I consigli del medico  |  settembre 14, 2017

All’Italia il (pessimo) primato europeo dell’obesità infantile

Nel nostro Paese, insieme a Cipro, la maggiore incidenza nel continente. I numeri più alti nel centro-sud. Un bambino obeso sarà un adulto con minore aspettativa di vita. Sport e allenamento un'arma vincente. Tante abitudini alimentari da correggere. Troppi snack confezionati, bevande gassate e piene di zucchero. Attenzione al troppo sale, nascosto ovunque

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È l’Italia, insieme a Cipro, il Paese europeo con maggior incidenza di obesità infantile pur essendo stato osservato, dal 2014, un certo miglioramento per il gruppo degli 8-9 anni. A livello nazionale permane netta la differenza tra le Regioni e troviamo i numeri più alti nel centro-sud con in testa la Campania (un bambino su due sovrappeso/obeso) . I dati del Sistema di sorveglianza nazionale del Ministero della Salute (Okkio alla salute) riportano una media nazionale quasi del 21% di bambini in sovrappeso e di circa il 10% di obesi.

Ormai un’epidemia

L’obesità, detta oggi Globesità (OMS), è una vera e propria pandemia. Dagli anni ‘80 sono raddoppiati nel mondo gli obesi e la Ending Childhood Obesity prevede che nel 2025 arriveremo a 75 milioni di obesi. Un bambino obeso/sovrappeso diventerà un adulto con una ridotta aspettativa di vita e una probabilità maggiore di contrarre malattie cardiocircolatorie, affezioni cronico degenerative come il diabete ma anche tumori.

Cosa si può fare

Come possiamo intervenire? Che ruolo ha la scuola, quale i genitori? Certo, Stato e Regioni dovrebbero farsi maggior carico del problema, non fosse altro che per l’abnorme costo economico (pare non più sostenibile già dal 2020 per il nostro SSN), promuovendo una cultura dello sport seria e strutturata nelle scuole, nelle città e una maggior informazione sull’alimentazione.

Il movimento/sport, vero alleato di un buon sviluppo e crescita, è l’arma vincente, anche riportata nella letteratura scientifica, per contrastare il sovrappeso e garantire una crescita più armoniosa nei bambini e nelle bambine.

Alimentazione sbagliata e troppa tv

E a tavola? I dati raccolti da Okkio alla salute riportano che i bambini obesi hanno abitudini quali: saltare la colazione (8%), farla non adeguata in termini calorici e nutritivi (31%), non consumare frutta e verdura (25%). I dati più preoccupanti, a nostro avviso, sono l’uso quotidiano di bevande zuccherine (41%) e il così detto screen-time (tempo davanti allo schermo) che occupa per oltre due ore i pomeriggi dei nostri ragazzi.

L’educazione silenziosa

Occorre, quindi, lavorare sul comportamento e sulle abitudini, rimettendosi come adulti e genitori in discussione riguardo a quello che una volta si chiamava l’esempio e che i pedagogisti definiscono l’educazione silenziosa.

Essere attivi, proporre escursioni a piedi, fare sport e lasciare l’auto il più possibile; ma anche parlare e guardarsi negli occhi (occhi che teniamo troppo inchiodati sullo schermo); è necessario riscoprire una tavola semplice fatta di alimenti locali e il più possibile genuini.

I pessimi effetti di bevande gassate e zuccherine

Per quanto concerne l’alimentazione a merenda, momento fondamentale per i bambini, occorre offrire loro frutta, yogurt, pane con olio crudo o marmellata al posto di snack e bevande gassate e zuccherine. Queste ultime sono alla base di una alta mortalità nel mondo e causa dell’incremento dell’obesità infantile, nonché di cardiopatie e diabete anche quando se ne consuma “solamente” una al giorno.

Sì all’olio no alle salse

Non bisogna esagerare con i piatti fritti, troppo grassi: anche un bambino magro subisce un danno epatico se si esagera con patatine e hamburger. Meglio inoltre imparare il valore delle salse ed evitarle, usando il nostro olio, meglio se crudo.

Il sale nascosto ovunque

Bisogna mangiare il pane e non i surrogati come il pane sandwich (che contiene etanolo!): tutto il resto è sempre più grasso e, soprattutto, ricco di sale. A questo proposito i pediatri assistono al rilievo di elevati valori pressori nei bambini nonché di dislipidemie (grassi nel sangue), a motivo della onnipresenza del sale (cloruro di sodio) che, ovviamente, come conservante si trova in tutto ciò che è confezionato e deve durare a lungo.

Spiegazioni ai bambini

Insomma, è indispensabile muoversi tutti di più e mangiare in modo più semplice: naturalmente, è necessario spiegare tutto questo ai bambini con chiarezza e pazienza, nella convinzione che ciò sia fondamentale per il loro bene.

Dottoressa Barbara Lunghi, dottore di ricerca in Scienze pediatriche, specialista in Scienza degli alimenti, biologo nutrizionista https://www.koinos-pistoia.it/specialisti/barbara-lunghi-nutrizionista-a-pistoia/

Professor Marco Ricca, direttore sanitario del centro Koinos https://www.koinos-pistoia.it/specialisti/prof-marco-ricca/

Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi alla segreteria del centro sanitario Koinos, chiamando il numero 0573 994553.


Marco Ricca

Laureato in Medicina e Chirurgia, è stato assistente ordinario in Patologia e in clinica medica all’Università di Firenze, successivamente Primario medico negli Ospedali di Cortona, Fiesole, Camerata e infine nell’Ospedale San Giovanni di Dio di Firenze. Libero docente in Semeiotica medica, è specialista in cardiologia, gerontologia e geriatria e pneumologia. E’ stato consulente cardiologo alla Fondazione Turati di Gavinana ed attualmente è Direttore sanitario del Centro Sanitario Pistoiese Koinos della stessa Fondazione, a Pistoia.