Quel borgo medievale abbandonato, trasformato in albergo diffuso

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Daniele Elow Kihlgren, svedese di origine ma italiano di adozione, nel 1999 acquistò una parte del paese medioevale di Santo Stefano di Sessanio, in Abruzzo. Quando vi capitò trovò molte case diroccate e abbandonate ma con un grande fascino architettonico. Col tempo le ha trasformate in un albergo diffuso costituito da 27 camere e 55 posti letto


I funghi, una storia curiosa anche nella lingua

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Il porcino deriva da porco. Lo chiamavano così anche i Romani: per loro era il fungus suillus, ovvero dei porci. La parola fungo è antichissima, di area mediterranea. Il greco ne ha una simile sp(h)òngos, che significa spugna. Il pericolo intossicazione fin dai tempi della morte di Tiberio Claudio, l'imperatore avvelenato con boleti velenosi dalla moglie Agrippina

Le città sono giganti dai piedi d'argilla: ce lo dice l'ennesima alluvione

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I drammatici fatti di Livorno mostrano agglomerati urbani vulnerabili, cementificati e asfaltati oltre misura, con fiumi e torrenti tombati. Necessario cambiare i regolamenti forestali; regimare e ripulire i corsi d'acqua; predisporre briglie che rallentino a monte la furia delle ondate di piena; favorire l'agricoltura di montagna e di collina. Serve una svolta culturale, che consideri città e territori circostanti come un unicum

“Onestà” e “onore “, due parole (quasi) dimenticate

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Deriva dal latino honor ma nella lingua dei Romani esisteva un adagio che suonava così: honor onus , cioè l'onore è un fardello, un peso. Insomma, costa fatica. E oggi anche formule come “giuro sul mio onore”, “ parola d'onore” e altre simili sono ormai desuete e chi le pronuncia non viene considerato credibile

I grandi progetti? Persi per strada. Via Modenese assediata dal traffico e dall'incuria

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La regionale 66 specchio della situazione infrastrutturale in montagna: i collegamenti stradali sono un disastro. Il frutto di anni di promesse faraoniche mai mantenute e pochi interventi. Come già evidenziavamo in un articolo-racconto di un anno fa (che riproponiamo in coda a questo). La manutenzione ridotta ai minimi termini, la circolazione sempre più congestionata, il passaggio di mezzi pesanti ormai insopportabile

La montagna mai così ricca di eventi. Un ottimo segno. Ma con troppe “coincidenze”

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Appuntamenti a non finire, dovunque e di ogni genere. Un grande successo per tutti, in alcuni casi ben oltre i confini locali, e una opportunità anche in chiave turistica. Grazie, soprattutto, al lavoro volontaristico. Con un limite evidente: l'eccessiva sovrapposizione in alcuni momenti, a fronte del nulla di altri. Manca il coordinamento fra chi organizza. E, più in generale, un progetto di rete e una “regia”