PISTOIA – Pistoia batte Reggio Emilia 86-79 e continua la sua corsa verso la salvezza. Lo fa al termine di una grande gara, poco da dire, sospinta da un grande pubblico (finalmente un palazzetto con pochi spazi vuoti). Soffre un po’ in avvio, soprattutto i tiri dalla lunga distanza di Odum e Fontecchio, che terranno in partita la Grissin Bon anche nella seconda parte di gara, quando la OriOra assesta un allungo che sembra irrecuperabile (e infatti lo sarà). Coach Carrea aveva detto prima del match che la vittoria sarebbe passata da una difesa di ferro e così è stato. Ma non solo difesa. Anche buona pallacanestro, energia e convinzione e diverse prove dei singoli da incorniciare, con percentuali al tiro finalmente buone (51% da 2, 38% da 3) (tutte le STATISTICHE al link della Legabasket). Con l’arrivo del nuovo Culpepper, se la società opterà per un taglio sarà assai poco facile scegliere dopo le prove odierne dei vari Petteway (davvero on fire), Salumu e Dowdell (quella che parrebbe la “rosa” fra i quali eventualmente scegliere). Per non dire di Johnson (100 per cento nel tiro da 2…), che dopo il canestro impossibile della vittoria esterna di Roma tira fuori dal cilindro una serie di grandi colpi (e conseguenti canestri). Tutti e quattro in doppia cifra, oltre a Brandt.
Serata speciale
E’ stata una serata dalla grandi emozioni, prima ancora che Pistoia e Reggio Emilia scendessero in campo. C’erano tutti gli ingredienti perché così fosse questa “Kobe’s night”, organizzata al Palacarrara in memoria del grande campione di basket americano Kobe Bryant, che a Pistoia e Reggio visse da ragazzo fra la fine degli anni ’80 e i primi ’90, al seguito del padre Joe, anch’egli cestista di ottimo livello. Il destino ha voluto che due settimane dopo il tragico incidente dove ha perso la vita Bryant con la figlia Gianna e altre sette persone, nel campionato italiano di basket si incontrassero proprio le due città alle quali più era rimasto legato il suo ricordo della stagione italiana. Così a fare da introduzione speciale ad una partita già particolarmente attesa per il suo significato sportivo e per la rivalità fra le tifoserie, c’è stato un evento che non si può certo definire di contorno (nota davvero stonata la quasi completa assenza di rappresentanti del tifo reggiano).
In memoria di Kobe
Prima ancora dell’apertura dei cancelli al pubblico alle 19 si è svolta (alle 17) un’amichevole tra le rappresentative U15 dei due club. Poco dopo le 20 l’ingresso in campo delle due squadre – eccezionalmente insieme dallo stesso tunnel della Curva Pistoia – con una t-shirt commemorativa, poi, come da prassi, la presentazione delle squadre, l’inno di Mameli. Quindi il programma extra con le squadre raccolte in mezzo al campo a luci spente, con i due quintetti uniti in cerchio, illuminati dall’occhio di bue. A questo punto è stata data lettura di uno stralcio della lettera d’addio alla pallacanestro di Bryant. Infine, seguiti dall’occhio di bue, due esponenti dei team – Della Rosa e Poeta – hanno portato simbolicamente due mazzi di fiori sulla poltroncina in tribuna dedicata a lui: 8 rose rosse e bianche e mazzo da 24 rose rosse e bianche, a ricordare i numeri di maglia con i quali giocò Kobe con i suoi Los Angeles Lakers.
La coreografia da brividi del tifo biancorosso
Tutto ciò in una cornice davvero suggestiva realizzata dalla Baraonda Biancorossa che ha “scritto” con tante luci il nome di Bryant, KOBE appunto, e poi si è dipinta dei colori della squadra in cui giocò per tutta la sua carriera con la maglia numero 24 e con una gigantografia del campione sorridente in compagnia della piccola Gianna, Gigi, deceduta insieme a lui in quella maledetta domenica.
Le immagini del pre gara di Daniele Bettazzi
Il servizio fotografico a cura di Daniele Bettazzi
Il film del match