Lettere al Direttore  |  febbraio 4, 2021

Un paese in difficoltà. Orsigna, non solo pace

Una lettrice ripercorre tutte le tappe del doppio intervento per la sistemazione delle fognature e l'asfaltatura di una strada. Intervento molto atteso ma che ha generato diversi problemi alla frazione di montagna. Fino al piccola frana che ha causato l'isolamento di alcune abitazioni

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Un'immagine dei recenti lavori a Orsigna

Che bella l’Orsigna d’estate. Che bello il cielo terso d’agosto, il verde scintillante dell’Appennino che la sera dona un abbraccio di frescura, al sapore di sollievo; è così bella che molte persone che ci capitano di passaggio vorrebbero fermarsi. A vederla così accogliente e colorata il loro pensiero è uno soltanto “come sarebbe bello vivere qui!”. Ecco, io non vorrei mai irrompere con violenza in questo soffice sogno all’ombra di folti castagni, ma è giusto che tutte le persone a cui piacciono questi luoghi conoscano anche il retrogusto amaro che da anni si cela dietro allo spettacolare e variopinto paesaggio di cui si sono innamorati. Per questo è opportuno fare una cronistoria degli avvenimenti che hanno interessato questo il piccolo e fascinoso paese di Orsigna negli ultimi mesi.

Maggio-giugno 2020: l’entusiasmo è generale, perché finalmente a Orsigna partono i lavori per le fognature. Graditissimo intervento del Comune di Pistoia che finalmente decide di agire in favore della comunità del paese di montagna, cosa per niente scontata, seppur doverosa. Ovviamente la strada principale deve essere chiusa, ma ce n’è una alternativa, che sarà possibile utilizzare durante tutto il periodo, si trova lungo il letto del fiume e al momento non è praticabile, ma la renderanno tale, quindi non c’è da preoccuparsi: i ragazzi potranno andare a scuola e le persone a lavoro. Tutto sembra procedere meravigliosamente.

Vengono affissi enormi cartelli all’imbocco della strada per Orsigna che avvertono che quest’ultima rimarrà chiusa dalle 8,00 alle 18,00 durante i giorni lavorativi. C’è trepidante attesa, ma anche un po’ di perplessità: la via alternativa non è proprio stata tirata a lucido come promesso, a parte qualche paletto precario che intenderebbe delimitarne i confini è rimasta la solita strada dissestata che costeggia il fiume; ma insomma noi ci arrangiamo, alla fine siamo gente di montagna, che per scelta ha rinunciato al comfort della città. Quindi tutto sommato ci va bene. Poi dai, insomma, questi lavori alle fognature sono un traguardo, una conquista, è giusto anche accontentarsi. Certo, gli autobus di linea che portano i ragazzi a scuola non possono transitare e senza il 4×4 non è consigliabile avventurarsi lungo la strada alternativa, ma si tratta di pochi mesi, possiamo stringere i denti. Tuttavia dopo qualche giorno dall’affissione dei maestosi cartelli la preoccupazione sale perché la strada risulta chiusa, come declamano inoltre molti articoli di cronaca locale, e i lavori non sono partiti. Attendiamo pazientemente qualche giorno ma per molte settimane nessuno si fa vivo. La preoccupazione sale, nessuno fornisce spiegazioni esaustive.

Luglio 2020: Dopo circa un mese di sollecitazioni e risposte assai vaghe finalmente i lavori partono. Si procede un po’ a singhiozzi, con molte irregolarità, strada un po’ aperta un po’ chiusa, dipende dal tempo, dalla giornata, ma tutto sommato qualcosa si muove quindi possiamo anche passarci sopra. Ad agosto i lavori si interrompono per la pausa estiva.

Settembre 2020: Arriva una gran notizia. Non solo ci toccano i lavori alle fognature quest’anno, ma pure l’asfaltatura. Gioia e giubilo da parte di tutti. Ovviamente per eseguire la bitumatura verrà chiuso un altro tratto di strada, ma insomma è un sacrificio che si fa con piacere pur di vedere finalmente una strada che non sembri un tratto di superficie lunare. Vengono affissi i cartelli e con grande sorpresa i lavori iniziano proprio il giorno prestabilito, cioè il 2 settembre. Tutto sembra filare liscio: la strada è lì, bella emulsionata che attende trepidante la sua dose di catrame. Tuttavia non viene accontentata. Dopo numerose segnalazioni e risposte vaghe si riesce a ottenere la tanto ambita asfaltatura nel mese di ottobre. Dalle spiegazioni forniteci si evince che il problema che aveva causato il ritardo era sorto per la concomitanza dei due lavori in corso nel paese. Però, insomma, adesso abbiamo la strada asfaltata e i lavori per le fognature, anche se lentamente, sembrano procedere.

