CAMPO TIZZORO (SAN MARCELLO PITEGLIO) – Mettere in rete una serie di percorsi per escursionisti amanti della natura e della storia che uniscano i siti dove sono ancora evidenti le tracce del secondo conflitto mondiale e che abbiano come punto di raccordo il Museo dell’area ex SMI: è in sintesi questo il progetto al quale sta lavorando Daniele Amicarella, ricercatore e storico locale. Questo Museo della nostra montagna, infatti, si può collocare anche geograficamente come una parte integrante della Linea Gotica, tracciata nel 1944, che attraversava il territorio montano. In particolare Amicarella sta valutando la possibilità di unire con una serie di tracciati il Sasso di Cireglio, sito di interesse bellico e paesaggistico, dove proprio domenica scorsa si è tenuta la manifestazione per il 70esimo anniversario della posa della croce (e alla quale si riferiscono le immagini), agli accessi dell’area museale e dei rifugi antiaerei. Il Museo diventerebbe, allora, parte “viva” di un turismo di nicchia ma portatore di risvolti da non sottovalutare per l’esangue economia della nostra montagna. E’ un po’ quello che succede in paesi come la Francia e la Germania, dove la storia produce anche ricchezza per i territori. E un esempio dell’interesse che questi argomenti possono suscitare si è avuto proprio nella manifestazione del sasso di Cireglio, nella quale Amicarella è stato protagonista di un intervento sulla seconda guerra mondiale, incentrato soprattutto su fenomeno dello sminamento.
Le grandi potenzialità della montagna
Del resto credere nelle grandi potenzialità della montagna e non lasciarsi andare ad un fatalismo deprimente è un dovere, oltre che una legittima aspirazione. Le nostre ricchezze non sono soltanto i boschi, l’aria e l’acqua, la tranquillità, già di per sé assolutamente indispensabili per i tempi che corrono, ma anche la Storia recente e passata conserva tracce ancora visibili un po’ ovunque, qui da noi.
Talvolta è necessario ricorrere ad un museo per raccogliere frammenti di un passato che non c’è più; allora si dispongono in bacheche degli oggetti, dei documenti che possano testimoniare la vita, le sorti, le tragedie e le conquiste di generazioni che ci hanno preceduto e che sono vissute laddove viviamo noi oggi. Ogni museo ci appartiene, nel senso che è una parte di noi, è un dna sociale, civile e umano racchiuso nelle nostre cellule.
Il museo Smi e la Linea Gotica
Nel 2011, nell’area ex SMI, a Campo Tizzoro, è stato inaugurato un Museo molto interessante, che comprende i locali dell’ex direzione e parte dei rifugi antiaerei che proteggevano le maestranze dai bombardamenti. All’interno della ex direzione-reception sono collocati alcuni macchinari per la produzione delle munizioni, come il caricatore Fitzwerner utilizzato fino al 2000, e molti campioni legati al settore bellico. Tuttavia vi si ospitano anche produzioni ad uso civile per la lavorazione del rame, dell’ottone e del nichel, come cavi elettrici, portalampade, utensili vari e le matrici per le monete della Zecca statale (le lire e, fino al 2006, anche gli euro).
Di notevole interesse sono la Sala del plastico, dove è riprodotto in scala tutto il paese di Campo Tizzoro, e la sala della presidenza che ospita una pregevole collezione di fucili di vario genere e di varie epoche.
La visita ai rifugi antiaerei è un viaggio nella storia della II Guerra mondiale. Di questo complesso di bunker, costruito tra il 1937 e il 1939, si può visitare il pozzo, o bunker, n° 4 ed un tratto di gallerie dove si trovano la chiesa, l’infermeria ed altri locali tecnici (pronto soccorso, vigili del fuoco, accesso al pozzo n°3 ecc) e lungo le cui paretii si incontrano scritte relative ai comportamenti da tenere in caso di allarme aereo.