Dopo le proteste dei cittadini, le prese di posizioni di diversi esponenti delle istituzioni sulla chiusura di sportelli ATM remoti, tra cui quello di Pian degli Ontani, Prunetta, Bardalone e Gavinana, interviene Banca Alta Toscana, spiegando le prossime iniziative con l’obiettivo di ridurre al minimo i disagi. “La chiusura degli sportelli ATM è stata deliberata dal Consiglio di Amministrazione della Banca, nell’ambito di un importante processo di riorganizzazione della rete commerciale, in linea non solo con la strategia di medio periodo della Banca ma anche con quella del Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea, al quale la Banca ha aderito. Vi è inoltre una questione di sicurezza che imporrebbe la sostituzione degli ATM, non più idonei a garantire un presidio efficace al rischio di frode informatica, con evidenti ripercussioni economiche. – commenta il direttore generale di Banca Alta Toscana, Elio Squillantini -. Siamo consapevoli dei disagi che questa decisione ha comportato, soprattutto per coloro che hanno difficoltà a spostarsi, ma siamo pronti ad intervenire per trovare una soluzione, oggi permessa da strumenti tecnologici più avanzati, perché questo fa una banca di credito cooperativo”.
Le proposte della banca
La Banca, infatti, si rende disponibile a fornire gratuitamente la carta bancomat ai pensionati delle frazioni sopra citate, così come il Terminale POS gratuito a tutti gli esercizi commerciali che ne faranno richiesta, associandosi.
“In questo modo consentiamo a chi ha una tessera bancomat, che sarebbe anch’essa gratuita, di effettuare pagamenti senza denaro contante, con modalità semplicissime e nella massima sicurezza, anche per piccolissime cifre”, spiega Squillantini. “Per quanto riguarda, invece, gli sportelli ATM, resteranno chiusi almeno per tutto il mese di febbraio ma siamo comunque disponibili a rivedere questa decisione, nella prossima seduta del Consiglio di amministrazione, che si terrà a fine mese”. “Le decisioni prese non sono state a cuor leggero – continua il direttore -, ma rientrano all’interno di un processo di innovazione che riguarda tutta l’area di competenza della Banca. Questo non significa che ci sarà una riduzione dei servizi per i nostri Soci e Clienti, ma sicuramente cambieranno le modalità con le quali questi verranno erogati, anche in virtù delle moderne tecnologie che abbiamo a disposizione”.
Disposti ad incontri con i cittadini
“La decisione presa nei Comuni della montagna va quindi in questa direzione, ma siccome non vogliamo lasciare indietro nessuno, siamo disponibili a trovare soluzioni che tengano conto delle esigenze della popolazione, perché a differenza dei grandi gruppi bancari nazionali, una banca di credito cooperativo come la nostra, ascolta sempre le esigenze del proprio territorio di riferimento e questo è sicuramente un valore aggiunto. Siamo infine disponibili ad incontrare i cittadini, anche attraverso assemblee pubbliche, per spiegare che la banca deve tener conto delle esigenze di tutto il territorio in cui opera – conclude Squillantini -, dosando le proprie risorse che non sono certo illimitate e che deve trovare nella popolazione dei centri più importanti come nelle frazioni più disagiate un’adesione convinta, capace di garantire un necessario ‘scambio mutualistico’, attraverso il quale giustificare investimenti di lungo termine. Se ci sarà un positivo riscontro, sarà molto più semplice trovare insieme una strada condivisa e soddisfacente”.