GAVINANA (SAN MARCELLO PITGLIO) – Test Covid 19 a tutti i dipendenti impegnati al lavoro nel reparto di riabilitazione del centro sociosanitario di Gavinana dove, nei giorni scorsi, si sono verificati tre casi di pazienti risultate positive. Lo ha deciso la Fondazione Turati che ha provveduto – spiega una nota della stessa Fondazione – “di propria iniziativa e reperendo a fatica sul mercato i tamponi”.
Sono stati effettuati complessivamente 40 tamponi risultati tutti negativi salvo uno, relativo ad un operatore sanitario che “è stato immediatamente collocato in quarantena, affidato alle cure del proprio medico”, spiega ancora la nota. Che continua: “Intanto, oltre alla rigorosa osservanza delle direttive in materia, la Fondazione prosegue, per proprio conto, l’osservanza di misure ancora più stringenti. I pazienti del reparto di riabilitazione, nessuno dei quali al momento presenta sintomi della malattia, sono attualmente ricoverati in camere singole. Giova ripetere che il reparto di riabilitazione è del tutto separato rispetto agli altri che compongono il Centro”.
La decisione è stata presa a seguito dei tre casi di contagio da coronavirus che si sono manifestati a seguito del ricovero nel reparto di Riabilitazione di una signora proveniente dall’ospedale di Pistoia. Un evento esaminato dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione che ha espresso “il più vivo apprezzamento per la professionalità, la serietà e l’impegno dei dirigenti, di tutto il personale amministrativo e soprattutto di quello addetto all’assistenza, medici, infermieri, fisioterapisti e OSS”.
“Fin dal primo manifestarsi dell’epidemia a livello nazionale, ed ancor prima che il virus arrivasse in Toscana, la Fondazione – spiega ancora una nota della Turati – ha adottato misure molto più stringenti di quanto previsto da decreti ministeriali e ordinanze regionali dotandosi, sul mercato, di tutti i presidi sanitari richiesti e mettendo in essere comportamenti di massima prudenza fino al punto da mettere a disposizione degli ospiti cellulari e tablet per restare in contatto con i propri familiari.
Stesso comportamento altamente responsabile è stato tenuto al manifestarsi dei casi ricordati. Le persone sono state immediatamente trasferite in ospedale, il reparto isolato e sanificato, il personale che a vario titolo era entrato in contatto messo in quarantena. Per tutti gli ospiti delle altre strutture, che sono fisicamente separate dalla Riabilitazione – conclude la nota della Fondazione -, sono state rafforzate le misure di prevenzione e di tutela”.