L’appuntamento di Arte di Altura, questa volta, ci porta attraverso il tempo e la storia, dal BigBang al giorno d’oggi, grazie a Michelangelo Ricci, artista multidisciplinare.
Michelangelo ha un passato da musicista, storico il suo gruppo rock i “Come”, poi un’altra passione, quella per l’Alpinismo; il primo gennaio del 2000 una rovinosa caduta sul monte Rocca Andagia sulle Alpi Apuane ha segnato un momento duro della sua vita, ma dal quale è scaturito un percorso di rinascita che lo ha portato ad essere oggi, lo scultore della storia.
Ciao Michelangelo, sappiamo che questa tua passione/attività che viene dalle viscere della terra è nata sulla cima di una montagna, ci racconti com’è andata ?
“Dopo un grosso incidente avvenuto su un ghiacciaio, mi sono ritirato nel mio piccolo paese. Il recupero fu molto lento, avevo riportato rotture e ferite non indifferenti, non riuscivo a rapportarmi più con i miei simili. Fu così che decisi di stare con i boschi e le montagne del mio luogo, come fossi un primitivo. Lì mi sentivo al sicuro; poi la Natura mi ha ristabilito sia l’umore che la psiche rendendomi ancora più forte di prima!”
Perché proprio i dinosauri e la Paleontologia ?
“Non solo i dinosauri, sono stato sempre affascinato da domande difficili, che spesso non possono avere risposte… per questo ho realizzato questa mostra, ” semplice”, efficace per essere capita da tutti. Dal ‘Big bang’ a oggi, un percorso fatto di sapere, ricerche, documentazioni, studi, consulenze scientifiche con paleontologi e antropologi. E’ necessario un bell’impegno per ricostruire il tracciato della vita dalla sua nascita”.
Come nasce una tua opera ?
“Riguardo dinosauri, animali preistorici, evoluzione umana; esistono reperti da studiare, quindi devo andare nei musei di Storia naturale o preistoria e prendere più nozioni possibili, con foto, disegni e misurazioni, per dare al mio cervello più dati possibili. Cosi le mie mani sapranno dove andare”.
Hai girato molto con le tue sculture, e sicuramente tante persone hanno ammirato il tuo lavoro, cosa hai letto nei loro occhi ?
“Bella questa domanda, sei il primo che me la fa. Devo dire che è fantastico vedere le espressioni delle persone; i ricercatori affermati, i professori, gli studiosi del settore sgranano gli occhi tornando bambini. E i bimbi impazziscono di gioia. E’ bello vedere tutto ciò, l’arte, la creatività e il messaggio con l’immaginazione donano emozioni inimmaginabili e lo si vede in una singola espressione. Sorrisi, occhioni e volti felici: tutto questo mi carica di ‘Energia Buona’”.
Il prossimo appuntamento per ammirare la tua passione è il 7/8/9 novembre nella Sala soci Coop di Pistoia, cosa ci presenterai?
“Presenterò la preistoria e il cranio in scala 1:3 di Homo erectus, incontrerò i ragazzi con i quali faremo un ripasso generale tra attrezzi neolitici, asce, frecce, lance, arpioni, pietre e ricostruzioni, fino al vasellame in terracotta del periodo villanoviano. La nostra cultura inizia da molto lontano ed è molto importante conoscerla. Come dico sempre ai bimbi: più cose sai, più cose sei”.
L’ultima domanda che faccio ad ogni artista: immaginati di essere una Montagna, ed avere la possibilità di poter parlare all’Uomo, cosa gli diresti?
“Gli direi…. , direi a tutti quelli che non hanno capito bene il volgere del tempo, che la libertà abita nel rispetto, donando la consapevolezza; che l’uomo che getta una stupida sigaretta in terra non ha capito niente di ciò che lo circonda; gli parlerei dell’importanza dei cicli, che sono indispensabili; gli direi che la natura segue un percorso dettato dagli eventi, che la magia usata dall’uomo nel tempo si chiama chimica, fisica. Gli direi: Uomo hai capito che la vita finirà. Se realmente fossi una montagna crollerei su tutti quelli che fanno del male al prossimo “.
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La mostra di Michelangelo Ricci sul cranio dell’Homo erectus
Per contattare Michelangelo > [email protected]
Immagini dell’articolo © 2016 Maurizio Pini