ABETONE – Il libro di Riccardo Crovetti “Sulle tracce dell’angelo bianco”, edito da Mursia, è stato designato quale vincitore della XIV Edizione del Premio letterario nazionale “Alpini sempre” nella categoria storico-saggistica. La cerimonia di consegna del premio si terrà a Ponzone (Alessandria) domenica prossima, 30 ottobre.
L’autore attraverso un importante ricostruzione storica ha riportato alla luce la storia a torto dimenticata del campione di sci Paolo Colò, che del cugino Zeno non aveva solo il cognome in comune ma anche tanto talento. Quel talento che lo portò a collezionare una serie di grandi affermazioni che lo fecero diventare il primo atleta di sci di fondo proveniente dall’Appennino tosco-emiliano ad emergere in ambito nazionale.
Nel libro viene narrato anche il bel legame d’amicizia col cugino (i due erano legati dalle stesse origini e condividevano aspirazioni e sogni) e il tragico scherzo del destino che li farà ritrovare insieme nei giorni al fronte, dove Paolo morì (sarà il primo soldato pistoiese a perdere la vita nel corso della seconda guerra mondiale).
Riccardo Crovetti
Parte rilevante della ricostruzione della vicenda di Paolo Colò è costituita da un diario e dalle lettere che lo stesso scrisse alla madre anche se buona parte del testo è costituito dal racconto dettagliato e fedele che l’autore è riuscito a ricostruire grazie ad un’accurata raccolta di documenti e testimonianze effettuate in tutto il nord Italia. Ci sono tante pagine di sci leggendario in questo volume che descrive l’epopea di quella generazione di fenomeni abetonesi, che scrissero una delle pagine più belle del nostro sci: oltre ai due Colò, Rolando Zanni, Vittorio Chierroni e Celina Seghi.
L’INTERVISTA A RICCARDO CROVETTI DEL GIUGNO 2016
“Sulle tracce dell’Angelo Bianco”, il Colò meno famoso ma dalle grandi gesta
