Qualcuno potrebbe obiettare che l’espressione “Volontà politica” non appartenga al parlare di quassù. In parte avrebbe ragione. Ma, di riffe o di raffe (poi parleremo anche di questo!) ha a che fare anche con noi, gente di montagna.
Se riflettiamo sull’origine di tale locuzione, vediamo che la parola “volontà” deriva dal latino voluntas e significa “il volere”, “l’interesse a fare”, “il desiderio”, mentre l’aggettivo “politica” viene da polis e significa “che riguarda lo stato, i cittadini”. Pertanto, complessivamente la “volontà politica” varrebbe, alla lettera, “l’intenzione, il desiderio di fare qualcosa a favore di una comunità di cittadini”. Questo è il senso.
Eppure, quando si sente dire “manca la volontà politica di fare”, si pensa a chissà quale recondita concertazione di scelte e di cervelli, riunitisi in un iperuranio virtuale per decidere delle nostre misere sorti umane. Insomma, si pensa a qualcosa di estraneo a noi, quasi fosse un accadimento ineluttabile. Ma, da montanini/montanari quali siamo, torniamo coi piedi per terra.
Il concetto opposto a “volontà politica” è “indifferenza, inerzia, dettate da scopi particolaristici e settari”. In quest’ottica il risultato di un’ipotetica equazione sarebbe il seguente: se non c’è la volontà politica di impegnarsi seriamente per la nostra montagna, vuol dire che chi ci governa a qualsiasi titolo (le eccezioni sono dovute!) è indifferente e ubbidisce a logiche settarie o addirittura personalistiche. Mah! Speriamo che non sia così.
Una Montagna di Parole | settembre 16, 2016
La Volontà politica? Il desiderio di fare qualcosa a favore della comunità
E' questo il vero significato etimologico del termine, nonostante sia diventato un modo di dire per addetti ai lavori. Per lo più nebuloso, estraneo alla maggior parte delle persone, quasi un qualcosa di ineluttabile e indipendente da noi
di Maurizio Ferrari
Maurizio Ferrari
Maurizio Ferrari, sambucano di origine, ha insegnato Lettere per 38 anni nelle Scuole superiori pistoiesi. Ora è imprenditore agricolo e si sta impegnando nella promozione e nel rilancio del territorio appenninico come Presidente dell'Associazione "Amo la montagna APS" che si è costituita nel 2013 e che ha sede a Castello di Cireglio.Ha collaborato per 25 anni alla rivista "Vita in Campagna", del gruppo "Informatore Agrario". Recentemente ha pubblicato alcune raccolte di racconti ispirati alla vita quotidiana di Sambuca, dal titolo :"Dieci racconti sambucani"; "La mia Sambuga" e "Cuori d'ommeni e di animali", nonché una favola per bambini, "La magìa della valle dimenticata" illustrata dagli alunni della scuola elementare "P.Petrocchi " di CIreglio (Pistoia)