CUTIGLIANO – Non tende a placarsi la polemica nata intorno all’idea lanciata dal Fondatore di Dynamo Camp, Vinceno Manes, e alle reazioni che ne sono seguite, e delle quali abbiamo avuto modo di parlare: prima il secco no del sindaco di Abetone con alcune dichiarazioni rilasciate alla Nazione, poi il duro documento votato a maggioranza dal consiglio comunale di Cutigliano, infine la reazione di Dynamo. Sul voto in comune a Cutigliano, in particolare, intervengono i tre consiglieri comunali di minoranza, Marco Ferrari (nella foto), Chiara Angela Belli e Matteo Guidi, che spiegano così la loro scelta.
Un odg presentato all’ultimo minuto
“Anche nell’ultimo Consiglio Comunale di Cutigliano tenutosi giovedì 8 ottobre, la maggioranza ha presentato in ‘zona Cesarini’ un punto all’ordine del giorno non preventivamente messo in scaletta. Si ripete così a distanza di pochi mesi lo stesso schema e modus operandi con cui nel consiglio tenutosi il 12 luglio la stessa maggiorana per motivi non meglio specificati di urgenza presentò all’ultimo momento l’ordine del giorno ‘Comprensorio sciistico montagna pistoiese’. Come minoranza non facemmo obiezione di sorta essendo, quella la prima volta e volendo considerare l’atto come sporadico. Non possiamo però accettare che l’eccezionalità divenga regola e si abusi della nostra accondiscendenza.
Documento “incoerente”
Il documento presentato dal capogruppo Giuseppe Daniele della lista ‘Cutigliano, bene in Comune’ è stato quindi contestato per la modalità arrogante con cui è stato sottoposto all’attenzione dei consiglieri di minoranza (Chiara Belli e Matteo Guidi assenti per protesta), con il fine evidente di impedire qualsiasi forma preventiva di riflessione in merito. Nonostante questo il sottoscritto (Marco Ferrari, ndr), regolarmente presente in consiglio, non si è sottratto alla discussione e dopo aver sottolineato la scorrettezza istituzionale, ha evidenziato l’incoerenza di quanto ora la maggioranza sostiene nel rivendicare la potestà territoriale che non è stata riconosciuta proprio da loro ai cittadini di Abetone.
Assurdo un “no” a priori
I principi vengono tirati ed usati alla ‘bisogna’ e quello che ieri non è valso per una comunità che liberamente ma inascoltata da tutti aveva espresso democraticamente il suo volere, giusto o sbagliato che potesse essere, per non fondersi con Cutigliano, ora si vuole applicare in maniera aprioristica a qualsiasi futura ipotesi di assetto territoriale e, si legge nell’ordine del giorno, affinché non siano ostativi alla creazione di sviluppo, lavoro e residenza. Non è certo per una futura ipotesi di Oasi o ‘Comunone’, che gli esercizi commerciali tirano giù il bandone, come è successo recentemente proprio nel Comune del Sindaco Braccesi (due hanno già chiuso e altri due chiuderanno entro la fine dell’anno) e la gente emigra accentuando il fenomeno inarrestabile dello spopolamento.
Se questo avviene è perché non ci sono più condizioni per poter sostenere dignitosamente attività commerciali e famiglie, strozzate da una tassazione asfissiante, anche comunale, e dall’assenza di servizi, a cui le amministrazioni comunali hanno risposto con inutili sportelli ‘Ecco Fatto’ e ‘Botteghe della Salute’. In Consiglio Comunale si trattano i problemi reali della popolazione e non si “guerreggia” su questioni prettamente ed interne al partito, cioè al Pd, come in questo caso”.
I gruppi consiliari “Cutigliano è qui che voglio vivere” e “Il paese che vogliamo. Insieme si può”