Sanità e sociale  |  gennaio 20, 2017

La Montagna Pistoiese si mobilita. Due camion pieni di sale verso le zone terremotate

L'iniziativa lanciata dall'associazione LetterAppenninica. Il primo viaggio verso Posta, a 20 chilometri da Accumoli, con 130 quintali di sale. Lettera appello di Federico Pagliai: “Si è scatenata una corsa di solidarietà. In quattro ore abbiamo organizzato tutto. Portiamo nelle zone terremotate cose concrete, mirate e consegnate direttamente a chi di dovere”. Le informazioni su come sostenere concretamente l'iniziativa

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Federico Pagliai presidente di LetterAppenninica

MONTAGNA PISTOIESE – “Due associazioni culturali come Letterappenninica e Montagnarte, una bella sala, il caminetto acceso, del buon vino, un po’ di gente, i due scrittori Lorena Grattoni e Federico Pagliai a raccontare i loro rispettivi libri, un moderatore abile e capace come Mauro Banchini, la condotta Slow Food della Montagna Pistoiese, il cuoco Stinchi, una serie di pietanze cucinate ad arte da Andrea Alisi del ristorante Nonno Cianco in quel di Cutigliano, un’ atmosfera rilassata e una sera trascorsa in buona compagnia, l’occasione per iscriversi come socio ordinario a Letterappenninica….
Più o meno, sarebbe scivolata via così la disfida cultural-gastronomica di stasera (venerdì 20 gennaio). E non ci sarebbe stato niente da eccepire ma solo gente che, a pancia piena, racconta di cibi, genti e luoghi di montagna e di Bologna. Un contesto, insomma, conviviale, interessante, rilassato e felice, messo su da un’ associazione, come appunto Letterappenninica, che si occupa di cultura di montagna e appenninica in particolare.

A 300 km di distanza una Montagna devastata

Appena trecento chilometri più a Sud c’è una montagna devastata da un sisma che sembra non voler finire più e da nevicate come non accadeva da decenni. Sono (erano) paesi come i nostri: piccoli, fieri e arroccati su pendii appenninici, colpiti da spopolamento, genti di montagne e borghi abitati per lo più da anziani e luoghi da seconde case per cittadini di Roma.
La somiglianza di “ieri”, di prima del sisma, è diventata la differenza immane di oggi: noi siamo qui con le nostre quotidiane difficoltà, luoghi comuni e piagnistei vari e loro, quelli che vivevano in quei borghi, sono invece morti, hanno visto morire persone care, non hanno più un paese, stanno sfollati in alberghi estranei alle montagne oppure in sistemazioni di fortuna.
Due giorni fa, altre scosse di terremoto di quelle cattive. Prima e dopo, neve. Tanta neve e ghiaccio. E, in alcune zone, niente corrente elettrica e nemmeno niente da bruciare nelle stufe a legna: e chi la recupera più, la legna, quando è sommersa da cinque metri di neve?!

Insomma, noi… qui a pancia piena a chiacchierare di Appennini. Poco più in giù, gente isolata dalla neve e terrorizzata dalle scosse sismiche e che in quegli Appennini rischia di crepare di freddo.
Guardando la televisione, forte e comune è la sensazione di impotenza, di impossibilità di fare qualcosa per quelle popolazioni. Certo, ci sono i messaggi solidali pubblicizzati dalle istituzioni, le iniziative di altre strutture assistenziali o di protezione civile e quant’altro. In tanti si danno da fare, altrettanti diffidano. Così è.

Impossibile restare immobili

Come Letterappenninica, abbiamo l’obbligo di non chiudersi tra quattro mura e quello morale di non fermarsi all’impotenza e tantomeno possiamo volgere lo sguardo altrove e dire che son problemi che non ci toccano. Non lo abbiamo mai fatto e, infatti, era ed è in programma una rassegna da tenere a Cutigliano con ospiti alcuni scrittori, giornalisti e autori delle zone terremotate. Questo, era quanto stabilito fino a ieri.
Ora non basta. Non è nemmeno giusto che basti. Non esiste e non ci sta che noi stiamo attorno a un tavolo imbandito e poco più a sud c’è gente di montagna appenninica cosi somigliante ai nostri crinali che però stenta di freddo, isolamento e paura.

La telefonata a Magliano Sabina

Sarebbe, il nostro, un festeggiare cieco, monco e offensivo. Nello statuto di Letterappenninica c’è scritto, tra le varie finalità, quella di “ difendere la cultura appenninica italiana”. Ebbene, stavolta questa cultura va sostenuta non a parole, non con i libri che sono robe da pancia piena, ma a fatti.
Sono di ieri mattina le prime telefonate da San Marcello verso Illica, o meglio, verso Magliano Sabina perché è lì che è dovuta scappare la giornalista Sabrina Fantauzzi, nostro interlocutore nelle zone terremotate.
“ Sabrina ciao, com’è la situazione?”
“ Difficile, veramente difficile: ci sono frazioni raggiunte solo dai volontari del Soccorso Alpino, con gli sci ai piedi. E poi c’è gente che non ha corrente elettrica, si crepa di freddo”
“ E se trovassimo il modo di portarvi giù della legna da ardere e del sale per disgelo strade?”
“Bravo. Te lo stavo per dire. Servono sale e legna. Cose semplici e concrete. Bisogna liberare le strade e scaldare la gente. Mi raccordo subito con Tonino Valentini, allevatore di bestiame e vicesindaco di Accumoli e ti dico”
Passano venti minuti. La proposta Letterappenninica può andare in porto.

