SAN MARCELLO – Si è parlato di tutto. Di ospedale Pacini e sanità, dei vecchi locali simbolo e di un loro possibile riutilizzo, dell’impianto di compostaggio di Tana Termini. E ancora la discussione ha interessato il rapporto fra cittadini e amministratori, il progetto “Social Valley”, la tassazione insostenibile, la riapertura della piscina Le Ginestre di Maresca, il rapporto con le associazioni, il possibile “ticket” elettorale. Ma si sarebbe potuto parlare di molto altro ancora, ieri sera, venerdì 24 febbraio, nella sala Baccarini di San Marcello Pistoiese, nel primo incontro pubblico (il prossimo a Popiglio, nelle ex scuole elementari, martedì 28, alle 21) fra i candidati alla carica di sindaco per il nuovo comune San Marcello Piteglio, alle primarie del Pd e del centrosinistra. Sì perché la voglia di conoscere le idee in campo dei due contendenti, Silvia Cormio e Luca Marmo, è parsa davvero tanta. A una prima serie di domande dei giornalisti Elisa Valentini (La Nazione) e Paolo Vannini (La Voce della Montagna), infatti, è seguita una lunga lista di interventi e richieste del pubblico, fin dopo la mezzanotte. Il tutto in un clima decisamente pacato, con una leggera tensione palpabile solo all’inizio, che si è poi via via sciolta durante il dibattito.
Il pubblico e il tavolo dei relatori. Da sinistra Silvia Cormio, Paolo Vannini, Elisa Valentini e Luca Marmo
L’introduzione
Moreno Seghi, coordinatore del Pd per le primarie, ha introdotto la serata e dato un po’ di informazioni sulle modalità dell’appuntamento con il voto del 5 marzo. Quindi prima Silvia Cormio, sindaco uscente di San Marcello, poi Luca Marmo, sindaco uscente di Piteglio, hanno avuto una decina di minuti per presentare la loro candidatura. La Cormio ha impostato il suo intervento in chiave di rendiconto di fine mandato: ha sottolineato gli sforzi per portare a termine una serie di provvedimenti, indicato alcuni progetti essenziali per l’eventuale mandato bis nel comune allargato e puntato molto l’accento proprio sulla “fusione” fra i due municipi. Anche Marmo ha sottolineato l’importanza del comune unico al quale, ha detto, in futuro forse bisognerebbe pure trovare un nuovo nome anziché la sommatoria dei due vecchi, per poi incentrare la sua analisi sulle “leve finanziarie e l’organizzazione delle periferie” in un progetto più ampio di “rilancio della Montagna”.
Sanità tema dirimente
L’ospedale Pacini è stato il primo tema della serata e, alla lunga, quello più caldo. Luca Marmo ha ricordato che nel 2013, in occasione della firma dei Patti territoriali, lui non era ancora in carica: “Una frattura c’è stata”, ha aggiunto, “ma non ci sono elementi oggi per temere una chiusura del presidio, che deve avere una sua identità precisa”. Le tante firme raccolte proprio in questo periodo per chiedere un nuovo Pronto soccorso? “Esprimono una preoccupazione reale”.
Silvia Cormio ha rivendicato la sua battaglia per garantire i servizi attuali e anzi implementarli ma ha molto insistito sul fatto che “il Pronto soccorso del ‘Pacini’ non è semplicemente un Punto di Primo soccorso come sento continuamente dire”. I due candidati sarebbero disposti a sostenere le firme raccolte per un Pronto soccorso accreditato nei confronti della Regione, come ha chiesto uno dei sostenitori della raccolta presente fra il pubblico? “Sì certo io vengo con voi, se riusciamo a ottenere di più non posso che essere contenta”, ha detto Cormio, che ha però ricordato come i pronto soccorso di emergenza urgenza esistano ormai solo nei grandi ospedali. “Mi metto la fascia e andiamo in Regione”, ha aggiunto Marmo.
Vecchi locali pubblici dismessi
“E’ un grande patrimonio, al quale sono legati tantissimi ricordi di molti abitanti di San Marcello. Se sarà sindaco cercherò di fare il possibile per riattivarlo, anche se sappiamo la situazione complessa della proprietà e la difficoltà di gestire certi spazi oggi”, ha detto la Cormio sull’ipotesi di recuperare il vecchio cinema teatro Appennino, lanciata giovedì da Mauro Banchini (il link all’articolo). “E’ un tema che rientra in un ragionamento più complesso di beni comuni, tutti quegli immobili che i privati fanno fatica a tenere in piedi e far funzionare. Serve un’innovazione di processo più che di progetto”, ha sottolineato Marmo.
