I serpenti…. esseri striscianti che hanno avuto un incredibile successo quali simboli sia positivi sia negativi. Esseri che da sempre hanno determinato profonde paure, forse retaggio delle nostre antiche origini africane, quando un morso poteva significare la morte. In ogni caso ancora oggi il timore per questi animali è basato più sull’ignoranza che su dati di fatto reali.
Serpenti sull’Appennino pistoiese
Sul nostro Appennino pistoiese le specie più frequenti sono la natrice dal collare, comunemente chiamata biscia d’acqua, il biacco localmente conosciuto come frustone, il saettone e infine la più temuta, la famigerata vipera. Se escludiamo quest’ultima, le altre specie sono totalmente innocue per l’uomo e generalmente si allontanano al nostro arrivo. Purtroppo molte sono le “leggende metropolitane” che gravitano attorno a questi stupendi rettili.
Tanti luoghi comuni
Il biacco è visto come un serpente frustatore, pronto ad avvolgersi ad una caviglia e lanciare colpi di coda tali da ferire il malcapitato. Sinceramente non mi è mai capitato di assistere a tal spettacolo…. anzi le frustate o meglio le mazzate le hanno sempre prese loro. Eppure se pensiamo all’utilità che hanno i serpenti nel controllare le popolazioni di roditori (topi e affini) si dovrebbe cambiare immediatamente le nostre idee e guardarli con occhi più benevoli! Ma c’è sempre lei, la vipera. Però mai la vipera classica, il nostro “aspide comune”… no. C’è sempre la vipera dal corno che l’amico dell’amico ha visto e che magari è stata lanciata da qualche fantomatica associazione per chissà quali misteriosi scopi. Eppure il suo veleno, perché si lei è velenosa, viene centellinato. E’ una sostanza preziosa perché utilizzato principalmente per catturare la propria preda (generalmente topolini). Quindi prima di mordere deve essere alle strette oppure, come spesso capita, mette le mani senza grandi attenzioni in posti sbagliati. Ma quante leggende. La vipera che si arrampica sugli alberi per partorire è il massimo per un serpentello tutto sommato debole e privo di quella forza tale da facilitarle l’arrampicata.
Come muoversi nel bosco
Frequentare la montagna è come entrare in casa di altri; è buona abitudine rispettare regole e porre le dovute attenzioni. Quindi evitate di camminare con parti delle gambe scoperte in luoghi sassosi, ben soleggiati, magari al margine di un bosco; evitate di mettere le mani senza prima un controllino con bastone tra i mirtilli e vedrete che la vipera o altro serpente rimarrà in disparte , lontano da voi in quella convivenza pacifica tra noi e tutto il resto della natura. Ma se incrociate uno di questi straordinari animali striscianti sforzatevi di osservarli e vedrete che tutta questa pericolosità e paura si dissolveranno in un attimo, rivelando tutta la loro fiera bellezza!