Dicembre 2020: i lavori per le fognature necessitano di una pausa. Riprenderanno dopo le vacanze di Natale, il 4 gennaio. Certo, viene da pensare con un briciolo di rammarico che se fossero iniziati in tempo magari sarebbero terminati entro per la fine dell’anno e sarebbe stato meglio, perché lavorare in inverno, a Orsigna col maltempo non è proprio indicato. Difatti, qualche giorno dopo, una meravigliosa e abbondante neve cade sulla valle dell’Orsigna e ricopre tutto, anche il cantiere aperto. Ovviamente il 4 gennaio i lavori non possono proprio ripartire.

Le persone le cui abitazioni si affacciano sulla strada dove i lavori sono stati lasciati a metà, con tanto di scavi aperti, sono in difficoltà, perché la spalatrice non riesce a togliere la neve dall’asfalto dissestato. Il tratto diventa impraticabile in pochi giorni. Inoltre, sfortuna nella sfortuna, il 1 gennaio 2021 la spalatrice urta il muretto che sorregge la strada, lo stesso che si trova a circa 50 cm dalla fossa scavata e coperta da una lamiera il 22 dicembre, giorno in cui i lavori erano stati temporaneamente sospesi. Ovviamente il fatto viene prontamente segnalato, ma le risposte sono così poco immediate che gli abitanti di Orsigna, mossi dal consueto spirito di solidarietà e sopravvivenza, sono intervenuti personalmente a sistemare, per quel che potevano il danno.

15 gennaio 2021: qualcuno finalmente si fa vivo e decide di riparare l’accaduto, quantomeno portando via i detriti caduti dall’incidente della spalatrice. Tuttavia, il proprietario della casa che affianca il muretto danneggiato e che giornalmente monitora il dissesto informa immediatamente che la situazione è preoccupante: tra il muro e la strada si è aperta una crepa, che ogni giorno sembra farsi più grande. Un rapido sopralluogo viene effettuato il 20 gennaio.

22-23 gennaio 2021: La strada cede, crolla il muretto che la sorregge, parte della casa che ne rimane accanto viene giù. La popolazione che resta oltre la frana è isolata, non ci sono strade alternative. Ecco, da questo momento in poi ve la faccio breve, perché questa storia devo dire che mi addolora molto, tanto da non riuscire a fare del sarcasmo, come ho fatto sul resto della vicenda. È una settimana che la frana è crollata, l’unica cosa che è stata fatta è stato mettere delle transenne per vietare il passaggio da quell’unico lembo di strada che è rimasto intatto. Quando le persone passano di lì a piedi per tornare a casa, se sono fortunate, incontrano qualcuno che guarda e fotografa l’accaduto, ma che non sa assolutamente dar loro qualche informazione su come e quando verrà risolto il problema. Si parla di complicazioni, di progetti che richiedono tempo, mentre il tempo passa. Non è stata fatta ancora nessuna comunicazione ufficiale, è stata predisposta soltanto una navetta su chiamata dalla protezione civile, per rifornire di beni di prima necessità chi si trova al di là della frana. Non mi sembra abbastanza, non mi sembra funzionale, considerando il fatto che questo mezzo, per raggiungere le case delle persone isolate, dovrà attraversare quell’unico lembo di strada rimasto su. Non sono geologa, ma conosco il mio paese, so che il maltempo non è finito e temo fortemente che quell’ultimo pezzo di strada praticabile possa venire giù in una notte. Io sono preoccupata perché mia nonna, come altre persone anziane, vivono dall’altra parte, quella parte che se viene giù anche quell’ultimo pezzo di strada non potrà essere raggiunta neanche dall’ambulanza in caso di necessità.

Sempre perché conosco il mio paese e so cosa vuol dire viverci so anche che probabilmente si interverrà a risolvere questo problema con la stessa tempestività con cui sono stati fatti partire i lavori per le fognature a giugno. Si dovranno dunque aspettare mesi. Non voglio accusare nessuno in particolare. Voglio solo portare l’attenzione su queste vicende, perché, a prescindere da chi ne sia davvero responsabile, le trovo profondamente ingiuste e credo che debbano essere conosciute. Inoltre in tutto questo la cosa che mi fa più impressione, oltre alla lentezza della burocrazia in situazioni emergenziali, è la sensazione che in questi casi particolari i tempi si dilatino ulteriormente, facendo forza sull’erroneo pensiero che tanto nei remoti paesi di montagna siamo pochi e anche un po’ sempliciotti, per cui le cose si possono fare con scarsa serietà e il minimo rispetto, tanto sono lontane dagli occhi di tutti. Ma in questo caso i numeri non contano e i pregiudizi, come sempre, sono sbagliati.


La Redazione

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