La Politica, Piteglio, San Marcello  |  marzo 31, 2017

Claudio Gaggini rinuncia: in salita la strada del listone civico alternativo alla sinistra

Nella riunione di giovedì sera alla Baccarini emersa chiaramente al necessità di un unico schieramento al di fuori dei partiti per il nuovo Comune San Marcello Piteglio. Ma il "no" dell'ex sindaco di Piteglio (2009-2014) raffredda gli entusiasmi: "Tantissime sollecitazioni alla mia candidatura, anche da persone politicamente lontane. Ma non me la sento". Poi il botto finale di Silvio Gaggini: "Lasciato solo dal centrodestra. E chi 5 anni fa lo divise e ne causò la sconfitta, non si è mai visto in consiglio comunale"

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L'assemblea di giovedì sera alla Baccarini

SAN MARCELLO – Non si ripeterà il duello fra Claudio Gaggini e Luca Marmo per la carica di sindaco del Comune “fuso” di San Marcello Piteglio, a meno di clamorosi ripensamenti nei prossimi giorni. La disputa per il Comune di Piteglio, conclusasi tre anni fa a vantaggio di Marmo per soli 19 voti, avrebbe avuto, almeno sulla carta, più un motivo di interesse per la nuova municipalità allargata. Ma ieri sera, giovedì 30 marzo, alla Baccarini di San Marcello, al termine di una riunione convocata da Forza Italia, l’ex sindaco di Piteglio (mandato 2009-2014), ha raffreddato gli entusiasmi di quanti nel centrodestra, ma non solo, lo avrebbero fortemente voluto candidato.

betti forza italia silvio gaggini

A sinistra Stefano Betti di Forza Italia. A destra Silvio Gaggini nel corso del suo appassionato intervento (foto di Sauro Romagnani)

Assessore sì, sindaco no

“Devo ringraziare tante persone, in molti casi anche insospettabili, lontane dalla mia area politica, che mi hanno ripetutamente sollecitato a candidarmi, quasi corteggiato. Ringrazio tutti ma ho cercato di far capire che non posso, per problemi personali”, ha detto Gaggini. Che si è mostrato, invece, disponibile ad un ruolo diverso: “Sono disponibile a far parte di una squadra – ha aggiunto Gaggini -, in campagna elettorale e poi, nel caso di vittoria, come assessore, anche con deleghe importanti”. Magari nei prossimi giorni continuerà il pressing affinché cambi idea, viste anche le reazioni di molti intervenuti: “Peccato perché eravamo venuti soprattutto per lui, per sentirgli dire che sarebbe stato il candidato sindaco”, è stata una delle espressioni più diffuse raccolte alla fine.

I pareri del pubblico

La serata, del resto, pur convocata da Stefano Betti di Forza Italia e da lui condotta, in parte insieme a Patrizia Iori della Lega nord, dopo la proiezione di diverse slide con spunti programmatici, è di fatto diventata l’occasione per mettere in piedi una cosa diversa e assai più allargata di una lista di centrodestra. Tutti gli intervenuti hanno sottolineato la necessità di un raggruppamento con chiara connotazione civica, senza sigle di partito, aperto a diverse espressioni della società. “E’ inutile parlare di programmi stasera, scendere nei dettagli – ha sottolineato Giampaolo Merciai –. Dobbiamo prima individuare un gruppo che lavori alla lista, un forte candidato sindaco e poi, di conseguenza, scegliere un progetto di governo, che non deve prevedere alcun simbolo di partito o sostegno dei partiti in quanto tali. Deve essere una lista civica vera”. “Io sono un elettore di centro, a livello nazionale forse quasi più vicino al Pd ma in chiave locale vorrei una opzione diversa, alternativa a chi ha governato da sempre il Comune”, ha aggiunto Claudio Arcangeli, confermando l’esistenza di uno spazio libero fra le persone non schierate a destra o a sinistra. E anche da fuori Comune sono arrivati inviti e consigli, come quelli dell’albergatore di Cutigliano Giuliano Tonarelli, che ha spiegato il metodo usato per la ricerca di un candidato in quel Comune, e dell’ex sindaco Carluccio Ceccarelli, che ha esplicitamente chiesto ai partiti “di fare un passo indietro”.

I “sassi nelle scarpe” di Silvio Gaggini

Il botto finale è toccato ad un altro Gaggini, Silvio, consigliere comunale uscente a San Marcello, e candidato sindaco per il centrodestra nell’ultima tornata elettorale. Prima l’accusa al suo schieramento di aver iniziato a lavorare alla prossima tornata elettorale con grande ritardo: “E’ troppo tardi ormai per qualsiasi iniziativa – ha detto –. cominciamo a lavorare pensando al futuro, al prossimo appuntamento, fra 5 anni”. Poi una dura valutazione sul passato recente: “Non c’è mai stata una voce di sostegno nei miei confronti. In tutti questi anni non si è mai visto nessuno. Il centrodestra ha piantato le sue bandierine e poi è sparito”. Infine una stoccata, senza citarlo esplicitamente, a Giuseppe Montagna, reo di aver impedito la vittoria, 5 anni fa, di uno schieramento alternativo alla sinistra e di aver disertato praticamente sempre il consiglio comunale nel quale era stato eletto.


Paolo Vannini

Laurea in scienze politiche, giornalista professionista dal 1998, ha lavorato nei quotidiani La Nazione e Il Giornale della Toscana (edizione toscana de Il Giornale), è stato responsabile dell'Ufficio comunicazione del Comune di Firenze, caporedattore dell'agenzia di stampa Toscana daily news, cofondatore e vice direttore del settimanale di informazione locale Metropoli. Ha lavorato presso l'Ufficio stampa di Confindustria Toscana, ha collaborato e collabora per diverse testate giornalistiche cartacee e on line - fra queste il Sole 24 ore centronord, Il Corriere Fiorentino (edizione toscana del Corriere della Sera), Radio Radicale - si occupa di uffici stampa e ghost writing.