“È tempo che la politica regionale sciolga, una volta per tutte, il nodo della Montagna Pistoiese. Per questo, Le chiediamo di calendarizzare la votazione in Consiglio Regionale per il riconoscimento di area particolarmente disagiata per la Montagna Pistoiese, in modo che già questa legislatura, investita e a conoscenza del percorso intrapreso, con una delibera votata all’unanimità in Terza Commissione, possa accogliere le richieste di un ospedale con Pronto Soccorso per un territorio che ha bisogno di avere prospettive certe per il proprio futuro“.
Si conclude così la lettera inviata oggi, martedì 29 ottobre dal comitato “Vogliamo il Pronto Soccorso” Al Presidente del Consiglio della Regione Toscana, Eugenio Giani, al Consiglio Regionale e per conoscenza al Difensore Civico Sandro Vannini.
E’ la conclusione di una dettagliata missiva nella quale si ricordano le varie tappe di un percorso avviato tempo addietro e non ancora, secondo i firmatari, giunto ad un punto di svolta.
IL TESTO DELLA LETTERA
“Oggetto: Richiesta discussione riconoscimento area particolarmente disagiata per la Montagna Pistoiese.
Illustrissimo Presidente Giani,
Illustri Consiglieri,
Il gruppo VogliamoIlProntoSoccorso ricorda la sua nascita nel 2017 raggruppando 16 associazioni della Montagna Pistoiese al fine di accendere i riflettori su un tema molto sentito nell’area: la necessità di riattivare il Pronto Soccorso e quindi l’Ospedale di San Marcello Pistoiese, declassato a Presidio Integrato Ospedale Territorio (P.I.O.T) nel 2013, la raccolta delle 8.145 firme consegnate all’assessore regionale Stefania Saccardi nel maggio 2017.
La delibera dei comuni
Il 10 agosto 2017 le neo elette amministrazioni comunali di San Marcello Piteglio e Abetone Cutigliano hanno licenziato una delibera congiunta presentata alla giunta regionale per richiedere il riconoscimento di area particolarmente disagiata ai sensi del DM70/2015 punto 9.2.2. in modo che alla Montagna Pistoiese potesse essere garantito un ospedale con Pronto Soccorso.
La Consulta della salute
Nell’autunno del 2017 è stata istituita dalle due amministrazioni montane una Consulta per la Sanità, alla quale aderiamo, che ha prodotto, su richiesta dell’assessorato alla Sanità, un documento in cui veniva ribadita la necessità di riportare un Pronto Soccorso in un territorio vastissimo con una viabilità precaria, spesso rallentata da nebbia e ghiaccio o per neve.
Le mancate risposte
Al documento della Consulta non è mai stato dato alcun riscontro, né una risposta politica da parte della Giunta né una risposta tecnica da parte della AUSL. E’ stato invece proposto dalla Azienda USL Toscana Centro un protocollo di servizi, che recentemente i Sindaci della Montagna Luca Marmo e Diego Petrucci hanno sottoscritto.
Il protocollo regionale
In tale protocollo c’è un evidente investimento sull’assistenza domiciliare del paziente e sull’organizzazione territoriale. Resta sullo sfondo quanto il nostro gruppo sta chiedendo da tempo: un’adeguata risposta all’emergenza urgenza. Si prevede, infatti, di attivare presso il PIOT di San Marcello Pistoiese un Punto di Primo Intervento Avanzato, in attesa del riconoscimento di area disagiata che potrebbe portare al ripristino dell’ospedale e del Pronto Soccorso.
Il piano sanitario 2018-2020
Nel Piano sanitario e sociale integrato regionale 2018-2020, recentemente varato dal Consiglio regionale, si legge nel Target L dedicato alle aree interne che “Negli ospedali di prossimità deve essere assicurata in primis un’adeguata risposta all’urgenza, con la presenza di PS nelle aree interne e insulari, e alle principali problematiche di salute in area medica internistica che non richiedono specifico expertise o tecnologie avanzate”.
Nelle 224 pagine del Piano l’acronimo P.I.O.T., che identifica il presidio di San Marcello Pistoiese, non è mai nominato. Che cos’è il presidio di San Marcello oggi? Può essere definito “ospedale di prossimità”? Purtroppo neppure quello. Non esiste niente di simile in Toscana. Però esistono aree simili alla nostra che hanno mantenuto il loro ospedale con Pronto Soccorso. Perché questa diversità di trattamento?
Ci chiediamo se la Montagna Pistoiese, essendo area interna e montana, a forte vocazione turistica, abbia diritto a fruire dei servizi sanitari “in maniera equa ed universalistica a prescindere dalla sua collocazione geografica”, così come declama il Piano Sanitario. Noi pensiamo di sì.
La mozione 1381, votata nel maggio scorso all’unanimità dalla Terza Commissione regionale Sanità, ha dato un indirizzo, ma gli atti concreti tardano ad arrivare e restano scritti nei futuri buoni propositi, sospesi a tempo indeterminato.
Il nodo da sciogliere
“È tempo che la politica regionale sciolga, una volta per tutte, il nodo della Montagna Pistoiese. Per questo, Le chiediamo di calendarizzare la votazione in Consiglio Regionale per il riconoscimento di area particolarmente disagiata per la Montagna Pistoiese, in modo che già questa legislatura, investita e a conoscenza del percorso intrapreso, con una delibera votata all’unanimità in Terza Commissione, possa accogliere le richieste di un ospedale con Pronto Soccorso per un territorio che ha bisogno di avere prospettive certe per il proprio futuro”.
I firmatari
Emiliano Bracali (Associazione Zeno Colò in difesa dell’ospedale Pacini)
Elio Penna (ANPAS Pubblica Assistenza Campo Tizzoro – Bardalone – Pontepetri)
Marcello Fontana (Abetone vuole vivere)
Sandra Tonarelli (AUSER)
Francesco Gaggini e Gabriele Ferrari (AVIS Comunale Montagna Pistoiese)
Graziella Cimeli e Flavio Ceccarelli (Comitato Promotore “Recupero Ammanco Comunità Montana”)
Marco Ferrari e Eva Giuliani (C.R.E.S.T.)
Ivan Petrucci (Croce Rossa Italiana Comitato di San Marcello P.se)
Simone Pedri (sindacato FIALS di Pistoia)
Maria Grazia Franchi (FNP CISL Montagna Pistoiese)
Romano Biolchini (Misericordia di Cutigliano)
Claudio Gambini (Misericordia Le Piastre)
Amerigo Vivarelli (Misericordia di Pracchia)
Giorgio Cecchini (Misericordia di Prataccio)
Diego Nardini (Misericordia di Popiglio)
Simone Ferrari (“Montagna Pistoiese è qui che voglio vivere”)