Sul forfait dato dall’assessore regionale Stefania Saccardi il giorno prima dell’incontro pubblico previsto per oggi pomeriggio, martedì 19 marzo, nella sede del Progetto Mo.To.Re a Campo Tizzoro, riceviamo questo intervento di Mauro Banchini, che volentieri pubblichiamo.
“Poi uno si chiede perché chi governa finisce per sembrare, così spesso, lontano dalla persone comuni. Un ultimo esempio dai monti sopra Pistoia.
Lì c’è un piccolo ospedale: ormai praticamente azzerato, senza però che il potere regionale abbia il coraggio di dichiararlo azzerato. I pochi residenti (in una comunità che si sta spopolando a vista d’occhio) hanno firmato una petizione con richieste di dare a quella struttura, in base a una norma non inventata ma esistente, almeno la dignità di pronto soccorso.
Amministrazioni comunali (di colori diversi), forze politiche e associazioni sostengono quella petizione. E l’assessora regionale aveva accettato di partecipare a una assemblea pubblica per fornire risposte.
Sarebbe stato un incontro forse non semplice per lei, ma era comunque apprezzabile la sua voglia di incontrarsi con le persone. Forse avrebbe preso qualche fischio, qualche mugugno. O forse no. Ma avendo lei deciso di accettarla, quella sfida doveva assumerla fino in fondo.
E invece, il giorno prima, l’assessora ha trovato una scusa per non andare. Oggi l’incontro si farà lo stesso, senza di lei. Se il contrattempo improvviso era reale, sarebbe bastato che lei stessa avesse fornito un’altra data per l’incontro su quei monti. Invece lei si è detta disponibile, ma solo per un incontro nei suoi (certo meno scomodi) uffici fiorentini.
Pessimo errore: politico, non solo di comunicazione.
Un consiglio, se l’assessore lo accetta: faccia subito, oggi stesso, arrivare un segnale a chi vive sui monti di Pistoia; dia subito un’altra data per l’incontro dichiarandosi disponibile, come aveva lei stessa promesso, a salire sui monti di Pistoia.
Guardando in faccia quelle persone, che non sono certo sue “nemiche” ma che da lei hanno il diritto di aspettarsi una risposta chiara, avrà modo di capire meglio e di spiegare cosa intende fare la Regione verso quell’ospedale ormai, praticamente, azzerato e burocraticamente chiamato con una sigla (PIOT) che comunica solo ipocrisia”.