ALTO RENO TERME – Passerà per un tratto importante della Montagna e poi della pianura pistoiese la “Ciclovia del Sole”, un collegamento di 630 km per il cicloturismo tra Verona e Firenze, che rientra in un percorso ben più lungo, di 3mila chilometri, dalla Val Pusteria alla Sicilia (e Sardegna): ovvero il tratto italiano di un lunghissimo collegamento ciclabile chiamato “Eurovelo” (AV7), che unisce due estremità del Vecchio continente, Capo Nord in Norvegia e Malta, per la bellezza di 7.409 chilometri. Giovedì 9 febbraio è fissato un incontro – tema il protocollo d’intesa per lo sviluppo della cosiddetta “Transappenninica”, la linea ferroviaria Porrettana – che potrebbe risultare decisivo per capire il coinvolgimento del territorio pistoiese nel progetto ciclovia. Nicolò Savigni, assessore al turismo e allo sport del Comune Alto Reno Terme, conferma: “Ci vedremo con rappresentanti di entrambe le Regioni e con l’assessore del Comune di Pistoia, Tina Nuti. Sarà l’occasione per fare il punto su entrambi i progetti e per chiedere alla Regione Toscana di inserire una variante al percorso che da Silla va a Pistoia”.
Una “variante” al percorso
Il progetto attuale, infatti, prevede il passaggio dall’Acquerino, nel Comune di Sambuca, una zona naturalistica molto bella ma poco adatta a questo tipo di mobilità, sia per la mancanza di strutture ricettive sia per il dislivello e la difficoltà del percorso. “Le caratteristiche dell’Acquerino prevedono il passaggio di ciclisti veri non di cicloturismo – sottolinea ancora Savigni -. Sarebbe molto più adatta, per varie ragioni, la direttrice che passa da Pracchia e poi torna sul versante della via Modenese attraverso Pontepetri, Le Piastre, Cireglio, fino a Gello e Pistoia. Questa direttrice è percorribile quasi 12 mesi l’anno, l’altra molto meno”. Le Pro loco di Pracchia, Pontepetri, Case Marconi, Le Piastre e Cireglio stanno preparando un documento da inviare al Comune di Pistoia con il quale chiederanno proprio questa variazione al percorso originale.
I finanziamenti disponibili
Nei prossimi giorni vedremo se la modifica avrà possibilità concrete di materializzarsi. Per intanto si parte da alcuni dati certi: i finanziamenti. Per il tracciato che ci interessa più direttamente, quello da Verona a Firenze, le risorse provengono dalla Legge n°28 del 28/12/2015, la cosiddetta “Legge di stabilità 2016”, che prevede un finanziamento di 96 milioni di euro per le 4 ciclovie ritenute di interesse nazionale. Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (MIT), il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (MIBACT), le Regioni Toscana, Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, il 26 luglio del 2016 hanno firmato un Protocollo d’intesa per la progettazione e realizzazione. La stima del costo complessivo dell’opera inviato al ministero nell’ottobre del 2016 prevede una cifra “indicativa e non vincolante” di oltre 60 milioni (per l’esattezza 61.651.182), così ripartiti: Regione Toscana (km 156) 23.386.340 156 euro, Regione Emilia-Romagna (km 360) 27.885.546 360 euro, Regione Lombardia (km 125), 6.738.220 125 euro e Regione Veneto (km 27) 3.641.076 27 euro.
L’intermodalità bici-treno
“I finanziamenti ci sono, il momento è quello giusto. Adesso o mai più – scandisce le prole Savigni -. I cicloturisti possono rappresentare una grande occasione per tutto questo territorio. Si tratta di turisti che effettuano vacanze anche abbastanza lunghe, un’opportunità per tutte le strutture ricettive del territorio: alberghi, b&b, ristoranti, agriturismi”. Per il tratto che sta a cavallo fra Emilia e Toscana, poi, c’è un’ulteriore particolarità: il progetto “Transapp”, ovvero il rilancio turistico della “Transappenninica”, la linea ferroviaria Porrettana. “La pista ciclabile a fianco della ferrovia sarebbe molto importante perché la cosiddetta intermodalità per simili progetti è fondamentale”, conferma Savigni. Che cita un esempio calzante: “Conosco il collegamento fra San Candido in Alto Adige e la città di Linz in Austria. All’andata molte persone si muovono in bicicletta percorrendo la pista ciclabile mentre al ritorno, che è molto più impervio, utilizzano il treno”. Insomma bici più treno o bici più autobus o altri mezzi di trasporto pubblico, l’intermodalità può funzionare.
Un po’ di numeri
“Le stime dicono che l’impatto economico del cicloturismo in Europa è di circa 44 miliardi di euro all’anno, con oltre 20 milioni di pernottamenti effettuati, e che l’Italia potrebbe godere di un potenziale economico di oltre 3 miliardi all’anno, se solo investisse e credesse nel cicloturismo – si legge nel documento redatto dalla Città metropolitana di Bologna, dal quale sono tratte anche le cifre riportate sopra -. In particolar modo la Ciclovia del Sole Verona-Firenze può rappresentare la prima declinazione in Italia del concetto di ‘Bike Tour’, cioè percorsi da compiere in una o due settimane, che attraverso piacevoli tappe giornaliere portano i cicloturisti a conoscere le risorse dei territori e la ricchezza delle città che attraversano”. Il percorso della “Ciclovia del sole” è lungo circa 644 km, attraversa quattro Regioni (Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Toscana), 2 Città metropolitane (Bologna, Firenze), 5 Province (Verona, Mantova, Modena, Prato, Pistoia) e oltre 120 comuni.Un po’ di numeri che rendono l’idea della portata del progetto.