Sull’altro edificio simbolo, l’ex Maeba, già ristrutturato e di proprietà pubblica, Cormio ha ricordato i bandi andati deserti per la gestione e il tentativo di coinvolgere energie nuove: “Vorrei dare una chance a un gruppo di giovani”. Marmo ha sottolineato l’esigenza di affidarne la gestione “a una o più associazioni”.
La Piscina di Maresca
Per restare a un tema simile, la piscina “Le Ginestre” di Maresca, Cormio ha insistito sul valore di quell’impianto e sulla necessità impellente di “trovare nelle pieghe del bilancio la cifra mancante almeno per far ripartire l’attività”. Marmo ha indicato nel tema della “sostenibilità” di certe strutture il vero nodo e dell’opportunità di verificare anche “meccanismi imprenditoriali” per una gestione possibile.
La Social Valley
Una gestione possibile, appunto. Il progetto Social Valley può essere una risposta utile, una chance per il territorio? “Abbiamo visto poche idee negli ultimi tempi sulla Montagna, la realtà Dynamo ha mostrato qualità e capacità, recuperando anche un po’ di forza lavoro – ha evidenziato Marmo -. Per adesso, come dico sempre, la Social Valley è una nuvola di pensieri. Penso però che declinare sul territorio servizi di natura sociale che facciano da traino anche per altri sia una cosa positiva”. “E’ un’idea ancora non chiarissima ma sicuramente interessante – ha detto Cormio -. Dynamo è un esempio positivo, un marchio che fa bene alla Montagna”.
Più perplessità di entrambi i candidati sul progetto “oasi”: “Bisogna capire cosa si intende. Certo di vincoli, lacci e laccioli ce ne sono anche troppi” (Mamo). “Credo che l’ipotesi ‘oasi’ vada spiegata meglio, credo sia un ostacolo che si può superare” (Cormio).
Rapporto cittadini – amministrazione e “macchina” comunale
Rapporto difficile quello fra cittadini e amministratori? “Ho sempre mantenuto un rapporto diretto con la cittadinanza – ha rivendicato Silvia Cormio -. Il lavoro del sindaco è molto complicato, le soluzioni più complesse di quanto non sembri in un Paese come il nostro, malato di burocrazia”. “La macchina comunale deve essere in grado di rispondere di più anche da sola – ha argomentato Marmo -. Penso che il decreto del ministro Madia, laddove lega il risultato dei dipendenti al giudizio dei cittadini sulla loro efficienza, sia un passo in avanti”.
Tassazione
Come si può pensare che un locale pubblico in un paese di montagna paghi le stesse imposte della stessa attività nel centro di una grande città? Il tema non poteva mancare, ed è uno dei nodi centrali del poter vivere in Montagna. Soluzioni possibili? A parte il lavoro nelle maglie dei bilanci comunali, entrambi i candidati hanno evidenziato la necessità di far diventare questo un tema nazionale, una “battaglia da condurre con altri sindaci per rendere possibile svolgere attività in montagna”, ha detto Marmo. Una battaglia che non sia solitaria, anche secondo Cormio, che ha puntato sull’orgoglio dei residenti: “Le condizioni per ripartire ci sono. Siamo stati una grande montagna, non dimentichiamolo”.
Gli altri temi
Si è parlato ancora dell’impianto di compostaggio di Tana Termini e del “fallimento di un’intera operazione”. Del rapporto con le associazioni che hanno un “ruolo molto importante anche se non sostitutivo di quello di altri enti” (Marmo), realtà “fondamentali delle quali la montagna in particolare possiede una vera ricchezza” (Cormio). Di forestazione, un “valore aggiunto anche se la gestione attuale è discutibile” (Cormio), per il quale “serve un’alleanza fra diversi soggetti, la più ampia possibile” (Marmo).
Il ticket. I pregi e i difetti
Infine una domanda più decisamente politica e una, se vogliamo, più leggera. Con la prima si chiedeva se fosse davvero necessario ricorrere a elezioni primarie fra due sindaci uscenti per definire il candidato e se sarebbe ancora possibile, dopo le primarie, un accordo fra i due per un “ticket” candidato sindaco e vice sindaco. Silvia Cormio: “Giusto confrontarsi, per il dopo vedremo”. Luca Marmo: “La scelta fra due sindaci con un percorso parallelo era difficile da comporre”.
L’ultimo quesito, infine, su pregi e difetti principali di ognuno. Silvia Cormio: “La concretezza il pregio, l’impulsività il difetto”. Luca Marmo. “I pregi la capacità di coesione e l’ottimismo. I difetti? Li lascio valutare agli altri”.