PISTOIA – Settantadue nuovi posti di Cure Intermedie sono stati inaugurati stamattina nel vecchio Ospedale di Pistoia, non più attivo dal 2013. I lavori sono stati eseguiti a tempo di record anche a seguito della nuova delibera regionale che ha previsto in ogni Azienda Sanitaria un nuovo assetto organizzativo sanitario con lo sviluppo dei posti letto di Cure Intermedie ad integrazione delle cure ospedaliere per i pazienti acuti che, una volta dimessi dall’ospedale potranno proseguire il ricovero in strutture sanitarie territoriali attrezzate e completare così il percorso assistenziale e clinico. I nuovi posti letto potranno eventualmente essere utilizzati anche nel caso di una nuova emergenza sanitaria.
Tante autorità all’inaugurazione
La nuova struttura è stata inaugurata dal Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi insieme all’Assessore regionale al diritto alla salute Stefania Saccardi, al Sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi, al Presidente della SDS pistoiese Anna Maria Celesti e al Direttore generale dell’AUSL Toscana centro Paolo Morello Marchese. Erano presenti numerose autorità istituzionali locali e regionali, fra cui il prefetto di Pistoia, Gerlando Iorio, rappresentanti delle Forze dell’Ordine e della Medicina Generale e il presidentedel Consiglio regionale, Eugenio Giani. Erano presenti tra gli altri, Daniele Mannelli, Direttore della Rete Territoriale e della sdS Pistoiese, Silvia Mantero, Direttore UFS Valutazione bisogni e identificazione risposte continuità assistenziale, Giancarlo Landini, Direttore Dipartimento Medico e Specialistiche Mediche, Paolo Cellini, Direttore SOC Infermieri Pistoia e numerosi direttori di SOC del San Jacopo e personale della direzione infermieristica sempre del San Jacopo.
La benedizione al nuovo reparto è stata impartita da don Patrizio Fabbri, vicario generale del Vescovo di Pistoia.
Il presidente Rossi
“Il nuovo ospedale di Pistoia durante l’emergenza del Covid ha rappresentato,m insieme ai presidi di Massa e Lucca, una punta avanzata del sistema sanitario toscano – ha ricordato in premessa il presidente della Regione Enrico Rossi, aprendo gli interventi -. La realizzazione di questa nuova struttura avviene solo oggi perché per dieci anni la spesa sanitaria è stata bloccata. Dopo anni di tagli e una riduzione del personale, finalmente abbiamo potuto assumere 1600 infermieri e 400 medici. Dobbiamo rivendicare il ruolo della sanità pubblica come un grande bene comune”.
Il sindaco Tomasi
“Oggi è una giornata molto importante per la nostra città ed un nuovo inizio per il Ceppo – ha detto il sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi -. Da qui ripartiamo ridandogli la sua storica funzione con l’obiettivo, chiaro, di realizzare la Casa della salute e di riportare nel cuore della città quelle funzioni di cui, negli ultimi anni, il centro è stato completamente svuotato. Questo è stato possibile grazie al nuovo accordo di programma. Ringrazio l’Azienda sanitaria Toscana Centro e la Regione per averlo condiviso e sottoscritto: oggi iniziamo finalmente a vederne i primi importanti frutti. Abbiamo fortemente voluto destinare alle funzioni sanitarie, così com’era in passato, il padiglione Cassa di Risparmio, una struttura completamente ristrutturata poco più di un decennio fa con un investimento di diversi milioni di euro. Ci sembrava dunque doveroso recuperarla – ha concluso il sindaco -. Oggi il Ceppo riprende la sua vecchia funzione e il posto che da secoli occupa nella storia della nostra città, con un valore non solo sanitario, ma anche culturale e sociale”.
La presidente sds Celesti
“L’emergenza Covid 19 – ha aggiunto la presidente della sds Anna Maria Celesti – ha confermato l’importanza di una sanità territoriale ben organizzata e capace di agire in stretta relazione con i presidi ospedalieri. Per questo non è più procrastinabile una riorganizzazione del territorio in senso socio sanitario e socio assistenziale, facendo leva su una rete efficiente ed articolata di servizi – ha sottolineato Celesti -. La presenza a Pistoia di una struttura come l’ex ospedale Ceppo, nel cuore della città, rende facilmente realizzabile una ridefinizione di tali servizi, a partire dall’attivazione oggi di 72 posti letto di cure intermedie, che presuppongono una forte integrazione con le equipe specialistiche ospedaliere e con i servizi territoriali compresa la Medicina Generale. Si tratta di un primo passo importante – ha concluso Celesti – verso la costruzione di una Casa della Salute, che dovrà diventare un presidio socio sanitario integrato, polivalente e funzionale in grado di erogare cure primarie ai cittadini e di garantire la continuità assistenziale e le attività di prevenzione”.
Lavori a tempo record
I 72 posti letto sono stati realizzati all’interno del terzo e quarto piano, praticamente speculari, del Padiglione denominato “Cassa di Risparmio”, dove prima del trasferimento nel nuovo ospedale vi erano la 2° medicina, con i reparti e gli ambulatori, e le degenze della psichiatria: i posti letto sono 36 per piano e suddivisi in quattro moduli.
