LIMESTRE (SAN MARCELLO) – Continua il botta e risposta polemico sull’idea della “Grande oasi” di 12mila ettari sulla Montagna Pistoiese lanciata lo scorso fine settimana a Limestre dal fondatore e presidente di Dynamo Camp, Vincenzo Manes. Prima alcune dichiarazioni polemiche del sindaco di Abetone, Giampiero Danti, poi un duro ordine del giorno votato dalla maggioranza consiliare del Comune di Cutigliano per dire un “no” preventivo a qualsiasi ipotesi di parco.
La reazione di Dynamo
Alla Dynamo non l’hanno certo presa bene. Lo conferma la replica alle parole del primo cittadino di Abetone che, afferma una nota di Dynamo Camp, “lasciano stupefatti per la loro assurdità, inconsistenza e anche contraddittorietà”. Se Danti ci era andato giù senza mezzi termini contrapponendo investitori locali a esterni, attaccando l’idea della grande oasi e portando ad esempio i parchi americani, anche Dynamo non fa sconti. Vediamo il testo integrale della reazione, in attesa di una ulteriore replica al documento approvato a Cutigliano che appare, considerata l’ufficialità di una votazione nell’aula consiliare, assai più impegnativo delle parole del sindaco di Abetone.
Il testo integrale della replica
“Danti evoca “speculatori esterni” (chi sarebbero?) contrapposti a ‘autoctoni’ difensori della montagna senza citare fatti specifici”. Non pensiamo possa riferirsi a Dynamo Camp, che in dieci anni ha portato circa 60 milioni di Euro tra donazioni e investimenti e occupa oltre 100 persone. Contesta l’ipotesi di una grande oasi, dicendo che la montagna avrebbe bisogno di ben altro (di cosa? Un parcheggio? Veramente?) e immediatamente dopo dice che gli piace il modello integrato dei grandi parchi americani (esattamente quello proposto nel progetto!).
Quando si è deciso di pensare ad un possibile sviluppo “nuovo” della Montagna Pistoiese, partendo anche dall’obiettivo successo dell’esperienza di Dynamo Camp, eravamo ben coscienti della massima di Confucio “Quando fai qualcosa, sappi che avrai contro quelli che volevano fare la stessa cosa, quelli che volevano fare il contrario e la stragrande maggioranza di quelli che non volevano fare niente”. Il Sig. Danti probabilmente appartiene a quest’ultima categoria. Se così non fosse, invitiamo il Sindaco dell’Abetone, e con lui quanti fossero interessati, ad un pubblico confronto nel quale si possa affrontare in modo aperto e trasparente le diverse proposte senza preconcetti e con un’unica avvertenza: essere concreti ed evitare fumose insinuazioni. Forse si potrebbero anche scoprire condivisioni di obiettivi che al momento ci sfuggono”.