Parte l’iniziativa di aiuto

Raduno le idee. Servono subito quintali di sale e metri cubi di legna (meglio se acquistati qui sulla montagna pistoiese!),un paio di camion, gente che carica i mezzi, una destinazione accessibile e certa come luogo di scarico, la garanzia di trovare gente che ha incarichi ufficiali sul posto.
Due messaggi su facebook. Due messaggi…. E la montagna pistoiese, ma anche la piana, si sveglia, si scatena in una corsa di solidarietà, esplode di gente che vuole dare, chiede come, tramite chi, cosa, quanto… La montagna è accesa. Ho il telefono che fonde.

I punti di raccolta fondi

Concordiamo con alcuni esercenti e altre strutture (che ringrazio) per sette punti di raccolta fondi per acquistare il sale e la legna per un primo viaggio cui ne seguiranno altri per robe concrete, pertinenti al periodo e mirate per destinazioni e scopi precisi, come ad esempio aiuti per gli allevatori e contadini di quelle zone. Di questi sette punti di raccolta fondi trovate riferimenti su facebook.
E’ bastato l’innesco targato Letterappenninica, che evidentemente riscuote più fiducia di altre strutture e persone, a far deflagrare il fiato flebile della montagna appisolata in un boato di voglia di fare, a trasformare il sentimento di impotenza in possibilità di fare e di muoversi con cose concrete come legna e sale e in modo assolutamente diretto, senza intermediari se non quelli che fisicamente porteranno ad Accumoli (o quanto più vicino possibile) 110 quintali di sale da disgelo strade e 50 quintali di legna da ardere.
Tutto nasce e diventa realtà in quattro, dico quattro ore! Tempi e modi di fare che la politica o altre strutture se li sognano e che mi inducono ancora più a pensare che servono movimenti popolari distanti dal modus operandi della politica o altre strutture, spesso impastate da lungaggini burocratiche.

L’incontro stasera a Cutigliano, poi la partenza

Stasera, come previsto, faremo sì la sfida cultural gastronomica a Cutigliano, ristorante Nonno Cianco con inizio ore 17,30. Siete tutti invitati. Sarà un convivio di libri, idee, riflessioni buon cibo, tesseramento sociale Letterappenninica e anche occasione per sottoscrivere donazioni liberali per le zone terremotate.
A seguire, durante la notte si parte per il Centro Italia con due camion carichi di sale e legna di crinale appenninico settentrionale. Arriveremo a Posta, provincia alta di Rieti, ovvero al luogo di stoccaggio materiale allestito dal COI (Centro Operativo Intercomunale) all’alba di domani, sabato 21 gennaio. Portiamo quintali di sale (in un primo tempo si pensava anche alla legna poi le indicazioni sono cambiate). Cose concrete, mirate al momento, uso e destinazione di utilizzo finale e consegnate direttamente a chi di dovere.
In realtà, ed è un gran bel peso, portiamo la solidarietà di tante persone di montagna e non che questa tragedia degli Appennini se la sentono dentro e vicina. Una montagna viva, un po’ appisolata ma se toccata con gli stimoli giusti diventa l’ombelico della solidarietà!

Come aiutare concretamente

L’ emergenza non finisce: c’è da pensare anche agli animali e ai tanti allevatori di quelle zone. Facciamo in modo che non perdano le loro radici. Letterappenninica la pensa così ed è per rispondere alle numerose persone che vogliono compartecipare a questa azione solidale che fornisco le coordinate IBAN e causale:
“LETTERAPPENNINICA a SOSTEGNO del CENTRO ITALIA: per un aiuto mirato, concreto e diretto alle genti delle Terre Alte colpite dal terremoto ed emergenza neve.
IBAN: Banca Credito Cooperativo di Vignole e Montagna P.se
IT 40 Y 08922 70520 000000818686
CAUSALE da SPECIFICARE!: donazione volontaria a favore delle zone colpite da terremoto centro italia
Partita IVA Ass cult Letterappenninica: 01904990478

Punti di raccolta

Fondazione Turati Gavinana– Riferimento Consuelo Cinotti- orari ufficio Tel o573 66032

Negozio ” Belli Ribelli’‘ via Leopoldo 504 San Marcello p.se con orario 9.00- 12.30 e16.00 19.30. Riferimento Àzzurra Filoni

Edicola Quadrifoglio San Marcello Pistoiese.se. Riferimento Lorenzo BargelliniTel 0573 622281 orario 6.30/ 13.00 e 15.30/ 19.30

Cutigliano: Edicola Giocart via Roma 21 tel
0573 688017. Riferimento Emanuele Sichi orario 8.30/ 13.00 e 15.30/19.30

Cutigliano 2: Sede Misericordia. Riferimento Romano Biolchini e Ferrari Romano . Orario 8.00/ 20.00

Maresca, presso sede Pubblica emergenza sede 118 Via Borgofreddo. Riferimento Sandra Ricciarelli. Ore 8.00- 24.00( se non impegnati in uscite in emergenza 118)

Bardalone, edicola La Civetta. Riferimento Cinotti Francesca Tel 0573 659015 orario 6.30- 12.30 e 16.00- 19.00

Pistoia- Via Bolognese 27 a Capostrada, sede Castanea. Riferimento Francesca Ciuti- Claudia Capponi orario 8.00 18.00. Tel 0573 1781337.

Grazie a tutti.
Buona giornata”.
Federico Pagliai, Letterappenninica

 


La Redazione

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