PISTOIA – E’ stata una lanterna voltante, o cinese che dir si voglia, la causa del devastante incendio che distrusse circa 160 ettari di prateria di alta quota, sulla Montagna Pistoiese, la notte dello scorso 9 dicembre. Davvero neppure la mente più fantasiosa avrebbe potuto pensare a una esito simile. Il responsabile involontario di quel rogo sarebbe un un 37enne della provincia di Bologna. E’ quello che è emerso dalle indagini condotte nei mesi scorsi dai carabinieri della stazione di San Marcello Pistoiese, insieme al nucleo investigativo della polizia ambientale e forestale dei carabinieri di Pistoia. Decisivo in tal senso l’aiuto di alcune immagini di una webcam installata vicino al rifugio ‘Duca degli Abruzzi’, al Lago Scaffaiolo (1775 m), e le testimonianze di una comitiva di turisti che alloggiava lì.
La lanterna in questione potrebbe essere stata lanciata in cielo come gesto romantico da una coppia di fidanzati: una pratica molto diffusa che stavolta ha avuto effetti nefasti. Come si ricorderà, e come potete leggere meglio nei dettagli degli articoli riprodotti in coda al testo, ad essere colpito dall’incendio fu il versante toscano delle alture comprese tra i Monti Cimoncino, Cupolino e Cornaccio, con la distruzione di vaste aree di mirtillaie e prateria, mentre i boschi furono sostanzialmente risparmiati anche grazie agli interventi di spegnimento, che durarono per tutta la notte e la giornata successiva.
Il presunto autore del gesto dovrà rispondere di incendio boschivo colposo per il quale è prevista una condanna da uno a cinque anni.
In ordine cronologico tutti gli articoli pubblicati sul grande incendio
Fra la Doganaccia e Lizzano un incendio devastante. “Mai visto uno di queste dimensioni”
“Abbiamo chiuso il rifugio e poco dopo abbiamo visto le prime fiamme”
Il giorno dopo l’incendio. I prati trasformati in un “manto” nero
“E’ stato uno dei più grandi incendi che si ricordino a memoria d’uomo”
A tu per tu con gli effetti delle fiamme. Fra cronaca ed arte