PORRETTA TERME (BOLOGNA) – Si è conclusa, da pochi giorni, la terza edizione del Porretta Prog. Questa rassegna conferma la vocazione “musical-turistica” di Porretta Terme. La piccola cittadina termale, infatti, dopo i tre decenni di musica Soul, oggi si accredita anche come “capitale” del Rock Progressive. L’edizione 2022 ha visto salire sul palco band, come i Gong e i Colosseum, che hanno segnato la storia di questo genere musicale. D’altra parte, fin dal suo esordio, nel 2019, il Porretta Prog aveva stupito il suo pubblico con alcuni “pezzi da novanta” come i Soft Machine, i Caravan e la Jethro Tull’s Martin Barre Band.
Questa edizione è stata colpita dal maltempo e la seconda serata, che doveva essere un tributo a Robert Wyatt con la North Sea Radio Orchestra, purtroppo è stata annullata a causa del nubifragio abbattutosi sulla zona. Ma pioggia e grandine non hanno fermato la passione del pubblico del Porretta Prog che, nell’ultima serata, si è ripresentato numeroso per la chiusura con i Colosseum.
QUI SI FA MUSICA PER PASSIONE
Nella Valle del Reno la musica si fa per passione. Forse questa è la parola chiave che, più di ogni altra, definisce quello che accade qui, anche col Porretta Prog. Dietro all’organizzazione c’è ARCI Bologna. Ma l’anima di questa rassegna musicale ce la mettono i due direttori artistici Gugliemo Bernardi e Marco Coppi.
Non sono due “manager” che organizzano concerti per professione. Essi sono, in primo luogo, due appassionati che, grazie alla loro creazione, si divertono come tutti i fan del pubblico. “Guglielmo è porrettano di nascita, io non ci sono nato ma ho vissuto qui gli anni più importanti.” – ci ha confidato Marco Coppi – “Abbiamo scelto questo posto perchè è il nostro territorio. Ma c’è anche un altro motivo, qui a Porretta c’è un’aria speciale che parte da alcune antiche scuole di musica che hanno prodotto musicisti di ogni genere: dalla classica alla musica di intrattenimento da ballo al jazz al rock. Negli anni 60 qui c’erano molti gruppi di musica Beat. Qui c’è un humus di base rappresentato dalla cultura musicale e non solo quella, si pensi ad esempio al Festival del Cinema. Diciamo che Porretta è una capitale della musica e della cultura ed è per questo che ci piace coltivare qua le nostre passioni per portare su questo territorio grande musica e grande arte.”
“La cosa forse più strana ” – prosegue Guglielmo Bernardi – “è che questo è un piccolo villaggio, come direbbero gli inglesi (little village). Ma qui abbiamo trovato un’amministrazione comunale che, grazie all’impegno in primo luogo dell’assessore Savigni e del sindaco Nanni, ha voluto dare maggiore respiro e continuità alla musica a Porretta.”
CON LA CULTURA SI FA TURISMO
Le “musiche di Porretta” contribuiscono attivamente al turismo locale. La rinomata località termale era già conosciuta, fino a qualche anno fa, per il suo storico Festival di musica Soul. Ma da qualche tempo a questa parte Porretta è diventata la sede di altre importanti rassegne (Prog, Jazz, musica sacra) ed è forse il caso di parlare, al plurale, di Porretta e “le sue musiche”. Questo insieme di rassegne rappresentano ormai un punto di riferimento per un vasto pubblico che, ogni anno, parte da ogni angolo d’Italia o d’Europa, e in alcuni casi anche da più lontano, per ritrovarsi qui nella Valle del Reno.
“Ci fa molto piacere ” – commenta Coppi – “vedere questa gente che arriva da tutta Italia e dall’Europa. Tutti ci confermano che qui trovano un’atmosfera piacevolissima, non solo ai concerti ma anche andando in giro per il paese”.
“Anche noi” – dichiara Bernardi – ” vogliamo portare una goccia al turismo locale. Perchè, ad esempio, il numero altissimo di abbonamenti che abbiamo avuto in questa edizione si traduce in visitatori che si fermano qui per tutto il fine settimana. E infatti ci sono già due alberghi che hanno esaurito i posti”.
UN PROTAGONISTA DI NOME “GONG”
Quest’anno l’apertura della rassegna era stata affidata ai GONG. Gli eredi della storica band di Daevid Allen hanno conquistato, fin dalla prima serata, le centinaia di spettatori con il loro “space rock” che ha trasformato il Rufus Thomas Park in una “astronave onirico-musicale” (non a caso la serata si è chiusa con l’inedita canzone “My guitar is a starship”). Qualcuno ha commentato che i GONG, con la loro musica psichedelica, confermano il potere taumaturgico e rasserenante della musica. La prova di questo l’ho trovata, girando per le strade di Porretta, quando ho conosciuto una fan dei GONG arrivata qui col suo simpatico cagnolino.
Lei è Maria Grazia Fiorillo. Originaria di Napoli ma vive e lavora a Pisa. Ma partiamo da lui, il cagnolino al quale, in onore della famosa band, Maria Grazia ha dato il nome della band.
Qui a Porretta il piccolo GONG è subito diventato una star. Girando per strada tutti lo cercano perchè “quello è il cagnolino che si chiama come il complesso!”. Giovedì sera c’è stato pure l’incontro con i musicisti che, lusingati da questo “tributo”, hanno coccolato il cagnolino che ora è la loro mascotte.
“I GONG mi hanno salvata. ” – racconta Maria Grazia – “Quando ero una ragazzina ho passato un brutto periodo e soffrivo di depressione. Una notte non riuscivo a dormire e ascoltando una radio sentii, per caso, la canzone Shamal. Il giorno dopo corsi a comprare i miei primi dischi. Fin da allora ho sempre sognato di vedere i GONG tutti insieme. Nel corso degli anni ho visto qua e là alcuni componenti della band. Finalmente è arrivato questo Festival e qui sono riuscita ad incontrare il gruppo tutto insieme.”
“E’ magica Porretta. “ – prosegue la fan di Pisa – “qui senti la magia della musica, è come se questo posto fosse stato creato per avere musica. Fin dalla prima volta che sono venuta, nel 2019, ho sentito questa Magia. Gli abitanti di Porretta sono veramente fortunati. Oggi ho incontrato Chris, il leader dei Colosseum, alla bancarella dei dischi ed era estasiato dell’ambiente che ha trovato qui a Porretta. Ed è una sensazione che, in questi giorni, proviamo anche noi che siamo dalla parte del pubblico. Qui viviamo a stretto contatto con gli artisti, non c’è separazione tra noi ed i musicisti. E il pubblico italiano qui a Porretta trasmette il calore e la passione che da altre parti gli artisti non riescono a trovare. Me lo hanno raccontato anche i GONG dopo la prima serata.”
Le fotografie dei concerti presso il Rufus Thomas Park sono di Giorgio Barbato