Nuovi progetti  |  aprile 23, 2020

Dalla Montagna pistoiese un nuovo “ventilatore polmonare” a basso costo

Lo ha realizzato la Stern Progetti del distretto aziende metalmeccaniche. Sarà poco ingombrante e facilmente utilizzabile. Prima i test preliminari in azienda, poi gli esiti positivi delle prove su un “manichino ad alta fedeltà”. Adesso lo strumento deve essere “ingegnerizzato” per ridurre al minimo i costi e certificato dagli enti preposti. Al via la ricerca di investimenti privati, aziende interessate o crowdfunding

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OPPIACCIO (SAN MARCELLO PITEGLIO) – Tempo di coronavirus e la Stern Progetti srl, azienda montana, idea, progetta e realizza un nuovo “ventilatore polmonare” che farà parlare di sé. “La nostra azienda ha deciso di realizzare un ventilatore polmonare a basso costo, che fosse poco ingombrante e di semplice uso, con l’obiettivo di automatizzare i presidi medici esistenti. Abbiamo approfittato di questo periodo di coronavirus in cui l’azienda è inattiva per la normale produzione e ci siamo dedicati a questa realizzazione che riteniamo importante”, spiegano Alessandro Tonarelli e Andrea Gaggioli, entrambi periti industriali e soci dell’azienda Stern Progetti srl, con sede nell’area produttiva di “Oppiaccio” nel “Distretto Aziende Metalmeccaniche” Montagna Pistoiese, nel comune di San Marcello Piteglio.

L’esperienza trentennale di Stern

L’azienda ha un’esperienza trentennale, 15 addetti, è specializzata nella progettazione e costruzione di componenti meccanici e non nuova a progetti e realizzazioni di macchinari di alta qualità, serviti dai più moderni ritrovati dell’elettronica. Basterebbe ricordare altre innovative realizzazioni di Stern Progetti nel settore biomedico o in quello delle energie alternative.

I due soci della Stern: Alessandro Tonarelli (a sinistra) e Andrea Gaggioli

Del “ventilatore polmonare” messo a punto abbiamo parlato con Alessandro Tonarelli. Ecco il resoconto dell’intervista

L’intervista

Tonarelli, qual è la ragione che vi ha spinto in questa impresa?

“Sappiamo che nel mondo ci sono diversi centri di ricerca e università che stanno lavorando alla realizzazione di ventilatori a basso costo e dato che la caratteristica della nostra azienda è la progettazione e la costruzione di componenti meccanici, ci siamo voluti cimentare. Naturalmente abbiamo preso contatti e informazioni da medici ed infermieri per capire se la nostra idea poteva essere utile per risolvere quei problemi che agli operatori sanitari si presentano giornalmente nello svolgimento del loro lavoro”.

Ma se l’azienda era ferma, come avete potuto operare?

“Abbiamo comunicato alla Prefettura e al Sindaco la necessità di far rientrare in azienda alcuni nostri dipendenti per realizzare sia i componenti sia l’assemblaggio delle parti meccaniche elettriche ed elettroniche. Per quest’ultime è intervenuta la ditta di Bruno Tanari di Gavinana che è fortemente specializzata”.

A prima vista il nuovo ventilatore si presenta compatto, dotato di comandi facili e accessibili, ma il suo funzionamento e i risultati quali sono?

“Dopo una serie di prove preliminari in azienda, abbiamo testato il ventilatore su di un ‘manichino ad alta fedeltà’ che è capace di valutare le performance di ventilazione. Le prove hanno dato esiti molto positivi”.

Bene e adesso come proseguirete?

“Siamo alla fase più complessa, difficile e costosa del progetto perché l’apparecchio funziona bene e risponde perfettamente alle esigenze della ventilazione del paziente, va ingegnerizzato per ridurre al minimo i costi e soprattutto va testato e certificato da parte degli enti preposti. Tutto questo prima di renderlo disponibile per il mercato”.

Vi aspettano alti investimenti?

“Sì. Stiamo valutando diverse possibilità per affrontare questo problema. In particolare due strade: ricercare investimenti di privati o aziende interessate oppure attivare un crowdfunding (ndr richiesta al pubblico di finanziamenti, solitamente per mezzo di una piattaforma online, da parte di soggetti che necessitano di fondi per sviluppare progetti o per scopi personali). La nostra azienda non vuole commercializzare lo strumento, ma metterlo a disposizione di chi vorrà occuparsi di questo aspetto, sia esso pubblico o privato”.

Qual è il principio di funzionamento di questo piccolo gioiello?

“Abbiamo voluto automatizzare l’uso del pallone di Ambu (acronimo di Auxiliary Manual Breathing Unit), pallone autoespandibile e correntemente utilizzato per la ventilazione manuale a supporto dell’attività respiratorie e nelle manovre per la rianimazione, realizzando questo strumento compatto, di piccole dimensioni, portatile e di semplice uso, alimentato da una linea elettrica a 220 volt, ma già stiamo realizzando anche una versione a batteria per un uso esterno”.


La Redazione

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