PISTOIA – Il messaggio del Papa per la 52° giornata mondiale per le comunicazioni sociali, che come abitudine viene pubblicato proprio in occasione della memoria di San Francesco di Sales, è stato al centro dell’incontro che si è svolto stamani, nella sede della Curia vescovile di Pistoia, fra il vescovo Monsignor Fausto Tardelli e i giornalisti delle testate locali. Il vescovo ha illustrato il pensiero di Papa Francesco sottolineando in particolare alcuni passaggi – “Siamo al servizio della verità e non di particolari tornaconti”, “purtroppo la menzogna abita il mondo”, “nessuna disinformazione è innocua e puoi avere effetti molto pericolosi” – per poi soffermarsi brevemente su un’analisi dell’anno appena conclusosi: “Siamo soddisfatti dell’apporto che come Diocesi abbiamo dato a Pistoia capitale della cultura. Come Chiesa abbiamo realizzato più o meno tutto quanto ci eravamo proposti”.
Il “caso” Vicofaro e l’accoglienza
A Monsignor Tadelli è stato chiesto una valutazione sul “caso” di Don Massimo Bincalani e della parrocchia di Vicofaro e, più in generale, sul problema dell’accoglienza di profughi e richiedenti asilo. “Che vi sia un sentimento di paura relativamente a questo fenomeno è comprensibile, è un sentimento legittimo di difesa. L’errore è farsi dominare dalla paura. Tutte le cose, tutti i fenomeni, anche quelli molto complessi come l’immigrazione, vanno governati”. E le polemiche, anche dai toni molto forti, scatenatesi sui social (ma non solo)? “In certi momenti bisogna essere attenti a quello che si comunica e come si comunica, soprattutto su certi strumenti come i social. Come dice anche il Papa siamo seduti su una polveriera, ci vuole grande senso di responsabilità”.
Più movimento fra le varie parrocchie
Sul tema dei cambiamenti che stanno caratterizzando la vita di molte parrocchie, il vescovo ha sottolineato che la società di oggi è caratterizzata da una grande mobilità e questo fatto ha costretto anche il servizio pastorale a farne i conti: “E’ necessario muoversi di più con uno spirito missionario. Ci sono sacerdoti con più parrocchie e ci sono accorpamenti di parrocchie che si sono resi necessari per la mancanza di sacerdoti o per fenomeni di spopolamento”. Un dato questo particolarmente sentito nei territori più “marginali”, soprattutto montani, come lo stesso Tardelli ha avuto modo di sottolineare già in altre occasioni. “Mi rendo conto che tutto ciò può creare disagi – ha aggiunto Tardelli – ma lo spirito con cui si assolve questo compito non è quello impiegatizio. Non ci si muove solo per nuovi bisogni ma anche per affrontare nuove sfide. E’ un’occasione di cambiamento”.
La lettera ai parrocchiani di Campo Tizzoro
Sulla vicenda della chiesta di Campo Tizzoro (un precedente articolo a questo link) il Vescovo ha scritto questa breve lettera, che leggera domenica prossima ai parrocchiani della stessa località: «Don Mattia Klimek ha rassegnato le sue dimissioni da parroco di Campo Tizzoro. Non ho potuto fare altro che accettarle, perché ogni tentativo di superare le motivazioni da lui addotte è risultato vano. Seppur con dispiacere, ho dovuto prendere atto della volontà di don Mattia e per rispetto della sua coscienza, l’ho sollevato dalla legale rappresentanza della parrocchia. Gli ho però chiesto di continuare il suo servizio religioso nei confronti degli abitanti del paese di Campo Tizzoro, perché a questi non manchi la dovuta cura pastorale, che non deve risentire della situazione che si è creata. La legale rappresentanza della parrocchia di Campo Tizzoro sarà momentaneamente assunta da me personalmente. Quanto accaduto, mi preme dirlo, non ostacolerà lo sforzo che stiamo facendo per giungere a una conclusione ragionevole e soddisfacente per tutti della questione della proprietà degli ambienti parrocchiali di Campo Tizzoro che si trascina ormai da parecchi anni».