, dalle passeggiate letterarie alle semplici presentazioni di libri. La regione che ne ha di più è la Basilicata, con 6 parchi, seguita dall’Abruzzo con 4 e dal Lazio, dalla Sicilia e dalla Lombardia con 3, dalla Toscana e dalla Sardegna con 2 e con una ciascuno da Calabria, Campania, Emilia Romagna, Puglia, Liguria, Marche, Veneto, Molise e Piemonte.
Gli autori ai quali sono dedicati i parchi
I Parchi letterari sono nati attorno ad autori come Policarpo Petrocchi, Benedetto Croce, Grazia Deledda, Ignazio Silone, Gabriele d’Annunzio, Marguerita Chapin, Ovidio, Carlo Levi, Pierpaolo Pasolini, Maria Teresa Di Lascia, Eugenio Montale, ma sarebbe sbagliato pensare che si limitino alla promozione di questo o quel letterato, puntando invece a coinvolgere il tessuto locale in tutti i suoi aspetti, da quello legato all’accoglienza, all’artigianato, alla salvaguardia del territorio.
Il movimento dei Parchi letterari edita una rivista online, il Park Time Magazine (https://parchiletterari.com/parktime) ospite del portale che nel 2021 ha avuto oltre 9 milioni di accessi.
In Italia al momento sono circa 80 i Comuni coinvolti nel movimento dei Parchi, che hanno stabilito un rapporto diretto o in qualche caso sono addirittura filiazioni di 6 parchi nazionali e di altrettanti parchi regionali.
Fuori dall’Italia è la Norvegia che ospita tre Parchi letterari, mentre in Francia se ne sta avviando uno e un altro è allo studio in Belgio.
A grandi passi verso un turismo più slow e più cult
I pareri del rettore De Cesaris, del direttore Capecchi, del presidente De Marsanich e del vicepresidente Menchi
Nel corso della conferenza stampa di presentazione di Tule, il neonato Centro per il turismo letterario, sono intervenuti i rappresentanti dei soggetti coinvolti. Queste le loro dichiarazioni.
“Ci proponiamo di coniugare – spiega Giovanni Capecchi – cultura, ambiente, economia e tradizioni locali, storia e storie di uomini e donne che hanno caratterizzato tante piccole e piccolissime realtà che oggi, grazie a studiosi e letterati, possono rappresentare un sicuro motivo di interesse per un nuovo tipo di turismo, che definirei slow-cult e che noi intendiamo promuovere attraverso un rapporto diretto prima di tutto con i Comuni, le comunità locali e gli operatori del settore turistico. Si tratta di un movimento nato non molto tempo fa, ma che negli anni è cresciuto e ha giocato e può giocare un ruolo sempre più importante”
“Uniser Pistoia – precisa il suo vicepresidente, Ezio Menchi – intende dare al programma sul “Turismo Letterario” un contributo sostanziale e di lungo orizzonte. Ne condivide gli obiettivi di ricerca, di approfondimento culturale, di riscoperta, valorizzazione e crescita dei luoghi e dei territori e l’effetto sul turismo di qualità e sull’economia di prossimità. Qualche effetto, anche nel territorio di Pistoia, lo possiamo già misurare e documentare. Coniuga in modo nuovo, originale, in una rete potenzialmente estesa ai paesi d’Europa, letteratura, autori, contesti geografici ed umani, nuovi modelli di economia. Un programma che ci entusiasma perché non si limita ad evocare il futuro, lo costruisce”.
Secondo il rettore dell’Università per Stranieri di Perugia, Valerio de Cesaris, “la nascita del Centro TULE rappresenta per il nostro Ateneo l’opportunità di svolgere ricerche innovative in un campo ancora poco frequentato dagli studi accademici, con una prospettiva di apertura internazionale, che appartiene alla storia e alla missione dell’Università per Stranieri di Perugia”.
“Una delle ragioni – aggiunge il presidente dell’Associazione Parchi letterari, Stanislao de Marsanich – per cui crescono i viaggi culturali e i viaggi nei luoghi dell’ispirazione letteraria, è che il visitatore vuole vivere esperienze originali del luogo, non omogeneizzate. Non vuole conoscere solo nomi e date, ma interpretare il territorio e farne parte così come lo fecero scrittori e poeti. E’ fondamentale quindi insistere sulla qualità dei servizi per introdurre alla storia, alla cultura, all’ambiente e ai monumenti di una località”.
“Il Parco letterario dedicato a Petrocchi e nato nella sua Castello di Cireglio – conclude infine il direttore di Tule, Giovanni Capecchi – è piccolo ma sta crescendo. Vogliamo attirare un turismo legato all’ambiente, alla cultura e alla sostenibilità. Abbiamo un progetto per la manutenzione dei boschi e uno che abbiamo chiamato “La casa del Parco Petrocchi” che prevede, dopo l’acquisto di tre immobili nel centro del paese, la realizzazione di un punto accoglienza, di un museo e di una foresteria. Insomma piccolo è bello ed è anche destinato a crescere, così come il turismo letterario. Noi stiamo lavorando a questo scopo”.