I lavori, a cura dell’area tecnica aziendale, diretta dall’ingegnere Ermes Tesi, sono stati completati in appena un paio di mesi con interventi di manutenzione ordinaria e opere di ripristino (dall’impiantistica meccanica a quella elettrica, dal ripristino delle unità di trattamento aria, al condizionamento ai lavori edili, dalle imbiancature delle pareti ai nuovi pavimenti e al ripristino dei controsoffitti) che hanno consentito di rendere nuovamente frubili tutti gli ambienti
L’attuale investimento è stato di 350mila euro, ed ha permesso di recuperare una superficie di circa 3.000 metri quadrati.
La centralità delle cure Intermedie
Le cure intermedie sono uno dei punti cardine del nuovo assetto organizzativo sanitario regionale: servono a supportare meglio le dimissioni ospedaliere con strutture a carattere territoriale in grado di favorire il recupero dei dimessi come previsto dalla recente delibera regionale con la quale si prevede, solo per l’Azienda USL Toscana centro di passare dagli attuali 540 posti letto di Cure Intermedie a 651. La delibera pone come obiettivo il potenziamento dei letti di Cure intermedie aziendali fino, al raggiungimento, a regime, dell’obiettivo dello 0,4/1000 residenti per ogni Area Vasta.
Il direttore dell’Usl Toscana Centro
“La pandemia ha accelerato un modello che viene da lontano: l’integrazione ospedale-territorio; ha messo ancor più in evidenza – ha spiegato il direttore generale Paolo Morello Marchese – la necessità di avere una visione d’insieme nella gestione del percorso clinico assistenziale dei pazienti e dopo l’esperienza del Covid19 abbiamo deciso di ristrutturare, in tempi rapidissimi, l’ex padiglione dell’antico ospedale del Ceppo per realizzare i posti letto di cure intermedie che rappresentano un punto di collegamento fondamentale tra l’ospedale, per acuti e l’alta intensità assistenziale, e il territorio e la medicina generale per la cura dei pazienti a media e bassa intensità assistenziale e cronici. I nuovi posti letto, messi a disposizione anche dei Medici di Famiglia – ha continuato Morello- sono destinati a supportare meglio l’ospedale, a ridurre i ricoveri impropri con minori disagi per i pazienti che saranno curati al Ceppo dai nostri operatori sanitari e in ambienti completamente recuperati. A settembre – ha concluso il DG- il reparto sarà operativo”.
Dentro la nuova struttura
L’ingresso alle Cure Intermedie è da Piazza Giovanni XXXIII, (una volta terminate le demolizioni potrà essere quello da Via Degli Armeni). L’edificio è già dotato della specifica rampa per l’accesso dei pazienti barellati e la pensilina è quella monumentale del Fregio Robbiano. Una volta attraversata l’area Cup e il corridoio, dove un tempo c’erano gli ambulatori della neurologia, ci si immette nel corridoio “dei trasferimenti” dotato a destra e sinistra di due montalettighe e di un ascensore per le persone oltre alle due scale laterali per raggiungere i piani.
Le camere
Le camere sono tutte a due letti (alcune a tre) con bagno e dotate dei comfort alberghieri previsti dalle attuali normative; sono ampie e luminose: l’ala est, in particolare, prospetta sulla storica Piazza del Duomo. L’intero reparto si completa con i locali ausiliari: ambulatori per le visite. stanze per il personale, locali tecnici e di deposito.
I ricoverati
I posti letti attivati saranno a gestione diretta aziendale e prevederanno una forte integrazione tra le equipe specialistiche ospedaliere e le strutture territoriali. I 72 posti a carattere territoriale dovranno assicurare una maggior continuità di cura ed assistenza per i pazienti le cui condizioni cliniche non richiedono più un’intensità di cura quale quella dei setting per acuti ma che hanno ancora una necessità di assistenza elevata. L’invio dei pazienti dai reparti ospedalieri dovrà prevedere un coinvolgimento strutturato del Nucleo di bed management con l’Agenzia di Continuità Ospedale Territorio (ACOT), quale proiezione territoriale nei presidi ospedalieri e punti nodali di riferimento dei percorsi di dimissione dei pazienti complessi. L’Azienda sta lavorando a percorsi specifici per l’invio dei pazienti oltre che dai setting ospedalieri anche dal Pronto Soccorso e dal domicilio.
Hanno una gestione H24 con personale sanitario medico, infermieristico e Oss.
Emergenza Covid19
Il reparto potrà essere utilizzato nel caso di una nuova emergenza sanitaria per favorire la dimissione dei pazienti ancora positivi ma in fase post- acuta. L’ampiezza degli ambienti potrà prevedere l’eventuale separazione tra i percorsi sanitari individuando la zona rossa (destinata ai pazienti), gialla (con la funzione di filtro e vestizione degli operatori con i presidi di protezione individuale) e verde (dedicata agli operatori per la svestizione e sanificazione).
Il Punto prelievi
La ristrutturazione del “Padiglione Cassa di Risparmio” si completa con il nuovo Punto Prelievo di prossima apertura. Collocato al piano terra occupa interamente lo spazio che in passato aveva funzione ambulatoriale. In complessivi 600 metri quadrati con un investimento di 500mila euro sono state realizzate la sala d’attesa per l’accettazione e quella per accedere al prelievo dove saranno allestiti i sistemi elimina code con i monitor, un’area dedicata alla recepiton e cinque ambulatori per l’attività di prelievo con i relativi bagni (per gli utenti e per il personale) e i locali di supporto. Anche gli ambulatori destinati al prelievi sono in ogni momento riconvertibili: in caso di emergenza sanitaria possono essere utilizzati per attività sanitarie, come ad esempio le visite. L’intero ambiente è climatizzato e provvisto dei necessari confort sia per i cittadini che per gli operatori.