CAMPO TIZZORO (SAN MARCELLO PITEGLIO) – E’ un’opportunità capitata un po’ per caso ma vorrebbe che fosse qualcosa di più di una scelta del caso. Irene Barsanti, 33 anni, da poco più di una settimana è la nuova edicolante di Campo Tizzoro, subentrata a Fernanda Franceschi, 69 anni, che per tantissimi anni ha gestito quel punto vendita. “Mio padre l’acquisto nel 1959 e morì 6 mesi dopo. Prima mia madre poi io, e negli ultimi 20 anni io con mio figlio, l’abbiamo gestita fino ad oggi”, ricorda la signora Franceschi. Un cambio di gestione e proprietà e un cambio generazionale, insomma. Franceschi ha lasciato il lavoro per la pensione, la Barsanti ha fatto una scelta per il suo futuro professionale: “In montagna mi è sembrata una delle poche cose fattibili”, spiega Irene, protagonista di una una scelta impegnativa e a tutto tondo: “Abbiamo acquistato il fondo, che è in fase di ristrutturazione nella parte non visibile ai clienti. A ottobre faremo la vera e propria inaugurazione con i locali rinnovati e amplianti. Per un mesetto circa dovrò anche chiudere la rivendita”.
Locali nuovi e più grandi
Locali nuovi e più grandi per proporre anche più servizi, dalle ricariche telefoniche al pagamento di bollettini, articoli vari non necessariamente legati al mondo dei giornali, rivendita di tabacchi inclusa. “Mi potrò avvalere della collaborazione della mia famiglia, anche perché sono madre di un bambino di appena un anno e mezzo”, aggiunge. Si chiamerà la “Super edicola” di Irene Barsanti. Nessuna smania di grandezza, precisa lei: “Super è un nomignolo di mio figlio Neri Roberto. Nella scelta volevo che apparisse solo questo aspetto, niente di più”.
Fondamentale innovarsi e il rapporto con i clienti
Il passaggio di consegne è sembrata essere una buona occasione per entrambe, chi voleva chiudere una lunga attività commerciale, chi avviarla: “Irene ha idee innovative, è una ragazza in gamba, non potevo trovare di meglio per cedere la mia attività – conferma Franceschi – Io ho fatto il lavoro che mi piaceva, ho avuto un buon rapporto con il pubblico, che mi ha sempre supportato, e che ho cercato di curare, per esempio rispondendo a richieste di riviste molto particolari e anche molto costose. C’è ancora spazio per un’edicola, soprattutto in montagna. Penso proprio che per Irene sia una bella prospettiva”.