Pistoia, Sport & tempo Libero  |  novembre 12, 2018

Pistoia cede anche con Cremona, è notte fonda

Sesta sconfitta consecutiva su sei gare di campionato. Per metà partita la OriOra meglio delle precedenti ma non basta. Con un "roster" così corto appena calano le energie la squadra affonda. Serve un intervento della società. Ma niente drammi. Anche le ipotesi più negative vanno considerate con lucidità

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PISTOIA – CREMONA 72-90

(Parziali 17-20, 39-42, 54-64)

PISTOIA: Bolpin 6, Della Rosa, Johnson K. 21, Peak 12, Krubally 4, Auda 15, Di Pizzo ne, Martini, Querci ne, Severini 2, Johnson D. 13. All. Ramagli
CREMOMA: Saunders 11, Baggi, Gazzotti, Diener 14, Ricci 27, Demps 10, Ruzzier 4, Mathiang 5, Crawford 5, Aldridge 11. All. Sacchetti

PISTOIA – Risveglio amaro stamani, in questo assolato lunedì di novembre (novembre?) per la Pistoia cestistica, dopo la sconfitta nel posticipo di ieri sera con Cremona. E adesso sono sei le gare disputate e sei le sconfitte, delle quali tre al Palacarrara che per anni è stato quasi un fortino inespugnabile. Ancora una sconfitta maturata già nel terzo quarto, dopo una metà gara sicuramente più positiva delle precedenti, e con uno scarto pesante come tutte le altre, a parte l’eccezione dell’esordio di Pesaro. Parlare di crisi è il minimo, e non è azzardato neppure affermare che questa squadra, cioè questo “roster”, non ha realisticamente molte possibilità di centrare l’obiettivo della salvezza.

La panchina che non c’è

Se è vero, infatti, che anche la partita con Cremona ha lasciato molti dubbi su come è stato allestito il quintetto base, non si può pensare di affrontare la serie A con una “panchina” così. Una panchina che, ieri era più che mai, ha mostrato limiti evidentissimi: da lì sono arrivati 2 punti in quasi tutta la gara, non fosse stato per le due triple finali di Bolpin, peraltro le uniche due andate a segno oltre a quella di Kerron Johnson (il migliore di Pistoia con 21 punti, 9 assist e 27 di valutazione).

Statistiche impietose

Tre triple in un intero match su 15 tentativi, il 21% (contro l’11/24 della squadra di Meo Sacchetti) sono uno dei dati che più impietosamente fotografano il match biancorosso; e poi ci sono i rimbalzi, 43 a 31 per Cremona, a testimoniare le difficoltà titaniche sotto canestro (quasi beffardo il dato dei 15 rimbalzi di Krubally, migliore della giornata in tutta la serie A, anche se con soli 4 punti messi a segno). Quel che non possono dire solo le statistiche è la fatica a costruire gioco in attacco e le difficoltà a difendere, evidenziate da un avversario decisamente non alla portata della OriOra, non a caso secondo in classifica, con un’unica partita persa fino ad oggi.

La notte insonne

A fine match, in sala stampa, coach Ramagli ha parlato di una squadra “affranta”, di una notte almeno per lui insonne, di non sentirsi “di buttare la croce addosso a nessuno dei giocatori. La partita era stata preparata così e abbiamo fatto molto bene quello che dovevamo”, ha detto. Ma il punto è un altro. L’allenatore ha chiaramente fatto intendere che così non si può andare avanti: “Mi sembra evidente che ci sia bisogno di qualcosa che ci dia una mano”. Rinforzi sul mercato, insomma. Arriveranno? E qui si torna alle dolenti note: le risorse.

Le risorse e lo “spettro” A2

A caldo si può aggiungere poco a quanto già detto e scritto sul tema. Pistoia ha vissuto finora stagioni straordinarie nella massima serie – e alla società non si può che dire grazie mille volte – ma se la coperta è sempre più corta bisognerà prenderne atto. Ciò non significa darsi per spacciati appena alla sesta giornata e accomodarsi tranquillamente in A2 ma prendere coscienza che una stagione possa chiudersi. Quello che capiamo meno è che si stia diffondendo un sentimento di rassegnazione, dall’ultimo tifoso su su fino dove non sapremmo (speriamo non ai massimi vertici societari), e cioè che se Pistoia dovesse retrocedere non finirebbe un ciclo ma, più o meno, il basket di alto livello da queste parti. E perché mai? Per questa società, questa squadra, questa città essere in A1 è un risultato impensabile in altri contesti ma tutt’altro che scontato. Si può anche retrocedere e restare competitivi, continuare a competere e magari, perché no, risalire. Il precedente degli anni ’90 fa paura, legittimamente, ma non è detto che debba ripetersi. Abbiamo un esempio, nel calcio, qualche chilometro più in là. Una realtà come Empoli non sono anni che si mantiene fra la serie A e la B con ottimi risultati e, immaginiamo, soddisfazione del suo pubblico?

I tifosi e il coraggio di Bongi

A proposito di pubblico. I tifosi ieri sera, contrariamente a quello che si può pensare, hanno detto che sono ancora stretti intorno alla squadra. Fischi alla fine, ovviamente e ci mancherebbe altro, ma anche applausi di incoraggiamento o solo mesto silenzio. Poi sì, una trentina di persone hanno contestato duramente un po’ tutti, all’uscita dal parquet (e non è stato bello vedere la Polizia costretta ad intervenire per evitare il peggio), prendendosela in particolare con il vice coach Fabio Bongi, che si è fermato ed ha parlato a lungo con alcuni di loro. Al pistoiese Bongi va il nostro plauso per averci messo la faccia. Al di là di quello che si sono detti, conta farle certe cose. . E poco ci sono piaciuti alcuni giocatori che anziché prendere la via degli spogliatoi hanno risposto alle offese. E ci sono piaciuti, infine, i ragazzi della Baraonda che hanno cercato di riportare i contestatori alla ragione e sedare un po’ di animi surriscaldati.

Le prossime gare

Adesso ci aspettano due trasferte pesantissime, la prima, proibitiva, a Sassari dall’ex amatissimo coach Vincenzo Esposito, poi a Reggio Emilia. Il rischio è ritrovarsi fra due turni di campionato a quota 8 (sconfitte) e 0 (punti). Per questo serve un intervento forte della società. Che sferzi l’ambiente e che rende questa squadra un po’ più competitiva.


Paolo Vannini

Laurea in scienze politiche, giornalista professionista dal 1998, ha lavorato nei quotidiani La Nazione e Il Giornale della Toscana (edizione toscana de Il Giornale), è stato responsabile dell'Ufficio comunicazione del Comune di Firenze, caporedattore dell'agenzia di stampa Toscana daily news, cofondatore e vice direttore del settimanale di informazione locale Metropoli. Ha lavorato presso l'Ufficio stampa di Confindustria Toscana, ha collaborato e collabora per diverse testate giornalistiche cartacee e on line - fra queste il Sole 24 ore centronord, Il Corriere Fiorentino (edizione toscana del Corriere della Sera), Radio Radicale - si occupa di uffici stampa e ghost writing.