PIAZZA (PISTOIA) – “C’è un futuro per le terre Alte?”. E’ questo il difficile interrogativo con il quale si è aperto il dibattito lo scorso 1 dicembre nella sala parrocchiale di Piazza (non è necessario allontanarsi troppo, le “Terre Alte” partono a pochi chilometri dalla città) tra gli Architetti della Provincia di Pistoia ed i relatori Marco Breschi, professore demografo presso l’Università degli Studi di Sassari, Marcello Pagliai, ex dirigente del Ministero dell’Agricoltura e membro dell’Accademia dei Georgofili, Diamante Santini, imprenditrice locale dell’Azienda Agricola Ninfe di Bosco di Villa di Cireglio e Yuka Ferrari, guida ambientale escursionistica di Piteglio, in dialogo con Maurizio Ferrari ex docente di lettere, ora imprenditore agricolo e presidente a Amo la Montagna.
La prevista decrescita demografia
Il legame indissolubile tra il presente ed il futuro delle “Terre Alte” e la città ha aperto da subito un dibattito sentito e molto partecipato. Il professor Breschi ha condensato nel suo intervento il futuro della nostra nazione, con previsioni ormai note di decrescita demografica diffusa con unica eccezione per il Trentino Alto Adige, regione che vive per gran parte di montagna, tenendola quindi in grande considerazione. Risultano necessarie politiche calate sulla montagna, sulle sue esigenze ed in particolare su quelle dei suoi abitanti.
Riusciranno le scelte politiche ad aiutare a coltivare un sogno per il quale valga la pena di investire per il futuro del nostro Paese?
Pagliai illustrando lo studio e la conoscenza del suolo in contrapposizione con le recenti tragedie (ultima e non unica è purtroppo quella appena accaduta all’’Isola di Ischia) causate dall’abbandono delle terre coltivate, dalla mancanza di manutenzione del suolo, dalle coltivazioni intensive, si è chiesto se è ancora necessario dover attendere simili catastrofi per cambiare le scelte tecniche di indirizzo territoriale.
Due esempi virtuosi di imprenditoria locale
Dopo una presa di coscienza delle situazioni nazionali e locali c’è stato spazio per due esempi virtuosi di giovani abitanti ed imprenditori del nostro territorio: Diamante Santini e Yuka Ferrari i quali hanno raccontato le loro scelte di vita controcorrente ma spinte dall’amore per i territori montani e le attività che vi si possono ancora svolgere. Attività che esistevano un tempo (la cura dei castagneti per ottenere i loro prodotti che un secolo fa sfamavano i nostri bisnonni e l’allevamento di ovini e bovini per ricavarne latte e formaggi).
La voce della pubblica amministrazione
In rappresentanze della Pubblica Amministrazione l’intervento dell’Assessore del Comune di Pistoia Leonardo Cialdi il quale ha espresso la volontà di ripetere ed ampliare il confronto sul tema riportando questo stesso evento nella Sala Maggiore del Comune nei primi mesi dell’anno entrante. La risposta al quesito “C’è un futuro per le terre Alte?” è legata alle scelte presenti e future della politica, ma investe a pieno titolo il ruolo e la presa di coscienza dei tecnici e degli uffici comunali che dovranno realizzare norme su misura per questi territori che ovviamente non potranno essere le stesse della città dove i ritmi, le esigenze e le possibilità sono diverse. Serve una maggiore sensibilità da parte delle amministrazioni che devono cercare di risolvere in primis il problema dello spopolamento, agendo sui servizi e sulle naturali attrattive dei territori montani, facendo leva sul forte senso di appartenenza delle genti di montagna e sull’attaccamento ai territori.
Gli organizzatori dell’evento
L’evento è stato organizzato dalla Commissione Cultura dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Pistoia a seguito degli incontri organizzati dalla Commissione Urbanistica dell’Ordine tra gli anni 2018 e 2020, coordinato dall’Architetto Lorenzo Marianeschi.
Due immagini del dibattito a Piazza