Lettere al Direttore, Turismo  |  luglio 15, 2021

“Trasformiamo il bivacco del Lago Nero in rifugio vero e proprio”

La proposta di due aspiranti gestori per un nuovo affidamento con una gara d'appalto. "Abbiamo presentato un piano di fattibilità per la trasformazione: una gestione con un'impresa sociale del terzo settore garantirebbe posti di lavoro, un canone di affitto maggiore per la Regione ed una maggior salvaguardia ambientale". Attualmente la struttura è in concessione al CAI di Pistoia ed è in funzione in base alla disponibilità dei soci

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“In un’ottica di sviluppo di un turismo lento e sostenibile sull’Appennino Pistoiese, vorremmo portare all’attenzione del pubblico e delle Autorità competenti che non sono presenti strutture adibite a Rifugio Alpino vere e proprie che possano offrire ristoro ed alloggio agli escursionisti di alta montagna. Dato che i rifugi sciistici lavorano su un’utenza turistica diversa, l’unico punto di riferimento per chi cammina lungo il crinale è il rifugio del Lago Scaffaiolo, di proprietà del CAI di Bologna e dato in concessione ad una società composta da due famiglie che impiega dai 4 agli 8 dipendenti per gestirlo.

 

Le caratteristiche del bivacco del Lago Nero

Sul versante toscano, invece, non esistono rifugi simili in quota aperti regolarmente al pubblico. L’unica struttura che potrebbe avere una destinazione analoga è il Bivacco del Lago Nero che, oltre a trovarsi al centro di un importante crocevia di sentieri, attualmente sarebbe quasi pronto ad offrire al passante alloggio e ristorazione. Dalla fine degli anni ’90 la Regione Toscana, tramite l’Ucap, vi ha investito più di un milione di Euro in ristrutturazioni. Tuttavia, il CAI di Pistoia, che lo ha in concessione, lo apre solo previa disponibilità dei soci, offrendo alloggio ai passanti in cambio di un’offerta libera. Ignoriamo dove vengano reinvestiti gli utili poiché non ci è stato possibile accedere a bilanci ufficiali nonostante le nostre richieste in sede di Assemblea CAI e anche via pec.

Concessione senza bando

Nel 2019 l’Unione dei Comuni ha rinnovato la concessione senza bando per il Bivacco del Lago Nero e per il Rifugio di Portafranca per i successivi 10 anni ad un canone annuo di 3000 euro per entrambe le strutture (atto di assegnazione dal sito Ucap). Nell’ottica di uno sviluppo del turismo escursionistico locale, abbiamo presentato alle Autorità un piano di fattibilità per la trasformazione del Bivacco in Rifugio. Si dimostra che una gestione tramite un’Impresa Sociale del terzo settore garantirebbe posti di lavoro, un canone di affitto maggiore per la Regione ed una maggior salvaguardia ambientale. A tal proposito abbiamo chiesto all’Ucap di rescindere il contratto di concessione per poi indire un bando pubblico per la gestione della struttura del Lago Nero.

Le motivazioni dell’Ucap

Purtroppo, dopo quasi due anni di incontri, proposte e studi economici, la risposta è sempre stata negativa: le motivazioni addotte dall’Ucap è che esiste un contratto di concessione in essere, anche se pareri legali esterni ci hanno confermato che questo contratto potrebbe facilmente essere rescisso se ci fosse la volontà politica di farlo. Dal canto suo il Sindaco Luca Marmo, nel suo ruolo di Presidente dell’Ucap, si è adoperato per cercare una soluzione negoziale a tale impasse, ma ci ha riferito che i Dirigenti del Cai di Pistoia non intendono rinunciare alla gestione della struttura. A sostegno della loro presa di posizione sostengono, primo, che ci sono altre strutture disponibili, fra cui la Casetta Pulledrari, la quale però non si trova sul crinale oltre a necessitare di circa 800 mila euro di ristrutturazioni ed anni di attesa, e, secondo, che una gestione tramite associazioni di volontariato sia da preferirsi ad una gestione privatistica.

Un nuovo tipo di gestione

Noi, invece, riteniamo che chi abita in montagna abbia diritto di gestire le strutture remunerative in modo integrato con l’economia locale, creando posti di lavoro e fornendo un servizio professionale e continuativo agli escursionisti. Riteniamo che una simile gestione volontaristica a cui abbiamo a lungo partecipato, per quanto lodevole in altre situazioni, non faccia altro che sottrarre risorse ed opportunità alle comunità di montagna, quando invece potrebbe occuparsi di quelle strutture di minor importanza che, per loro natura, non garantirebbero una gestione economicamente sostenibile.

Trasformare il bivacco in rifugio

La trasformazione del Bivacco Lago Nero in Rifugio vero e proprio è il primo e fondamentale di alcuni progetti a cui abbiamo lavorato per la rinascita del Crinale dell’Appennino Pistoiese, risorsa naturalistica e paesaggistica unica in tutto il centro Italia. Chiediamo pertanto alle autorità dell’Ucap e della Regione Toscana di persistere nel percorso intrapreso, facendo delle scelte concrete a favore di questa importante risorsa della nostra Montagna, riassegnando le proprietà regionali con potenzialità reddituali ad aziende che effettivamente creino occupazione. In un’ottica di sviluppo della Montagna Pistoiese, tale scelta avrebbe solo vantaggi, sia in termini di lavoro per i residenti che di ricettività per l’indotto montano e di guadagni per l’Ente Regione”.

Carlotta Cecchi – Sandro Signori


La Redazione

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