PISTOIA – Una lettera indirizzata al Comune di Pistoia, a firma di cinque Pro loco, per un cambio del tragitto della “Ciclovia del Sole”, della quale abbiamo parlato ampiamente in un articolo pochi giorni fa . Una richiesta di segno opposto di un lettore che considera l’attuale percorso, attraverso la Foresta dell’Acquerino, oltre che naturalisticamente molto bello, anche “non particolarmente difficoltoso” per appassionati di cicloturismo. Insomma appena annunciata, l’ipotesi di una lunga via ciclabile che da Verona arrivi a Firenze, attraversando la Montagna bolognese e pistoiese, ha subito suscitato grande interesse. Non possiamo che compiacercene, sperando che si trovi una soluzione alla “querelle” sul tratto Pracchia-Pistoia ma, soprattutto, sperando che l’idea si traduca davvero in realtà.
LA LETTERA DELLE PRO LOCO AL COMUNE DI PISTOIA
“La Ciclovia del Sole, che da Verona conduce a Firenze e che fa parte di un sistema nazionale e internazionale di ciclovie per l’affermazione di un turismo lento e sostenibile, rappresenta una grande opportunità anche per il nostro territorio collinare e montano.
Il suo tracciato giunge da Bologna e, attraverso Ponte della Venturina e la Ferrovia Transappenninica, approda a Pracchia; da qui, secondo il progetto attuale di massima, si arrampicherebbe verso la Foresta dell’Acquerino per poi scendere verso Pistoia, attraverso una zona stanzialmente priva di centri antropizzati e per di più con scarse ricadute economiche sul territorio.
Pertanto le suddette Proloco chiedono, anche a nome della cittadinaza e delle unità imprenditoriali locali, che l’Amministrazione comunale di Pistoia sostenga la realizzazione di una variante del tracciato attuale, in modo che la ciclovia raggiunga la città di Pistoia lungo la direttrice Pontepetri, Le Piastre, Cireglio, Gello, più attrezzata a fornire strutture di accoglienza e di ristoro per l’eventuale flusso turistico”.
Le Proloco di Le Piastre, Cireglio, Pontepetri, Pracchia e Casa Marconi
LA LETTERA DI GIUNTOLI AL NOSTRO GIORNALE
“Caro Direttore,
ho letto sulla VOCE DELLA MONTAGNA dell’intenzione, espressa dall’assessore al Turismo del Comune Alto Reno Terme, di chiedere alla Regione Toscana una variazione del percorso della Ciclovia del Sole nel tratto che da Silla va a Pistoia.
A me risulta che il tracciato, attualmente ipotizzato, da Riola imbocchi la valle della Limentra di Treppio, passi presso la Rocchetta Mattei, raggiunga il bacino di Suviana, percorra la sua riva sinistra, risalga a Badi e poi, attraverso Lentula, L’Acqua e Monachino arrivi all’Acquerino. Di qui continui per Ponte a Rigoli, superi il Passo (890 m s.l.m.) presso la Cascina di Spedaletto e discenda verso la Pieve di Val di Bure, Mattia, Candeglia e, finalmente, Pistoia.
Non mi pare un percorso molto difficoltoso (come teme l’Assessore), anche se rivolto a cicloturisti e non a ciclisti ‘veri’. Per la verità, mi è capitato di incontrare più volte lungo di esso comitive di ciclisti (anche stranieri e di genere maschile e femminile) in età da pensionati.
Non è vero che nei suo pressi non vi siano strutture ricettive. Forse poche, per ora, ma potrebbero crescere. D’altra parte, mi chiedo, a cosa dovrebbero servire questi itinerari per mobilità dolce se non a promuovere nuove forme di godimento della montagna e a offrire opportunità per nuove iniziative economiche?
Su una cosa concordo con l’Assessore: sicuramente l’area attraversata è ‘una zona naturalistica molto bella’. Chi abbia percorso la Riola-Pistoia penso sia rimasto colpito dalla maestosità della valle inferiore della Limentra orientale fiancheggiata dal massiccio del Montovolo e del Monte Vigese, dall’Alpe di Stagno e dal Monte Calvi, da un lato, e dal Monte La Tosa dall’altro; poi, oltre il Bacino di Suviana, dai boschi ombrosi e dal corso del torrente, le cui acque fiancheggiano lunghi tratti della strada.
E che dire del panorama sulla pianura da Firenze a Pistoia che si apre dopo il passo, già lungo i fianchi scoscesi del Monte Pozzo del Bagno, per poi spalancarsi nei pressi della Fonte ai Trogoli?
Quanto all’intermodalità bici-treno, mi viene da osservare che vi sono stazioni alle estremità del tratto (Riola e Pistoia) ed una intermedia non è distante da Badi (Ponte della Venturina o la stessa Porretta). Non credo sia indispensabile che la ferrovia affianchi la Ciclovia per servirla.
Ma, soprattutto, non mi pare una grande idea quella di concentrare lungo gli itinerari attualmente più noti e battuti tutte le iniziative. Dovremmo sforzarci di avere una visione più integrata della nostra Montagna e di ‘fare rete’ anche con i percorsi. Perché non pensare, in questa zona, ad un ‘tridente di valico’ così fatto: ad ovest la Ferrovia Porrettana, al centro il “Cammino” della Via Francesca della Sambuca ed ad est la Ciclovia? E provare a costruire connessioni trasversali fra queste direttrici? Per esempio Acquerino, Badia a Taona, Collina, Monte Pidocchina, Frassignoni, Pracchia. E Collina, San Mommè, Pian di Giuliano, Le Panche.
Senza dimenticare il contributo alla “rete” che può venire dalla Ippovia di San Jacopo.
Infine, mi viene da chiedermi se la variazione proposta dall’Assessore (che dovrebbe comunque riguardare anche la Regione Emilia Romagna e non solo la Toscana) non sia un po’ ingenerosa nei confronti di altre comunità emiliane confinanti meno fortunate e soprattutto mirata a far passare la Ciclovia del Sole per Porretta Terme e Granaglione. Capisco che ciascuno tenda a ‘tirar l’acqua al suo mulino’. Ma, a tutto c’è (o ci dovrebbe essere) un limite!
Ringraziandola per l’attenzione, la saluto cordialmente”.
Nicola Giuntoli
(già “architetto condotto” al Comune di Sambuca Pistoiese)
IN MOUNTAIN BIKE NEL PARCO DELL’ACQUERINO
Immagini di appassionati di mountain bike nella foresta dell’Acquerino in inverno (sopra) e in estate.
Foto di DANIELE BETTAZZI