Ambiente, Economia  |  aprile 17, 2021

La montagna dimenticata. Qualche idea per invertire la rotta

A parte Trento, Bolzano e Aosta, il resto di Alpi e Appennini viene considerata inutile zavorra. Continuano invece i tagli per istruzione, sanità, infrastrutture e servizi in genere. Servirebbe un ministro ad hoc, che conosca le terre alte e sappia come intervenire. E servono nuove idee per valorizzare parchi e cammini, filiere locali per prodotti locali. E un marchio doc per i funghi da far conoscere in tutto il mondo

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Panorama da Orsigna (foto Simone Magli)

Per la politica nazionale la montagna non esiste. Sottratti i territori autonomi di Trento, Bolzano e Aosta, il resto delle Alpi e Appennini viene considerata inutile zavorra, pur rappresentando una voce importante a livello turistico: lo dimostra la cifra infinitesimale erogata dallo Stato, rispetto alla valorizzazione turistica delle coste marine e delle aree urbane. Anche il Presidente della Repubblica, in un suo datato discorso, ha tralasciato la montagna: “Tra cielo, mare e città d’arte.” Alpi e Appennini, scrigno di biodiversità e tradizioni rurali? Spiace…

Continuano i tagli di risorse

I tagli alla montagna continuano, inesorabili: istruzione, sanità, infrastrutture e servizi in genere, sono voci che non vengono contemplate in quel di Roma; palese le difficoltà di continuare a vivere in territori belli ma ameni: raccogliamo pochi voti contro un bacino di utenti maggiore, come in pianura. La forza dei numeri…Ciliegina sulla torta: per l’ambiente sono stati tagliati altri fondi mentre 5 milioni di persone vivono in aree verdi e Parchi, 21 milioni d’Italiani trascorrono parte delle loro vacanze in queste aree. I parchi italiani, che qualche lacuna l’hanno, invece d’essere difesi e valorizzati vengono abbandonati a sé stessi.

Serve un ministero della montagna

Poi ci siamo noi, i montanari che non campiamo di slogan pubblicitari e tanto meno d’una pacca sulla spalla, tutt’ora custodi di radici e civiltà rurali, anche se oramai al lumicino: chiediamo solo il riconoscimento e il rispetto della nostra cultura millenaria, tesoro familiare che se ben gestito, oltre che fonte di reddito, è patrimonio per l’intera Nazione Italia.

Serve un Ministro della Montagna: una persona di montagna che sappia cosa significa viverla, la montagna, non l’ennesimo ministro scaldascranna… Si potrebbe rivedere gli usi civici: vedi le Regole di Cortina, le Vicinie nelle Alpi Giulie, la Magnifica Comunità di Fiemme e tornare a gestire i boschi, i pascoli, i rifugi, ripristinare i vecchi edifici crollati, chiaramente liberalizzando la burocrazia.

Le idee non mancano

Insomma, idee non mancano, neppure gli esempi sul territorio: manca, invece, la Comunità. Perché qualche colpa l’abbiamo anche noi… Dobbiamo tornare a legarci, aiutarci, mettere del proprio tempo a disposizione di altri: questa crisi Covid qualcosa dovrebbe averci insegnato… Adesso o mai più: ora c’è necessità di far gruppo, branco, comunella reciproca per saltar fuori da questa crisi nella crisi.

I luoghi, da sempre, contraddistinguono il nostro vivere. Dobbiamo ristabilire il rapporto con il territorio, le relazioni familiari, le gesta…

A che montagna pensare

Riportiamo le bestie in montagna. Parlando di pastorizia, valore millenario importantissimo che in una scheggia di frenetico consumismo è divenuto lavoro al lumicino, lo reputo una valida possibilità di salvezza: per l’uomo e l’ambiente stesso.

Alternative al bianco inverno? Infinitesimali: passeggiate in solitaria o con guide escursionistiche, mountain-bike, e-bike, running, canyoning, il reticolo dei cammini…

Quanto c’è da spendere sulla parola cammini: assistenza, sia sul percorso che sui pernottamenti, incluso ristori. I nostri prodotti gastronomici: quanti di voi, produttori, si fregiano di fornire specialità alimentari con il marchio di un Parco, di una Comunità, di un presidio? Da tanto, troppo tempo mi spendo per far capire che la raccolta dei prodotti locali, vedi funghi epigei spontanei o il mirtillo nero per intenderci, se transita attraverso una filiera di Comunità il prodotto vende e produce miglior reddito? Escludendo i raccoglitori dell’ultimo momento, cui non acquistare il prodotto escludendoli, di fatto, da un’insana competizione.

Un marchio doc per il fungo

Per i funghi? Siamo sempre e solo cani sciolti. Mai pensato di creare una cooperativa vera, con tanto di marchio doc e venderlo in tutto il mondo? Un esempio? Qua vicino a noi, Borgotaro, nel parmense: fateci un giro e aprite la mente…

Ho sempre vissuto qua. Per necessario amore. Per destino. E conservo nella memoria tutto il vissuto ereditato dai miei antenati. Con immenso amore. E rispetto. Qui voglio morire, con la bellezza di questi panorami e il silenzio che regna tra queste montagne: un silenzio delicato e mai vuoto.


La Redazione

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