Nuovi progetti  |  ottobre 3, 2019

Ricerche e scavi archeologici nel sito di Castel di Mura: il Ministero rinnova la concessione

Via libera per il triennio 2019-2021 dal dicastero dei beni e delle attività culturali. Il progetto, che coinvolge il Comune di San Marcello Piteglio, la Soprintendenza,l'Università, associazioni e cittadini, fa parte della più ampia iniziativa “Paesaggi della Montagna pistoiese”.

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ROMA – Il Ministero per i beni e le attività culturali ha rinnovato, per il triennio 2019/2021, la concessione per la realizzazione di ricerche e scavi archeologici nel sito di Castel di Mura (Lancisa), confermando così l’importanza del progetto che al momento rappresenta l’unica concessione di ricerca sul territorio pistoiese. Il rinnovo permetterà di approfondire le indagini, iniziate nel 2014, in uno dei più interessanti siti archeologici dell’Appennino tosco-emiliano.

Il progetto di ricerca

Lo scavo del sito di Castel di Mura è parte di un più ampio progetto di ricerca – “Paesaggi della Montagna pistoiese” – nato dalla collaborazione tra Soprintendenza, amministrazione locale, università, associazioni e cittadini. Il comune di San Marcello Piteglio è il titolare della concessione per le ricerche e gli scavi, che sono affidati alla direzione scientifica del professor Juan Antonio Quirós Castillo (Universidad del País Vasco), di Cristina Taddei, Simonetta Lupi e Barbara Serio. Il progetto di ricerca è reso possibile anche dal fondamentale contributo dell’associazione Valle Lune, da molti anni impegnata nella riscoperta e nella valorizzazione di antiche vie e siti di interesse culturale presenti sul territorio montano. Inoltre collabora al progetto la Società Pistoiese di Storia Patria che, con i suoi studi ormai secolari, ha reso disponibili anche sul web le più importanti fonti storiche relative a Pistoia e al suo territorio.

La stretta collaborazione tra Ministero, Comune, enti di ricerca e società civile ha permesso di ospitare sulla Montagna pistoiese un progetto di ricerca internazionale finalizzato allo studio dei paesaggi formati, nel corso dei secoli, dalle interazioni tra esseri umani e ambiente, nel cui ambito costituisce un capitolo determinante la fortificazione di siti, come Castel di Mura.

La valorizzazione del patrimonio

Il progetto, pur avendo come obiettivo principe la produzione di conoscenze di alto valore scientifico, vuole anche mettere a disposizione delle comunità locali azioni concrete e contenuti utili alla costruzione di una ‘narrazione’ in grado di coinvolgere e appassionare alla bellezza del territorio montano pubblici diversi (adulti, famiglie, scuole).

Si sono già raggiunti, in special modo attraverso l’impegno del Comune e dell’associazione Valle Lune, importanti risultati su fronti diversi, finalizzati a una valorizzazione del patrimonio culturale efficace e incisiva. I fronti in questione sono, da un lato, il lavoro sul campo diretto alla riscoperta e alla costante manutenzione dei luoghi d’interesse, e, dall’altro lato, l’impegno culturale nel tenere viva l’attenzione non solo degli addetti ai lavori ma anche delle comunità locali e dei turisti attraverso l’organizzazione di eventi e di visite guidate e la condivisione di informazioni, immagini e cartografia a disposizione anche gratuitamente sul web (http://www.vallelune.it/wp/). A breve sarà online un portale interamente dedicato allo scavo archeologico di Castel di Mura dove sarà possibile consultare i risultati preliminari della ricerca.

Il commento dell’assessore Sobrero

“Contestualmente all’indagine archeologica – commenta l’assessore alla cultura Alice Sobrero – sarà possibile continuare a visitare la mostra su Castel di Mura allestita a Palazzo Achilli dall’associazione Valle Lune in collaborazione con l’Ecomuseo. Invitiamo le scuole del territorio ad approfondire le tematiche dell’archeologia attraverso questa importante occasione. E restiamo in debito di riconoscenza nei confronti delle archeologhe professioniste e dell’ispettrice di zona della Soprintendenza per la preziosa attenzione che riservano alla ricerca scientifica sul territorio della Montagna pistoiese”.


La Redazione

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