MONTAGNA PISTOIESE – Nella presentazione della nascita della nostra rivista on line ci eravamo impegnati a stare lontani dalle polemiche, dalle piccole schermaglie quotidiane, dal botta e risposta della politica. Promessa alla quale crediamo di aver mantenuto fede e scelta che continueremo ad onorare. Quello che è successo in questi giorni e in queste ore intorno ad alcune idee lanciate dal presidente e fondatore di Dynamo Camp, Vincenzo Manes, però, ci è parsa cosa diversa e proprio su questo sito avete avuto modo di leggerne diffusamente: l’annuncio della possibile realizzazione di una “grande oasi” da realizzare sulla Montagna, l’immediato “no” espresso dal consiglio comunale di Cutigliano, le argomentazioni del sindaco Tommaso Braccesi, la replica di Dynamo stessa, per adesso solo nei confronti del primo cittadino di Abetone, Giampiero Danti. Immaginiamo che altre parole non esattamente concilianti faranno seguito anche nei confronti di Cutigliano.
“Confini” e incomprensioni
Non siamo ad un buon punto. Non solo paiono riemergere vecchi “confini” di qua e di là dalla Lima, fra la parte alta e quella medio-bassa della montagna (i silenzi dei Comuni di San Marcello e Piteglio dicono più di molte parole) ma, soprattutto, pare accentuarsi, evitiamo false ipocrisie e diciamolo chiaramente, un pregiudizio reciproco fra il mondo Dynamo e una parte (quanto significativa non è facile dire) della Montagna Pistoiese (amministratori e cittadini). Come spiegarsi altrimenti che una realtà conosciuta e apprezzata a livello nazionale e internazionale non riesca, non diciamo ad essere amata, ma quantomeno ad essere avvertita come una opportunità unica e irripetibile? Al di là dell’ultima suggestione del patron di Dynamo, che ognuno può valutare come crede, resta un fatto: un voto consiliare di tutta fretta, senza nemmeno dare il tempo ai consiglieri tutti di leggere il testo del documento in votazione. Non c’entra la dietrologia, c’entrano i fatti e i tempi, in genere estremamente più lunghi e complessi, di un organo istituzionale.
Vizi di origine
Insomma, c’è dell’altro. Probabilmente molto altro, fra episodi e scelte di un passato più o meno recente, incapacità a parlarsi e comprendersi. In una sintesi estrema e comprensibile a tutti, senza giri di parole, potremmo fotografare così la situazione che ci troviamo di fronte: da un lato il pianeta Dynamo che sembra spesso un altro pianeta, appunto, intento a riflettersi nella sua bellezza – i grandi risultati, la fama internazionale, le attenzioni mediatiche, gli sponsor altisonanti ecc -, ma magari incapace di parlare con chi fisicamente gli è più vicino; e dall’altra una certa riottosità (se non anche, a volte, ottusità) di chi riesce a nutrire solo pregiudizi nei confronti del Camp.
La nostra proposta
Allora, mettiamo un punto a questa spirale viziosa e cerchiamo di trovare, se c’è modo, come usa dire oggi, un circuito virtuoso. Noi ci proviamo: essendo assolutamente disinteressati a una simile disputa e invece interessatissimi a trovare soluzioni positive per la montagna, lanciamo una proposta a tutte le forze in campo. Incontratevi, parlatevi, chiaritevi. In primis i massimi esponenti di Fondazione Dynamo e dei Comuni di questo territorio. Ma, e qui sta la nostra idea, davanti ad una vasta platea, fatta di singoli cittadini, imprese, associazioni e chiunque abbia a cuore il destino dei nostri monti. La voce della montagna annuncia ufficialmente che proporrà ai protagonisti un grande dibattito pubblico, se necessario anche in più fasi, per parlare di Social valley, oasi ma anche molto altro. Da domani cominciamo a lavorarci. Vi terremo aggiornati sulle evoluzioni.